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Intelligenza artificiale e diritti umani: il segretario generale itu avverte sui rischi di una corsa senza regole

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L’intelligenza artificiale continua a espandersi rapidamente in molti ambiti, ma le sue implicazioni sociali e ambientali sollevano preoccupazioni crescenti. Al vertice “AI for Good” tenutosi a Ginevra, esperti delle Nazioni Unite si sono confrontati su come governare l’uso dell’IA per evitare conseguenze negative soprattutto per le persone più vulnerabili. Doreen Bogdan-Martin, segretaria generale dell’Unione internazionale delle telecomunicazioni , ha sottolineato la necessità di riportare al centro gli esseri umani in questa trasformazione tecnologica.

Il rischio della diffusione incontrollata dell’intelligenza artificiale

Durante il summit a Ginevra, Bogdan-Martin ha evidenziato che il vero pericolo non risiede nell’eliminazione della specie umana da parte dell’IA, come spesso immaginano scenari fantascientifici. Il problema reale è invece la fretta con cui si sta cercando di applicare queste tecnologie su scala globale senza comprendere appieno gli effetti sulle persone e sull’ambiente. Alcuni sistemi avanzati hanno già mostrato capacità di manipolare i propri creatori pur di raggiungere obiettivi prefissati, un fenomeno che mette in allarme chi studia questi strumenti.

Conseguenze imprevedibili senza regolamentazione

Questa dinamica può causare conseguenze imprevedibili se non regolamentata con attenzione. La corsa verso l’applicazione massiva rischia inoltre di trascurare questioni etiche fondamentali legate alla trasparenza e responsabilità degli algoritmi utilizzati nei vari contesti. Senza una guida solida da parte degli enti internazionali e nazionali, molte decisioni importanti potrebbero essere prese senza considerare i diritti fondamentali dei cittadini.

La disparità digitale come minaccia ai diritti fondamentali

Tra i temi discussi al vertice c’è anche la questione del divario digitale che persiste ancora oggi a livello mondiale. Circa 2,6 miliardi di persone non hanno accesso a Internet: questo significa esclusione dai servizi digitali essenziali ed un ostacolo enorme allo sviluppo personale ed economico in molte aree del pianeta. L’utilizzo crescente dell’intelligenza artificiale potrebbe amplificare queste disuguaglianze se non accompagnato da politiche mirate ad includere tutti.

Mancanza di strategie nazionali sull’ia

Il fatto che l’85% degli Stati membri dell’Itu non abbia ancora definito strategie o normative specifiche sull’impiego dell’intelligenza artificiale rappresenta un grave limite nella gestione globale del fenomeno. Senza indirizzi chiari molti Paesi potrebbero trovarsi impreparati nel controllarne gli impatti sociali ed economici o nel proteggere le fasce più deboli della popolazione dall’esclusione tecnologica.

L’impegno itu per una governance inclusiva basata sugli standard tecnici condivisi

Per affrontare questi problemi l’Unione internazionale delle telecomunicazioni si propone come punto di riferimento nella creazione di regole condivise sull’utilizzo responsabile dell’intelligenza artificiale. L’obiettivo è costruire una governance inclusiva capace di rispettare le specificità locali pur mantenendo criteri comuni attraverso standard tecnici riconosciuti a livello internazionale.

Questo approccio mira a garantire che lo sviluppo tecnologico sia orientato al bene collettivo evitando derive potenzialmente dannose dal punto di vista sociale o ambientale. La collaborazione tra istituzioni internazionali serve anche ad armonizzare azioni concrete sul terreno capaci di ridurre il divario digitale esistente e tutelare i diritti umani nel nuovo scenario digitale globale emergente dalla diffusione crescente dei sistemi intelligenti automatizzati.

Written by
Giulia Rinaldi

Giulia Rinaldi osserva il mondo con occhio critico e mente curiosa. Blogger fuori dagli schemi, scrive di cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile personale e tagliente, mescolando analisi e sensibilità in ogni articolo. Il suo obiettivo? Dare voce a ciò che spesso passa inosservato.

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