Due colossi dell’intelligenza artificiale, Google e OpenAI, hanno messo alla prova le loro tecnologie in un campo particolare: la risoluzione di problemi matematici complessi durante le Olimpiadi internazionali di matematica per studenti liceali. Questa gara, uno dei contest più prestigiosi nell’ambito scolastico globale, ha rappresentato una vetrina per testare la capacità dei modelli di intelligenza artificiale di affrontare situazioni che richiedono ragionamenti rigorosi e creativi allo stesso tempo.
La competizione internazionale di matematica per giovani talenti
L’International Mathematical Olympiad riunisce ogni anno studenti da oltre cento nazioni per sfidarsi su problemi di matematica di alto livello. L’edizione del 2025 si è svolta in Australia, con la partecipazione di 630 studenti. Solo circa il 10% dei partecipanti ha ottenuto medaglie d’oro, cifrando in 67 i ragazzi che hanno superato la prova con risultati eccellenti. Il livello di difficoltà dei problemi, che richiedono non solo abilità tecniche ma anche intuizione e pensiero creativo, rappresenta una sfida importante anche per i sistemi di intelligenza artificiale.
La presenza di modelli di AI, in questo contesto, ha offerto un confronto interessante rispetto ai limiti attuali della macchina nella mimica del ragionamento umano, soprattutto in ambiti complessi e non meccanici. Questo ha reso la gara una soluzione di test pratica per capire a che punto si trova la tecnologia nell’interpretare e risolvere problemi matematici di livello alto.
Le prestazioni dei modelli ai di Google e openai all’imo
Google ha portato alla gara un modello AI sperimentale chiamato Gemini Deep Think, che ha superato la maggior parte delle sfide matematiche proposte, risolvendo 5 problemi su 6. Questo risultato mette in luce un’abilità rilevante nella gestione di quesiti che implicano ragionamenti articolati, benché non perfetta.
Dall’altra parte OpenAI, che non ha partecipato ufficialmente all’evento, ha sottoposto il proprio modello AI agli stessi parametri e problemi dell’IMO. Nei test condotti, questa intelligenza artificiale, come riferito da un ricercatore OpenAI su X , ha anch’essa risolto 5 problemi su 6, mostrando una capacità di ragionamento comparabile a quella di Google.
Questi risultati indicano che entrambi i sistemi, seppur non introdotti come concorrenti nella competizione, hanno raggiunto un livello di comprensione e problem solving notevole, vicino a quello degli studenti più preparati che ricevono il massimo riconoscimento nella gara.
Le prospettive future per le ia di Google e openai dopo l’imo
Nel campo dell’intelligenza artificiale, i risultati di queste prove portano nuove indicazioni sullo sviluppo concreto e applicato degli algoritmi. Google, secondo quanto riferito, sta lavorando per rendere il proprio modello Gemini Deep Think disponibile per gli abbonati della piattaforma Gemini entro l’autunno del 2025. Il passaggio dalla fase sperimentale a un rilascio più ampio indica una volontà di integrare queste capacità in contesti d’uso reale.
OpenAI, per bocca del CEO Sam Altman, ha comunicato su X che la versione di intelligenza artificiale capace di affrontare i problemi IMO non sarà rilasciata sul mercato prima di una serie di test approfonditi. Questi controlli potrebbero richiedere mesi, segnalando una cautela nell’introdurre sistemi avanzati che possano gestire ragionamenti complessi ma anche presentare rischi o margini di errore.
Il confronto tra i due giganti dell’AI si conferma serrato anche in questo ambito scolastico di alta difficoltà e offre un quadro sulle sfide di portare la tecnologia dall’esperimento alla realtà dei servizi di intelligenza artificiale, con un’attenzione particolare all’affidabilità dei modelli e alla sicurezza degli utenti.
Ultimo aggiornamento il 23 Luglio 2025 da Davide Galli