Google e il National Hurricane Center degli Stati Uniti hanno avviato una collaborazione innovativa per migliorare le previsioni dei cicloni tropicali. Grazie a un nuovo modello di intelligenza artificiale, si punta a prevedere traiettorie, intensità e dimensioni delle tempeste fino a 15 giorni prima, offrendo così avvisi più precisi e tempestivi.
Mountain View ha lanciato Weather Lab, una piattaforma online dove chiunque può vedere in azione i modelli meteorologici sviluppati con l’AI. Qui si possono confrontare fino a 50 scenari diversi generati dal sistema, che riguardano la possibile evoluzione di cicloni tropicali in termini di percorso e forza.
Google spiega che questo modello sperimentale riesce a simulare situazioni molto diverse, aiutando così gli esperti del Nhc a valutare meglio le previsioni durante la stagione degli uragani atlantici, che va da giugno a novembre.
Un approfondimento sul modello AI di google per gli uragani
In un articolo scientifico ancora in attesa di revisione paritaria, Google descrive nel dettaglio il funzionamento del suo sistema. Il modello usa algoritmi avanzati per analizzare dati storici e attuali sulle tempeste tropicali.
Un salto di qualità nelle previsioni: tra aspettative e dati
Precisione paragonabile ai metodi tradizionali
Secondo Google, le previsioni generate dall’intelligenza artificiale sono accurate quanto quelle ottenute dai modelli fisici tradizionali. In particolare, nelle simulazioni fatte nel 2023 e nel 2024 sulle tempeste nell’Atlantico settentrionale e nel Pacifico orientale, le traiettorie previste dal modello AI erano in media più vicine di 140 km rispetto alle stime del Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine .
Questi risultati fanno ben sperare ma devono ancora essere confermati ufficialmente dal National Hurricane Center durante la stagione degli uragani.
Gli uragani sono fenomeni sempre più potenti e frequenti. Prevedere con anticipo dove colpiranno è fondamentale per salvare vite umane e limitare i danni materiali.
Google punta proprio a rafforzare le capacità del Nhc fornendo strumenti più veloci ed efficaci. L’obiettivo è migliorare gli avvisi alla popolazione rendendoli non solo più precisi ma anche tempestivi.
Un supporto alle tecniche tradizionali
Nonostante i progressi dell’intelligenza artificiale, Google sottolinea che questa tecnologia non sostituisce i metodi classici basati su osservazioni reali e modelli fisici consolidati. L’AI serve come supporto aggiuntivo per affinare le previsioni senza perdere affidabilità.
Per questo motivo Weather Lab è pensato come uno strumento di ricerca aperto agli esperti ma non ancora come fonte ufficiale per il pubblico generale.
Oltre al National Hurricane Center, Google sta lavorando con altri centri di ricerca importanti come il Cooperative Institute For Research in the Atmosphere della Colorado State University. Ci sono anche partnership con scienziati nel Regno Unito e in Giappone.
Questa rete globale aiuta ad arricchire i dati disponibili e migliorare continuamente gli algoritmi AI grazie all’esperienza internazionale sul campo meteorologico.
Peter Battaglia, ricercatore scientifico presso Google DeepMind, ha spiegato durante una conferenza stampa recente: «Per molto tempo il meteo è stato considerato un bene pubblico — penso che la maggior parte di noi sia d’accordo su questo — Speriamo di poter contribuire in tal senso ed è per questo che stiamo cercando di collaborare con il settore pubblico».
Questa dichiarazione riassume bene lo spirito della collaborazione tra tecnologia privata e istituzioni pubbliche: usare l’innovazione per proteggere meglio le persone dalle minacce naturali sempre più intense causate dai cambiamenti climatici.