Essere umani. L’impatto dell’intelligenza artificiale sulle nostre vite, il nuovo libro di Madhumita Murgia tradotto da Simonetta Frediani e pubblicato da Neri Pozza, mette al centro un tema che ormai non si può più ignorare. L’autrice si concentra su come l’intelligenza artificiale abbia invaso tanti aspetti della nostra quotidianità, spesso senza che ce ne rendiamo davvero conto o senza un controllo vero. Il volume raccoglie articoli scritti nell’arco di dieci anni e racconta, con uno stile deciso ma vicino alla gente, il rapporto tra noi e queste tecnologie linguistiche capaci di imparare e influenzare le nostre scelte.
L’intelligenza artificiale che entra in ogni angolo della nostra vita
Il cuore del libro è una domanda semplice ma potente: fino a che punto l’IA decide per noi? Murgia non fa allarmismi facili. Invita però a riflettere su quanto e come questa presenza sia ormai parte integrante di tante decisioni che prendiamo, spesso senza accorgercene. Molti usano ogni giorno dispositivi e programmi che raccolgono dati personali, dai gusti ai comportamenti. Il problema nasce quando questa raccolta dati non rimane solo uno strumento passivo, ma inizia a influenzare attivamente le nostre abitudini. Parliamo di ambiti delicati come la sicurezza, la giustizia, l’economia, la scuola e il lavoro.
L’autrice racconta storie di chi lavora a raccogliere dati, da operatori in Africa e India impegnati nel monitoraggio dei consumatori, fino a chi poi subisce le conseguenze delle decisioni prese da sistemi automatizzati. Ne viene fuori un meccanismo inquietante: l’IA impara dalle scelte di tutti noi, ma poi reindirizza quelle stesse scelte, creando un circolo che riduce la libertà di decidere delle persone.
Storie di persone vere che mostrano l’impatto dell’IA
A rendere il libro potente è la sua umanità. Ogni persona che Murgia incontra racconta un pezzo diverso dell’impatto dell’intelligenza artificiale. Non si tratta di un sistema astratto, ma di qualcosa che entra nella vita di milioni di persone. Lavoratori, cittadini, studenti, imprenditori, ma anche persone più fragili, tutte coinvolte in un sistema che le osserva e le cambia, spesso senza trasparenza.
Queste storie danno un quadro chiaro e mostrano un rischio concreto: che l’aumento della presenza delle macchine intelligenti limiti sempre di più la nostra capacità di scegliere liberamente. La tecnologia diventa così un mezzo indispensabile per le aziende, ma per chi la usa resta una trappola senza regole che ne garantiscano un uso corretto.
Regole assenti, libertà a rischio nel mondo digitale
Uno dei nodi più urgenti è proprio la mancanza di leggi che controllino e frenino davvero l’invasione dell’IA nelle nostre vite. Come la lampadina o lo smartphone hanno cambiato il mondo, oggi rischiamo che l’intelligenza artificiale diventi uno strumento senza cui non si può più fare nulla. Senza regole chiare, questa presenza può trasformarsi da aiuto a vincolo, influenzando scelte personali e collettive senza che ce ne rendiamo conto o senza il nostro consenso.
Il libro spinge a riflettere sul valore del libero arbitrio in un’epoca dominata da algoritmi che non solo raccolgono dati, ma guidano comportamenti e esperienze. Serve un passo in più: mettere in chiaro delle regole, non per bloccare la tecnologia, ma per fare in modo che resti uno strumento a servizio dell’uomo, non un limite silenzioso.
Un appello per non perdere la nostra umanità
Murgia ci invita a tenere gli occhi aperti e a non abbassare la guardia. Capire come funziona l’IA è fondamentale per difendere la nostra umanità, di fronte a strumenti sempre più complessi. Non si tratta di dire no alla tecnologia, ma di conoscerla bene per non finire schiavi di essa. Leggere questo libro significa incontrare voci e storie che mettono in guardia da un futuro in cui la libertà di decidere potrebbe svanire.
Il vero valore del libro sta nel sottolineare i diritti di ciascuno, nel tracciare il confine tra aiuto e controllo, e nel ricordarci quanto sia importante continuare a pensare e scegliere con la nostra testa, in un mondo dove le macchine sono sempre più presenti. La sfida è non lasciare che l’uso dell’IA sfugga al controllo, per proteggere il ruolo centrale dell’essere umano nella società di oggi.
Ultimo aggiornamento il 19 Luglio 2025 da Matteo Bernardi