iPhone 17 Pro dopo un mese: cosa cambia davvero e cosa resta identico alle prime impressioni
Dopo trenta giorni pieni, l’iPhone 17 Pro ha smesso di essere “il nuovo modello” per diventare un telefono usato ogni giorno, con chat, videochiamate, foto al volo, editing, giochi e lunghi periodi sotto rete dati. È in questo contesto che emergono i punti di forza e le debolezze, più che durante i test rapidi. Apple ha puntato molto sul nuovo design in alluminio opaco, sulle fotocamere Fusion rinnovate, sul chip A19 Pro e su un’autonomia che nella pratica cambia davvero la giornata. Ma non tutto è impeccabile, e alcune scelte aprono discussioni interessanti.
Design, materiali e dissipazione: cosa cambia davvero
Il primo impatto con il 17 Pro è la sensazione di compattezza. Lo chassis unibody in alluminio aerospaziale ha un grip migliore rispetto ai modelli precedenti, con una finitura opaca che trattiene meno le impronte. È un design più tecnico che elegante, pensato per migliorare la dissipazione del calore grazie alla nuova camera di vapore saldata al laser. Nei test reali questa soluzione funziona: il telefono si scalda meno durante sessioni lunghe di registrazione video e anche nei giochi più pesanti.
Il nuovo Ceramic Shield 2, sia davanti che sul retro, non lo abbiamo messo alla prova con cadute accidentali, ma dopo un mese non si vedono micrograffi. Il peso rimane intorno ai 200 grammi, leggermente superiore al 16 Pro, ma bilanciato.
Le colorazioni sono la parte più discussa: Cosmic Orange attira l’occhio, Deep Blue è più sobrio, Silver è il compromesso. Resta però la sensazione che manchi una variante nera pensata per chi preferisce un look professionale.

Prestazioni, AI e batteria: l’A19 Pro si sente
Il nuovo chip A19 Pro dà un’impressione immediata: è veloce, stabile e pronto a gestire carichi pesanti. Non ci sono rallentamenti né nel multitasking né in giochi con grafica avanzata. La GPU con acceleratori neurali integrati fa la differenza nei processi di editing video e nelle elaborazioni fotografiche, anche se la nuova AI di iOS 26 è meno aggressiva rispetto a quanto proposto dai competitor.
Il Neural Engine a 16 core permette già molte operazioni in locale, riducendo la dipendenza da server esterni. Nei test quotidiani l’AI interviene poco ma quando lo fa si nota, soprattutto nelle funzioni di ritaglio intelligente delle foto e nei suggerimenti contestuali di sistema.
La batteria è la sorpresa più concreta: rispetto al 16 Pro, il 17 Pro arriva a fine giornata con un 25-30% in più di carica residua, anche stressandolo con video 4K, hotspot e applicazioni pesanti. La modalità energetica adattiva di iOS 26 adatta bene i consumi, soprattutto nelle giornate più intense.
Fotocamere: più qualità, più versatilità, ma non sempre le migliori
Il sistema fotografico è stato rivisto completamente nella parte posteriore. Le tre fotocamere Fusion da 48 megapixel coprono lunghezze focali equivalenti a otto obiettivi professionali: 24, 28, 35 mm e gli zoom che arrivano fino a 200 mm.
Il nuovo Telephoto Fusion è la parte più interessante: la stabilizzazione 3D e il design a tetraprisma migliorano molto le foto a lunga distanza, anche se gli zoom estremi restano inferiori ad alcuni top di gamma Android più specializzati. La resa colore, invece, continua a essere uno dei punti più forti del mondo iPhone: naturale, bilanciata, mai artificiale.
La fotocamera frontale da 18 megapixel è stata riprogettata con un sensore più grande e stabilizzato. I selfie sono più nitidi e il campo visivo variabile è utile per gruppi e vlog. La funzione Doppia Acquisizione, che registra con entrambe le fotocamere, è più interessante per content creator che per l’utente comune.
Nei video, l’iPhone 17 Pro resta praticamente imbattibile: 4K 120 fps Dolby Vision, registrazione ProRes RAW e Genlock per sincronizzare più fotocamere aprono possibilità professionali reali. Anche l’audio è migliorato grazie ai quattro microfoni studio-quality che riducono il rumore ambientale.
Connessioni, accessori e vita quotidiana
Il nuovo chip di rete Apple N1 porta Wi-Fi 7, Bluetooth 6 e Thread, rendendo lo smartphone più stabile nelle reti congestionate. La porta USB-C a 10 Gbps trasforma il telefono in uno strumento di lavoro: trasferimenti video molto più rapidi, supporto a SSD esterni e compatibilità aumentata con accessori di terze parti.
La line-up di accessori MagSafe cresce: le nuove custodie TechWoven hanno un grip eccellente, le cover trasparenti sono più rigide e le tracolle aggiungono praticità. L’alimentatore dinamico da 40W consente ricariche più rapide senza surriscaldamenti.
Cosa ci è piaciuto e cosa no
Punti di forza
– Prestazioni del chip A19 Pro
– Autonomia concreta superiore
– Qualità foto e video molto alta
– Display eccellente all’aperto
– Dissipazione migliorata
Debolezze
– Prezzo in salita
– Mancanza di un colore nero/business
– Funzioni AI ancora immature rispetto alla concorrenza
– Zoom estremo non al livello dei migliori Android
Vale la pena?
L’iPhone 17 Pro si conferma uno degli smartphone più completi del mercato. Il salto rispetto al 16 Pro non è rivoluzionario, ma per chi usa il telefono come strumento di lavoro—foto, video, editing, produttività e giochi—il miglioramento è evidente. Se arrivi da 15 Pro o precedenti, il passaggio è nettissimo. Chi ha il 16 Pro può valutarlo soprattutto per batteria, fotocamera e dissipazione.
Verdetto Finale
Apple Iphone 17 proLa nostra valutazione basata sui test effettuati.
