L’intelligenza artificiale ha varcato da tempo la soglia dell’innovazione per diventare parte centrale di molti ambienti lavorativi. Oggi non è più un’opzione o un plus, ma un elemento che può decidere la permanenza stessa nel mondo del lavoro. Le dichiarazioni recenti di importanti CEO mostrano quanto questa tecnologia sia al centro della strategia aziendale globale. Nel frattempo si sviluppano percorsi formativi che aiutano a capire come integrare l’IA senza perdere terreno.
il monito di fiverr e la necessità di imparare l’ia velocemente
Micha Kaufman, CEO di Fiverr, ha lanciato un messaggio netto ad aprile scorso, rivolgendosi ai suoi dipendenti con parole difficili da ignorare: “l’IA sta venendo a prendervi”. Questa frase sintetizza il senso di urgenza che ormai si respira nel lavoro. Secondo Kaufman chi non si adegua rischia di perdere il proprio ruolo, non solo in Fiverr ma ovunque. Non si tratta più solo di formazione, ma di una scelta obbligata per la sopravvivenza professionale.
La sua posizione è chiara: non c’è spazio per chi resta fermo. Gli strumenti generativi di IA, in grado di potenziare e replicare processi creativi umani, stanno rivoluzionando i modi di lavorare. Gli addetti non sono più protetti dalle mansioni ripetitive o standard, perché quei compiti ora vengono affidati a sistemi intelligenti capaci di apprendere e adattarsi.
La posta in gioco coinvolge tutte le professioni, dai creativi ai tecnici. Nel tracciare una linea di demarcazione tra chi si adegua e chi rischia di diventare obsoleto, Kaufman ricorda che agli adulti va detta la verità senza edulcorazioni. Un atteggiamento che si riflette in molte altre aziende di rilievo.
Duolingo e amazon tra azioni concrete e ridimensionamenti futuri
Luis von Ahn, guida di Duolingo, ha aperto un confronto altrettanto schietto. Per la piattaforma con oltre 110 milioni di utenti, la scelta è stata anticipare i cambiamenti invece di aspettare la perfezione tecnica dell’IA. Von Ahn sostiene che il vero errore sarebbe non muoversi, accettando anche compromessi inevitabili durante l’inserimento di nuove tecnologie.
Duolingo ha tagliato collaborazioni esterne per le attività già automatizzabili con l’intelligenza artificiale, ridisegnando le politiche di assunzione per dare spazio solo a ruoli non sostituibili dalle macchine. Questa trasformazione indica un passaggio rapido verso un modello produttivo sempre più guidato da software intelligenti.
Anche Amazon prevede una riorganizzazione del proprio personale. Sono oltre 1,5 milioni i lavoratori dell’azienda sparsi nel mondo. Il CEO Andy Jassy ha anticipato che i sistemi di IA generativa e gli “agenti IA” – robot capaci di operare in modo autonomo – porteranno a una riduzione dei dipendenti in certi ruoli, mentre ne creeranno in altri.
Jassy sottolinea che molti agenti sono ancora in fase di sviluppo, ma arriveranno presto e cambieranno i metodi con cui si eseguono compiti complessi. Il ricambio non sarà totale, ma sposterà l’attenzione verso mansioni di più alto valore, lasciando all’IA lavori più ripetitivi o standardizzati.
Gli agenti ia: cosa sono e come influenzano il lavoro quotidiano
Gli agenti IA rappresentano una frontiera tecnologica in rapida espansione. Si tratta di programmi autonomi capaci di prendere decisioni, gestire attività complesse e dialogare con persone o altri sistemi. A differenza di strumenti passivi, questi agenti eseguono funzioni in modo indipendente, aprendosi a scenari di applicazione che superano semplici compiti automatizzati.
Nel lavoro quotidiano, gli agenti possono occuparsi di assistenza clienti, gestione logistica, analisi dati o addirittura supporto creativo. Questo cambia radicalmente alcune funzioni tradizionali, spostando l’attenzione dall’esecuzione manuale al controllo, manutenzione e ottimizzazione dei sistemi.
Per chi lavora, convivere con questi sistemi diventa fondamentale. Saperli integrare significa accrescere la produttività, evitare di essere sostituiti e scoprire nuove opportunità. La sfida è capire i loro limiti, le implicazioni etiche e regolatorie, così da guidare le applicazioni in modo consapevole e responsabile.
il master in artificial intelligence for business della italian tech academy
Per aiutare professionisti e aziende ad affrontare questo scenario, la Italian Tech Academy ha creato un percorso di formazione specifico. Il Master in Artificial Intelligence for Business è partita a marzo 2024 ed è arrivato rapidamente alla quinta edizione, che comincerà l’11 ottobre 2025.
Il corso dura nove settimane, si svolge principalmente online e punta su un approccio pratico. I partecipanti non solo acquisiscono nozioni tecniche sull’IA ma imparano a costruire modelli di business integrati con la tecnologia, individuare rischi, e gestire il rapporto tra uomo e macchina nel contesto aziendale.
La formazione copre anche questioni organizzative, etiche e normative, elementi fondamentali per adottare l’IA in modo sostenibile. La domanda elevata per il master e il tutto esaurito delle edizioni precedenti ne confermano la concretezza e l’utilità.
Chi completa il percorso esce con competenze riconosciute per orientarsi in un mercato del lavoro che richiede padronanza delle nuove tecnologie. L’esperienza formativa punta a trasformare l’intelligenza artificiale da minaccia a strumento di crescita professionale.
Le aziende e i lavoratori che vogliono restare al passo con i cambiamenti e sfruttare le potenzialità dell’IA trovano in questo master un’opportunità solida per aggiornarsi e prepararsi a nuove sfide. L’evoluzione del lavoro passa da qui, con formazione che va oltre la teoria.