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L’intelligenza artificiale al servizio della pedofilia: 2967 minori vittime in italia nella prima metà del 2025

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L’uso dell’intelligenza artificiale ha aperto nuovi scenari inquietanti nel mondo della pedofilia e della pedopornografia online. L’associazione Meter, guidata da don Fortunato Di Noto, ha pubblicato il primo dossier che documenta come i sistemi di intelligenza artificiale, chatbot e deepfake vengano impiegati per adescare, spogliare virtualmente e abusare di migliaia di minori in Italia. I dati raccolti mostrano un fenomeno diffuso che coinvolge quasi tremila bambini soltanto nei primi sei mesi del 2025. La presentazione ufficiale è avvenuta alla presenza delle autorità istituzionali più impegnate nel contrasto a questi crimini digitali.

La nuova frontiera dell’abuso digitale: chatbot e deepfake contro i minori

L’intelligenza artificiale si conferma uno strumento potente nelle mani dei predatori online. Secondo il dossier Meter, molti pedofili utilizzano chatbot per entrare in contatto con i bambini attraverso piattaforme di messaggistica criptata. Questi programmi simulano conversazioni realistiche usando il linguaggio dei giovani per instaurare rapporti di fiducia ed empatia con le vittime. Il risultato è un meccanismo subdolo che spinge i minori a inviare materiale intimo o addirittura a partecipare a situazioni abusive simulate.

Parallelamente si diffonde l’uso dei deepfake per manipolare immagini o video dei bambini, “spogliandoli” digitalmente senza alcun consenso reale e inserendoli in contesti illegali o violenti generati artificialmente. Solo nella prima metà del 2025 sono stati rilevati quasi seimila casi di minorenni coinvolti in queste pratiche abusive tramite IA.

Il problema principale è che la tecnologia rende difficile distinguere tra contenuti autentici e falsificati; questo rallenta le indagini delle forze dell’ordine permettendo una diffusione incontrollata del materiale illecito su larga scala.

Piattaforme usate dai predatori: signal domina ma non mancano altri canali

Le reti scelte dai malintenzionati privilegiano sistemi che garantiscono anonimato elevato e crittografia avanzata. Signal risulta essere la piattaforma più utilizzata grazie alle sue caratteristiche tecniche orientate alla privacy degli utenti.

Seguono Telegram – con canali pubblici poco moderati – Viber e Whatsapp dove si creano gruppi chiusi o chat private; Instagram viene sfruttato soprattutto tramite profili falsi creati ad hoc per adescare adolescenti . Infine esistono percentuali residue legate all’utilizzo di forum nascosti nella darknet o servizi cloud usati come deposito temporaneo del materiale illecito.

Meter ha monitorato oltre cinquecento gruppi attivi su Signal dedicati allo scambio illecito fra adulti sospettati ed eventuale materiale riguardante minorenni vittime dirette o indirette degli abusi digitalizzati attraverso IA.

Dati inquietanti dal questionario tra gli studenti italiani

Per comprendere meglio l’impatto sociale delle nuove tecnologie sulla popolazione giovanile italiana, Meter ha somministrato un questionario a quasi mille studenti tra i 14 e i 18 anni nell’ambito del progetto congiunto col Servizio nazionale tutela minori della Cei.

Emergono numeri preoccupanti: oltre il 92% degli intervistati dichiara aver avuto interazioni almeno una volta con chatbot durante la navigazione online; più dell’81% riconosce come dannose le conseguenze negative legate ai deepfake sulla reputazione personale; poco più della metà conosce bene cosa sia questa tecnologia mentre oltre il 42% ammette di aver visto contenuti disturbanti collegabili al fenomeno analizzato dal dossier Meter.

Nonostante tutto ciò cresce anche una consapevolezza critica: circa il 90% giudica molto rischioso diffondere immagini alterate tramite IA mentre oltre due terzi affermano sarebbero prontissimi a denunciare immediatamente episodi sospetti incontrati sul web durante l’esperienza quotidiana sui social network oppure app dedicate alla comunicazione privata.

Richieste urgenti per nuove norme contro gli abusi via intelligenza artificiale

Don Fortunato Di Noto chiede interventi legislativi rapidi ed efficaci affinché lo Stato possa dotarsi degli strumenti necessari al contrasto concreto dello sfruttamento digitale dei minori facilitato dall’intelligenza artificiale. L’associazione Meter vuole sollecitare tutti gli attori sociali – politica compresa – perché assumano posizioni decise contro questo tipo di reati emergenti nei loro effetti devastanti sulle vittime ma anche sulla società intera.

Il sacerdote sottolinea inoltre la disponibilità offerta dalla sua organizzazione verso Papa Leone XIV, impegnato nella stesura imminente di una lettera enciclica sull’intelligenza artificiale destinata ad affrontarne anche le implicazioni etiche legate agli abusi sui minori provocate dalle nuove tecnologie digitali sempre più diffuse nel quotidiano umano globale.

Posizione ufficiale cei sull’utilizzo criminale dell’intelligenza artificiale

In un messaggio firmato dal cardinale Matteo Zuppì presidente Cei – insieme all’arcivescovo Giuseppe Baturi segretario generale – emerge senza ambiguità quanto denunciato da Meter sul rischio crescente rappresentanto dall’impiego distorto delle tecnologie IA nel settore criminale relativo agli abusi sessuali infantili.

La Chiesa italiana evidenzia come strumenti progettati originariamente per migliorare diversi aspetti della vita umana vengano oggi piegati all’elaborazione artificale d’immagini pedopornografiche, alterando fotografie realizzate ai danno diretto dei minorenni. Si parla pure manipolazioni sofisticate nelle conversazioni generate automaticamente capacissime d’ingannare adultì sorveglianti oppure persino lo stesso bambino coinvolto inconsapevolmente.

Questa denuncia pone sotto attenzione pubblica urgente necessità concrete azioni coordinate fra istituzioni civili, forze dell’ordine, enti religiosi impegnatì nella tutela infanzia.

Written by
Serena Fontana

Serena Fontana è una blogger e redattrice digitale specializzata in cronaca, attualità, spettacolo, politica, cultura e salute. Con uno sguardo attento e una scrittura diretta, racconta ogni giorno ciò che accade in Italia e nel mondo, offrendo contenuti informativi pensati per chi vuole capire davvero ciò che succede.

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