Google prevede la fine degli smartphone: cosa cambierà davvero per tutti noi

Google prevede la fine degli smartphone - Unita.tv
Secondo Google, gli smartphone potrebbero presto diventare obsoleti: in arrivo una nuova generazione di dispositivi capaci di rivoluzionare l’uso quotidiano della tecnologia.
Per anni sono stati il centro di ogni interazione, il ponte tra vita reale e digitale. Gli smartphone hanno trasformato il modo in cui lavoriamo, comunichiamo, ci orientiamo, scattiamo foto, prenotiamo, acquistiamo, perfino il modo in cui ricordiamo. Ma ora qualcosa sta cambiando, e a dirlo non è un outsider del settore: è Google. L’azienda che ha dato vita ad Android sembra pronta a spingerci oltre l’era dello schermo in tasca, aprendo le porte a una nuova generazione di dispositivi che non avremo più bisogno di toccare.
L’idea di un futuro senza smartphone parte da lontano
L’anno era il 2012 e il mondo tecnologico si divideva davanti a un oggetto tanto affascinante quanto prematuro: i Google Glass. Occhiali che promettevano un accesso diretto al web e alle app, senza mani, senza sblocco, senza distrazioni. Il pubblico non era pronto, il mercato nemmeno. Ma il seme era stato piantato.
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Oggi, dopo oltre un decennio, quel seme ha germogliato. L’intelligenza artificiale, le reti neurali, i sensori miniaturizzati e l’evoluzione degli assistenti vocali hanno reso possibile ciò che allora sembrava solo futuristico. I nuovi occhiali smart non servono solo a visualizzare notifiche: ascoltano, registrano, suggeriscono, e in certi casi riescono persino ad anticipare le azioni dell’utente.
Tutto viene proiettato direttamente nel campo visivo, senza bisogno di estrarre alcun dispositivo. Le mani restano libere. Lo sguardo diventa il nuovo cursore. L’esperienza digitale si fonde con l’ambiente circostante. E con l’arrivo di Android XR, Google ha ufficialmente tracciato una nuova direzione, lasciando intuire che la fine dello smartphone potrebbe non essere più una suggestione.
Un addio definitivo o una lenta transizione?
Immaginare un mondo in cui nessuno più impugna un telefono sembra ancora difficile. Gli smartphone sono diventati prolungamenti del nostro corpo, e sostituirli con un dispositivo da indossare sul volto richiederà più di una semplice innovazione tecnica. Servirà un cambio culturale, sociale, estetico.
Google, nel suo scenario futuro, vede persone interagire con il mondo tramite occhiali intelligenti in grado di offrire tutte le funzioni oggi associate ai telefoni: messaggi, chiamate, mappe, foto, ricerche, tutto accessibile con un cenno, uno sguardo, un comando vocale.

Ma c’è un ostacolo evidente: il prezzo. La maggior parte dei consumatori si muove su una fascia medio-bassa del mercato. Smartphone tra i 200 e i 500 euro rappresentano la quotidianità per milioni di persone. Chiedere loro di spendere oltre mille euro per un prodotto ancora nuovo, poco testato e dall’utilizzo “diverso” non sarà facile.
E poi c’è la questione delle abitudini. Siamo abituati a tenere in mano il nostro dispositivo, a guardarlo, toccarlo, sentirlo vibrare. Rinunciare a tutto questo non sarà immediato. Indossare un paio di occhiali per tutto il giorno richiede una ridefinizione dell’interazione con la tecnologia, del design personale, della privacy.
La previsione di Google non è una minaccia, ma una visione a lungo termine. Un possibile nuovo inizio, che non cancella gli smartphone ma li prepara a un’uscita di scena graduale, magari affiancati per anni da dispositivi indossabili sempre più completi. Se e quando diremo davvero addio al telefono come lo conosciamo, dipenderà da quanto saremo disposti a cambiare il nostro modo di vivere la tecnologia.