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L’impatto ambientale dell’intelligenza artificiale generativa e le sue conseguenze sulla salute globale

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L’intelligenza artificiale generativa sta conquistando sempre più spazio nella vita quotidiana, offrendo risposte rapide e soluzioni creative. Tuttavia, un recente studio condotto da ricercatori tedeschi mette in luce il costo nascosto di questa tecnologia: l’impatto ambientale legato alle emissioni di CO2 generate durante il suo funzionamento. Questi dati spingono a riflettere su un uso più consapevole dell’AI, considerando anche gli effetti indiretti che i cambiamenti climatici possono avere sulla salute pubblica.

Come l’intelligenza artificiale genera emissioni di CO2 durante la sua attività

L’intelligenza artificiale funziona elaborando informazioni sotto forma di token, ovvero parole o frammenti di parole convertiti in codici numerici che i sistemi possono interpretare. Questo processo richiede energia elettrica per alimentare server e infrastrutture digitali. Lo studio pubblicato su Frontiers in Communications evidenzia che la quantità di anidride carbonica prodotta varia a seconda della complessità delle richieste fatte all’AI.

Richiedere risposte semplici comporta un consumo energetico contenuto, mentre domande complesse come quelle riguardanti algebra astratta o riflessioni filosofiche richiedono calcoli molto più intensivi e lunghi cicli computazionali. In questi casi le emissioni possono essere fino a sei volte superiori rispetto alle interazioni meno impegnative dal punto di vista computazionale.

Questa differenza si traduce in una crescita significativa del contributo dell’AI al totale delle emissioni globali se si considera la diffusione sempre maggiore della tecnologia nelle varie applicazioni professionali e personali.

Impatti dei cambiamenti climatici correlati all’aumento delle emissioni tecnologiche

Le crescenti emissione derivanti dall’utilizzo massiccio dell’intelligenza artificiale si inseriscono nel quadro più ampio dei cambiamenti climatici globalmente osservati negli ultimi anni. L’aumento delle temperature medie influenza direttamente la disponibilità d’acqua potabile e risorse alimentari in molte region del mondo.

Queste trasformazioni mettono sotto pressione intere comunità costringendo spesso alla migrazione forzata verso aree con condizioni ambientali migliori o maggior accesso ai servizi essenziali. Tali spostamenti hanno ripercussioni dirette sulla salute pubblica nei Paesi coinvolti sia per problemi sanitari legati alle condizioni precarie dei migranti sia per le difficoltà nell’organizzazione dei servizi locali destinati ad accoglierli.

In questo contesto l’incremento delle attività tecnologiche con elevata richiesta energetica contribuisce indirettamente ad aggravare situazioni già critiche sul piano sociale ed economico, amplificando così gli effetti negativi sui sistemi sanitari nazionali ed internazionali.

Malattie emergenti collegate al riscaldamento globale: il caso della malattia renale cronica nel centro america

Un esempio concreto degli effetti immediatamente riconducibili ai mutamenti climatic è descritto da uno studio apparso su Nature lo scorso 4 giugno 2025. La ricerca segnala una vera “epidemia” di malattia renale cronica tra lavoratori agricoli del Centro America attribuibile allo stress termico causato dalle alte temperature persistenti nella regione.

Questi lavoratori sono esposti a condizioni estreme sul luogo di lavoro senza adeguate misure protettive contro il caldo intenso. Il risultato è un aumento significativo dei casi clinici legati alla compromissione renale progressiva, fenomeno associato proprio al clima che diventa via via più ostile.

Il problema non riguarda solo questa specifica area geografica ma rappresenta un campanello d’allarme sulle conseguenze sanitarie dirette del riscaldamento globale, soprattutto nelle zone dove le attività umane dipendono fortemente dall’ambiente naturale circostante.

Gestire responsabilmente lo sviluppo tecnologico senza scaricare ogni responsabilità sulle istituzioni

Il progresso scientifico e tecnologico offre strumenti potenti ma comporta anche sfide importanti da affrontare con attenzione. L’impiego crescente dell’intelligenza artificiale deve essere accompagnato da scelte consapevoli sull’efficienza energetica degli algoritmi utilizzati e sull’impatto complessivo prodotto.

Non basta affidarsi esclusivamente agli enti governativi o alle istituzioni internazionali per regolamentare questi aspetti. Ogni utilizzatore dovrebbe valutare attentamente quando chiedere elaborazioni complesse all’AI, bilanciando benefici immediatamente percepibili con costrizioni ecologiche realizzate dietro le quinte digitalizzate.

Solo così sarà possibile mantenere viva la spinta innovativa senza sacrificare irreparabilmente l’ambiente né compromettere ulteriormente condizioni socialisanitari già fragili nei territori maggiormente vulnerabili ai cambiamenti climatici.

Written by
Rosanna Ricci

Rosanna Ricci racconta il presente come se stesse scrivendo una pagina di diario collettivo. La sua voce è intima, ma mai distante: attraversa con delicatezza temi complessi come cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute, cercando sempre il lato umano delle notizie. Ogni suo post è uno sguardo personale sul mondo, tra empatia e consapevolezza.

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