La voce umana nasconde molto più di emozioni: può raccontare anche cosa succede dentro al corpo. Un’intelligenza artificiale messa a punto dall’Oregon Health & Science University ha dimostrato di riuscire a individuare un tumore alla laringe semplicemente ascoltando registrazioni vocali. È un metodo rapido e non invasivo che potrebbe cambiare le carte in tavola per la diagnosi precoce di questa malattia, ancora oggi difficile da cogliere nelle prime fasi con gli esami tradizionali.
Ascoltare la voce per scoprire il tumore
Il team guidato dal professor Philip Jenkins ha sviluppato un sistema di IA che analizza i suoni della voce. Hanno studiato 12.500 registrazioni audio di 306 pazienti americani, per lo più uomini, con varie patologie della laringe. Nel gruppo c’erano persone con tumori in diverse fasi, ma anche con lesioni benigne, disfonia spasmodica e paralisi di una corda vocale.
L’intelligenza artificiale ha esaminato caratteristiche specifiche delle registrazioni, come il pitch , il jitter — cioè le piccole variazioni di tono —, lo shimmer, che misura le oscillazioni nell’intensità, e il rapporto armonico-rumore . Questo rapporto valuta quanto la voce è “pulita” o distorta, segnale che può indicare problemi alle corde vocali.
Con l’allenamento, il sistema ha imparato a riconoscere schemi precisi di alterazioni vocali. Nel caso di tumore, l’HNR cambia in modo netto. Il software intercetta questi segnali in pochi secondi, dando un’indicazione molto precisa sulla possibile presenza della neoplasia.
Segnali vocali che tradiscono il tumore
I sintomi del tumore alla laringe, soprattutto all’inizio, sono spesso vaghi e difficili da interpretare anche per i medici. Raucedine che non passa, dolore alla gola o all’orecchio, difficoltà a deglutire possono essere scambiati per problemi meno gravi, come una paralisi delle corde vocali. Questo può far slittare la diagnosi anche di anni.
Lo studio mostra che, analizzando bene la voce, si possono scovare alterazioni che sfuggono all’esame clinico tradizionale. In particolare il marker HNR cambia in modo caratteristico quando c’è un tumore. Nei test, l’IA ha riconosciuto soprattutto i tumori in stadio iniziale e soprattutto negli uomini.
Jenkins sottolinea che il sistema non si limita a individuare tumori maligni: riconosce anche noduli benigni e altre lesioni, distinguendoli da patologie non tumorali. Così si apre la strada a uno screening semplice, senza dover ricorrere a esami invasivi o costosi.
Limiti E Futuro Della Diagnosi Vocale
Nonostante i risultati incoraggianti, la ricerca ha dei limiti. L’efficacia dell’IA è stata minore nelle donne, probabilmente perché nel campione femminile c’erano pochi dati. Servirebbe un numero più ampio di registrazioni per confermare che il sistema funziona bene su tutta la popolazione.
I ricercatori puntano a raccogliere più dati per migliorare l’accuratezza, indipendentemente dal genere. Con un database più solido, l’intelligenza artificiale potrebbe diventare un vero e proprio biomarcatore vocale, utile nella pratica clinica per valutare il rischio di tumore.
Questo tipo di diagnosi precoce potrebbe far risparmiare ai pazienti esami invasivi come l’endoscopia nasale o la biopsia, ancora oggi indispensabili. La ricerca è ancora in fase iniziale e fa parte del progetto Bridge2AI-Voice, sostenuto dal National Institutes of Health, che punta a estendere l’uso dell’IA in medicina.
Tumore alla laringe: quanto pesa la diagnosi precoce
Il tumore alla laringe è una malattia seria: colpisce più di un milione di persone nel mondo e provoca circa 100 mila morti ogni anno. È il ventesimo tumore più diffuso, favorito da fattori come fumo, alcol e alcune infezioni da papillomavirus umano . Prevenire e diagnosticare presto fa la differenza per la cura e la sopravvivenza.
L’innovazione proposta da Jenkins e colleghi offre agli operatori sanitari uno strumento non invasivo, economico e utilizzabile anche a distanza o per screening di massa. L’analisi vocale con l’intelligenza artificiale apre la strada a intercettare il tumore prima che compaiano sintomi evidenti.
Si potrebbe immaginare di usare smartphone o altri dispositivi comuni per registrare brevi vocalizzi da analizzare. Così sarebbe possibile un controllo facile e accessibile nel tempo, senza attrezzature speciali, alleggerendo la pressione su ospedali e centri specializzati.
Il progetto Bridge2AI-Voice va avanti con l’obiettivo di integrare sempre di più il machine learning nella pratica clinica. In futuro, ascoltare la voce potrebbe diventare una parte normale della visita medica, soprattutto per chi è a rischio.
Ultimo aggiornamento il 25 Agosto 2025 da Giulia Rinaldi