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editori indipendenti denunciano Google per abuso di posizione dominante nell’uso dell’intelligenza artificiale nei risultati di ricerca

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La crescente integrazione dell’intelligenza artificiale nelle ricerche online ha acceso nuovi conflitti tra grandi piattaforme e editori indipendenti. In particolare, un gruppo di editori europei ha sollevato accuse contro Google, sostenendo che l’azienda sfrutti in modo scorretto i contenuti dei siti web per alimentare le sue funzioni di sintesi testuale automatica. Questa controversia coinvolge autorità regolatorie europee e britanniche, con ricadute importanti sul traffico web e i guadagni degli editori coinvolti.

La denuncia della coalizione independent publishers alliance contro google

Nel 2025, la Independent Publishers Alliance , un raggruppamento di editori indipendenti, ha formalizzato una denuncia presso la Commissione Europea e l’autorità britannica per la concorrenza. Secondo i documenti visionati da Reuters, il fulcro della protesta riguarda una funzione introdotta da Google che utilizza l’intelligenza artificiale per generare panoramiche sintetiche in cima ai risultati delle ricerche. Questa funzione è attiva anche in Italia.

La critica principale mossa dagli editori riguarda il fatto che Google preleva contenuti dai loro siti senza chiedere alcun permesso o accordo. L’IPA sostiene che questo comportamento abbia causato danni rilevanti: riduzione del traffico verso i siti originali, perdita dei lettori abituali e diminuzione del fatturato pubblicitario o degli abbonamenti digitali. Nel documento ufficiale si legge chiaramente come questa sottrazione automatizzata dei contenuti limiti le possibilità degli editori stessi a difendere il proprio lavoro.

Difficoltà per gli editori nell’uso di google search

Un aspetto particolarmente contestato è l’impossibilità per gli editori che utilizzano Google Search di impedire all’algoritmo IA di analizzare o riassumere automaticamente le loro pagine senza però perdere visibilità nei risultati tradizionali della ricerca stessa.

Impatto della sintesi ia sui contenuti originali ed equilibrio nella pagina dei risultati

L’accusa più forte rivolta a Google riguarda il posizionamento privilegiato delle risposte generate dall’intelligenza artificiale rispetto ai link diretti agli articoli originali degli editori. La coalizione IPA sottolinea come questi riassunti sintetici appaiano sopra ai normali risultati organici nella pagina web mostrata agli utenti.

Questa scelta avrebbe effetti concreti sulla fruizione delle informazioni: molti utenti potrebbero accontentarsi del testo breve fornito dall’IA senza visitare le fonti originarie; ciò riduce visite dirette ai siti editoriali compromettendo quindi sia la diffusione completa delle notizie sia gli introiti economici legati al traffico diretto.

Google invece difende questa impostazione affermando che genera miliardi di clic giornalieri verso vari portali esterni grazie alle sue funzionalità avanzate basate sull’intelligenza artificiale. Un portavoce dell’azienda ha dichiarato a Reuters “queste nuove esperienze facilitano scoperte più rapide da parte degli utenti, stimolando ulteriormente domande successive e creando nuove occasioni commerciali lungo tutta la catena digitale.”

Posizione di google

Simili controversie antitrust negli stati uniti legate all’utilizzo dell’intelligenza artificiale

Il caso europeo non rappresenta un episodio isolato ma fa parte di una serie più ampia di contestazioni rivolte a big tech negli ultimi anni nel contesto globale. Sempre nel 2025, negli Stati Uniti, l’azienda Chegg, specializzata in formazione online, aveva già accusato Google di violare norme antitrust collegate alla gestione automatizzata tramite intelligenza artificiale, danneggiando così concorrenti editoriali digitali. La denuncia puntava soprattutto alla capacità ridotta da parte delle aziende editoriali digitali di competere efficacemente sul mercato dopo lo sviluppo degli strumenti AI proprietari usati dal motore di ricerca.

Rilevanza delle controversie antitrust

Questi episodi evidenziano quanto complessa resti l’interazione fra tecnologia avanzata ed economia digitale tradizionale. L’equilibrio tra innovazione tecnologica, eque condizioni competitive, e tutela del lavoro giornalistico resta sotto osservazione continua dalle autorità regolatrici sia europee che statunitensi.

Written by
Davide Galli

Davide Galli scrive per capire, non solo per raccontare. Blogger dallo stile asciutto e riflessivo, attraversa i temi di cronaca, politica, attualità, spettacolo, cultura e salute con uno sguardo mai convenzionale. Nei suoi articoli c’è sempre una domanda aperta, un invito a leggere tra le righe e a non fermarsi alla superficie.

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