La regolamentazione sull’intelligenza artificiale in Europa si avvicina a tappe cruciali senza margini di ritardo. La Commissione europea ha ribadito che non sono previsti slittamenti formali per l’applicazione dell’AI Act, la legge che impone regole vincolanti sulle tecnologie di intelligenza artificiale. Al contempo, però, Bruxelles riconosce le difficoltà sollevate dall’industria e dagli Stati membri e promette misure concrete per attenuare gli impatti negativi sulle imprese.
Nessuna sospensione ufficiale: le scadenze legali restano ferme
Durante un briefing stampa tenutosi nei giorni scorsi, Thomas Regnier, portavoce della Commissione europea per il digitale, ha chiarito che l’AI Act prevede scadenze precise da rispettare senza alcun periodo di grazia o pausa. Queste tempistiche sono fissate dalla normativa comunitaria e hanno valore obbligatorio per tutti i soggetti coinvolti nell’utilizzo o nello sviluppo di sistemi IA.
Regnier ha sottolineato come la Commissione prenda sul serio le preoccupazioni espresse da industrie ed esecutivi nazionali riguardo alla complessità delle norme e agli oneri amministrativi associati. Nonostante questo impegno a mantenere ferme le date previste dalla legge, Bruxelles è pronta ad affiancare operatori pubblici e privati con strumenti pratici volti a facilitare il rispetto degli obblighi normativi.
Misure flessibili al vaglio della commissione per supportare aziende e stati membri
Per rispondere alle richieste dei settori produttivi europei più colpiti dal regolamento AI Act la Commissione sta valutando alcune iniziative concrete. Tra queste spicca il rinvio nella presentazione del codice di buone pratiche dedicato ai modelli generativi d’intelligenza artificiale come Gemini sviluppato da Google o GPT-4 realizzato da OpenAi.
Progressi e strategie sul codice di buone pratiche
Questo codice sarà diffuso nei prossimi giorni ma l’esecutivo comunitario intende concedere tempo supplementare alle imprese affinché possano adattarsi senza incorrere in sanzioni immediate. Inoltre si discute su come ridurre i carichi burocratici previsti dal cosiddetto Omnibus digitale, un pacchetto normativo atteso entro fine anno pensato proprio per semplificare alcuni aspetti regolatori legati al digitale.
Regnier ha anche annunciato la creazione imminente di un servizio desk specifico dedicato all’intelligenza artificiale con lo scopo di offrire assistenza pratica alle aziende impegnate nell’applicazione della nuova normativa UE sull’IA.
Pressione delle grandi aziende europee sulla presidente von der leyen
Nei giorni precedenti al briefing ufficiale della Commissione è emersa una lettera firmata dai CEO di 44 grandi imprese europee tra cui Airbus e Bnp Paribas indirizzata direttamente alla presidente Ursula von der Leyen. Il documento chiede formalmente una sospensione temporanea dell’attuazione dell’AI Act a causa degli effetti giudicati troppo gravosi sui processi industriali e commerciali già avviati nel campo dell’intelligenza artificiale.
Questa richiesta evidenzia lo stato d’allerta presente in importanti realtà economiche del continente che vedono nel rispetto immediatamente rigoroso della nuova legge rischiosi rallentamenti operativi significativi o costose riorganizzazioni interne. La posizione della Commissione tuttavia resta ferma nel mantenere i tempi stabiliti ma cerca strade alternative capaci comunque di accompagnare il settore durante questa fase delicata.
Un equilibrio tra norme rigide e supporto concreto
In sintesi Bruxelles mantiene saldo il calendario normativo previsto dall’AI Act pur mostrando attenzione verso criticità segnalate dalle imprese più influenti del mercato europeo tecnologico-finanziario.