Nel sud-est dello Zimbabwe, l’adozione di tecnologie digitali sta cambiando il volto dell’agricoltura. App mobili, piattaforme online e consulenze digitali sono strumenti chiave in un progetto guidato dalla Fao che punta a sostenere milioni di persone nelle aree rurali. L’iniziativa coinvolge soprattutto giovani e donne, con l’obiettivo di rafforzare la produttività agricola e migliorare l’accesso ai mercati.
La fiera digitale nel distretto di bikita: un evento simbolo del cambiamento
Nel fine settimana il distretto di Bikita ha ospitato una fiera digitale che segna una svolta nell’agricoltura locale. Organizzata nell’ambito del progetto Fostering Digital Villages promosso dalla Fao, questa manifestazione ha presentato diverse soluzioni tecnologiche pensate per i piccoli agricoltori della zona. Tra queste figurano app mobili per vendere prodotti agricoli direttamente online, piattaforme che offrono consulenze automatiche su coltivazioni e gestione delle risorse agricole e strumenti digitali dedicati all’estensione dei servizi sul territorio.
Le autorità locali hanno sottolineato come queste innovazioni possano contribuire a rendere le comunità più resilienti alle difficoltà climatiche ed economiche. Bernard Hadzirambwi, coordinatore dello sviluppo distrettuale di Bikita, ha evidenziato come il contatto diretto tra comunità rurali e tecnologia favorisca lo sviluppo locale. Il progetto si concentra in particolare su gruppi tradizionalmente svantaggiati come giovani agricoltori e donne, riconoscendo il loro ruolo fondamentale nel tessuto sociale ed economico della regione.
Hub digitali per formazione e accesso gratuito alle tecnologie
La Fao sta realizzando hub digitali nei distretti di Bikita e Mhondoro-Ngezi dotati di infrastrutture essenziali: connessione internet gratuita, computer disponibili alla comunità locale oltre a materiali formativi sulla cittadinanza digitale. Questi centri rappresentano punti d’incontro dove gli agricoltori possono acquisire competenze utili ad affrontare le sfide quotidiane legate alla produzione agricola.
L’organizzazione prevede inoltre d’integrare le fiere digitali all’interno delle mostre agricole annuali organizzate nei vari distretti del Paese così da diffondere ulteriormente queste pratiche anche nelle zone più isolate o meno attrezzate dal punto di vista tecnologico.
Contesto agricolo zimbabwese tra crisi climatica e necessità d’innovazione
L’agricoltura costituisce circa il 17% del Pil nazionale dello Zimbabwe ma impiega oltre il 60% della popolazione attiva secondo dati ufficiali del Ministero dell’Agricoltura. Dopo anni segnati da crisi prolungate dovute soprattutto alla siccità persistente, la stagione 2023-2024 ha mostrato segnali parzialmente positivi con una produzione stimata intorno ai 2,3 milioni tonnellate solo per il mais.
Nonostante questo recupero parziale permangono fortissime differenze regionali soprattutto nelle aree maggiormente colpite dagli effetti dei cambiamenti climatici. La scarsa meccanizzazione delle attività agricole si accompagna ad un accesso limitatissimo ai servizi fondamentali quali credito agevolato, informazioni aggiornate sui prezzi o supporto tecnico qualificato.
Potenziamento della connettività e diffusione di strumenti informatici
In questo scenario diventa fondamentale potenziare la connettività internet nelle zone rurali, favorire la diffusione degli strumenti informatici fra gli operatori locali ed introdurre sistemi basati sull’intelligenza artificiale capaci d’offrire consulenza tempestiva sulle migliori pratiche colturali.
Intelligenza artificiale al servizio della sicurezza alimentare
L’introduzione dell’intelligenza artificiale nella consulenza agricola rappresenta uno strumento concreto per aiutare gli agricoltori ad adattarsi rapidamente alle condizioni mutevoli. Attraverso applicazioni dedicate è possibile monitorare lo stato delle colture, prevedere fenomeni meteo estremi o suggerire interventi mirati contro parassiti o malattie.
Queste tecnologie contribuiscono anche a migliorare l’efficienza commerciale mettendo in contatto diretto produttori con acquirenti tramite piattaforme online dedicate. Questo riduce costose intermediazioni favorendo prezzi più equitativi sia per chi produce sia per chi acquista.
Il rafforzamento delle capacità digitali permette quindi non solo d’aumentare il reddito degli agricoltori ma anche garantisce rifornimenti alimentari più stabili sul lungo periodo grazie a produzioni meglio gestite ed orientate verso reali bisogni dei mercati nazionali ed internazionali.