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L’impatto ambientale dell’intelligenza artificiale in sanità tra consumi e sostenibilità

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L’intelligenza artificiale sta trasformando la sanità, migliorando diagnosi e trattamenti, ma la sua espansione porta con sé un significativo impatto ambientale. L’uso crescente di potenze computazionali elevate e data center in continua crescita comporta un aumento del consumo energetico e delle emissioni di CO2. Questo articolo esplora il duplice volto dell’AI nel settore sanitario, analizzando le sfide legate all’energia necessaria e le strategie adottate per ridurre l’impronta ecologica, con particolare riferimento al ruolo degli ingegneri clinici e degli sviluppi tecnologici più recenti.

L’energia consumata dai data center e i limiti dell’AI generativa

Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia , il consumo di energia dei data center raddoppierà entro il 2030 soprattutto per via delle applicazioni AI. I modelli generativi, come quelli impiegati nei chatbot, richiedono infatti enormi risorse di elaborazione. Uno studio pubblicato su Nature Machine Intelligence ha rilevato che addestrare un singolo grande modello può generare fino a 284 tonnellate di CO2, equivalenti a circa 125 voli transatlantici.

Una crescita significativa nel settore sanitario digitale

Nel campo della sanità digitale, questo peso si amplifica. La quantità di dati analizzati da AI per diagnosi, predizione di malattie o triage è vastissima, e quei dati devono essere continuamente elaborati, archiviati e mantenuti, innescando un ciclo energetico incessante. La potenza di calcolo intensiva necessaria impone un consumo che non si limita solo alla prima fase di addestramento, ma persiste durante l’uso quotidiano degli algoritmi.

Le sfide energetiche dell’addestramento e dell’uso dei modelli AI più complessi

Stefano Bergamasco, direttore del Centro Studi dell’Associazione italiana ingegneri clinici spiega che il training di modelli di AI di grandi dimensioni richiede giorni o settimane di calcolo su migliaia di GPU e server specializzati. Questo comporta un consumo elettrico rilevante con un’impronta di carbonio significativa se non si adottano soluzioni adeguate. “Non solo l’addestramento, ma anche l’esecuzione continua dei modelli richiede molta energia, specie quando supportano analisi cliniche in tempo reale.”

Il bilancio dell’impatto ambientale dipende molto dal tipo di infrastruttura utilizzata. I data center moderni stanno però progressivamente integrando fonti rinnovabili e aumentando l’efficienza energetica, riducendo così le emissioni associate. In questi contesti, anche l’alimentazione dei server con energia verde contribuisce a contenere l’impatto, seppur siano necessari ulteriori passi avanti per mitigare l’elevato fabbisogno energetico.

La sostenibilità ambientale al centro del convegno Aiic a napoli

Il tema del rapporto tra innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale sarà al centro del XXV Convegno nazionale Aiic, che si svolgerà a Napoli dal 14 al 17 giugno 2025. L’evento riunirà professionisti e esperti per discutere le pratiche utili a contenere gli effetti ambientali delle tecnologie sanitarie. Bergamasco, presidente del Comitato scientifico del Convegno, sottolinea la necessità di definire e diffondere linee guida che aiutino gli ingegneri clinici a confrontarsi con normative e buone pratiche legate alla sostenibilità.

L’appuntamento di Napoli rappresenta un’occasione per un dialogo che coinvolge anche anestesisti, chirurghi, radiologi e altre figure mediche, con l’obiettivo di integrare sempre più la tutela ambientale nelle strategie operative delle strutture ospedaliere.

Come l’intelligenza artificiale aiuta a ridurre il consumo di risorse in ospedale

L’AI ha già trovato impiego concreto in ospedale per migliorare l’organizzazione e ridurre sprechi. Bergamasco cita il caso della gestione delle sale operatorie, dove sistemi di intelligenza artificiale analizzano dati storici e in tempo reale per ottimizzare la programmazione degli interventi. Questo riduce i tempi di inattività e il consumo di energia, materiali e personale.

Un altro ambito è la previsione del fabbisogno di scorte, farmaci e materiali sanitari: grazie ad algoritmi predittivi si limitano eccedenze e sprechi, migliorando l’efficienza nell’uso delle risorse. L’AI interviene anche nella manutenzione predittiva delle apparecchiature, monitorandone lo stato per individuare anomalie precoci. Così si evita di intervenire in emergenza o sostituire dispositivi prematuramente, con vantaggi concreti sia economici che ambientali.

Le principali fonti di impatto ambientale e i materiali sensibili in sanità

L’ingegneria clinica segnala che gran parte dell’impatto ambientale sanitario deriva dal consumo di energia delle apparecchiature e dal materiale di consumo usato per erogare le prestazioni: gas anestetici, dispositivi monouso in plastica, mezzi di contrasto in radiologia. Questi materiali sono spesso complessi e difficili da riciclare, pesando sul ciclo di smaltimento.

Anche la produzione e il trasporto delle attrezzature incidono sulle emissioni totali. Le tecnologie digitali hanno consentito una riduzione degli sprechi, per esempio eliminando molta carta nella gestione clinica, ma l’aumento complessivo del carico dati e la forte domanda energetica hanno portato nuove difficoltà ambientali da affrontare.

Soluzioni AI per il risparmio energetico negli ospedali

L’intelligenza artificiale oggi è utilizzata per gestire in modo più intelligente edifici ospedalieri. Controlla sistemi di climatizzazione, illuminazione e distribuzione dell’energia regolando consumi in base all’uso reale degli spazi. Questo metodo riduce gli sprechi senza compromettere il benessere di pazienti e personale.

Le tecnologie includono sistemi di spegnimento automatico e pratiche di ottimizzazione delle apparecchiature elettromedicali. Questi accorgimenti aiutano a abbattere l’impatto ambientale diretto legato al funzionamento degli ospedali, con ricadute positive sulla struttura nel suo insieme.

Linee guida, standard e il ruolo dell’ingegneria clinica negli acquisti pubblici

Sono disponibili standard europei e internazionali che indicano requisiti di efficienza e sostenibilità per dispositivi medicali. Questi non sempre sono obbligatori o uniformemente applicati, creando tuttora lacune normative. Aiic sta elaborando linee guida per supportare ingegneri e operatori nel valutare l’impatto ambientale lungo tutto il ciclo di vita delle tecnologie biomediche.

Gli ingegneri clinici svolgono un ruolo chiave nelle gare d’acquisto pubbliche, definendo criteri ambientali precisi per selezionare nuove apparecchiature. Essi considerano l’efficienza energetica, la facilità di riciclo, l’uso di materiali biodegradabili e la manutenzione, approcciando la valutazione non solo in base al prezzo iniziale ma anche in base ai costi ambientali e di gestione nel tempo.

L’applicazione dell’economia circolare nella tecnologia medica

Le pratiche di economia circolare trovano spazio anche in sanità. Si promuove il ricondizionamento dei dispositivi usati e la sostituzione graduale con soluzioni aggiornabili, per evitare la sostituzione totale. Il riuso di componenti e la progettazione che favorisce la durabilità sono strumenti per contenere i rifiuti tecnologici.

Questa strada però si scontra spesso con norme che nell’ambito pubblico privilegiano l’acquisto di apparecchiature nuove, anche quando quelle rigenerate potrebbero soddisfare le esigenze. Aiic dibatte su queste difficoltà per incentivare pratiche più sostenibili e ridurre l’impatto derivante dagli scarti elettronici.

Etica e responsabilità nella diffusione dell’AI in sanità

L’etica è centrale per bilanciare i benefici clinici dell’AI con l’impatto ambientale. L’Organizzazione mondiale della sanità ha pubblicato nel 2021 un documento sul tema, sottolineando come l’AI possa migliorare diagnosi, ricerca, sorveglianza delle malattie e risposta alle epidemie.

Perché questi vantaggi si traducano in risultati concreti è necessario porre al centro dei processi progettuali i diritti umani e criteri etici chiari, perseguendo uno sviluppo responsabile e attento alle conseguenze ambientali e sociali delle tecnologie.

La formazione degli ingegneri clinici sulla sostenibilità ambientale

La preparazione specifica di ingegneri clinici su sostenibilità resta un percorso in crescita ma ancora insufficiente rispetto alle complesse sfide del settore. Aiic promuove corsi dedicati a gestione sostenibile del ciclo di vita delle apparecchiature, tecnologie a basso impatto, efficienza energetica e principi di economia circolare.

Questi programmi puntano a fornire competenze concrete per integrare la sostenibilità nel lavoro quotidiano, dalla manutenzione alla progettazione, affinché la categoria giochi un ruolo sempre più attivo nel guidare la sanità verso scelte più responsabili e consapevoli.

Innovazioni tecnologiche con impatto ambientale positivo in sanità

Tra le innovazioni più promettenti per contenere l’impatto ambientale ci sono soprattutto l’incremento dell’integrazione di AI e digitalizzazione nei processi clinici e gestionali. Algoritmi predittivi possono gestire con precisione flussi di pazienti, manutenzione apparecchiature e consumi energetici, riducendo sprechi e inefficienze.

Inoltre, l’Internet of Things permette il controllo in tempo reale di consumi energetici e condizioni ambientali, attivando sistemi automatici per climatizzazione, illuminazione e smaltimento rifiuti. Infine, lo sviluppo di dispositivi medici costruiti con criteri di eco-design, per durare più a lungo e favorire il riciclo, completerà il quadro di una maggiore attenzione all’impatto ecologico in ambito sanitario.

Written by
Davide Galli

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