Cina, etichette obbligatorie per i contenuti generati dall’intelligenza artificiale sui social

Cina introduce etichette per contenuti AI sui social media - Unita.tv

Matteo Bernardi

2 Settembre 2025

La Cina ha varato una nuova regola che obbliga piattaforme come WeChat, Douyin e Weibo a segnalare chiaramente quando un contenuto è stato creato con l’intelligenza artificiale. L’obiettivo è rendere trasparente l’origine di testi, immagini e video prodotti con strumenti digitali, per frenare la diffusione di disinformazione e contenuti illegali. Questa mossa rispecchia il modo in cui il governo cinese tiene sotto controllo l’uso crescente dell’IA nel mondo online, in linea con alcune strategie già adottate da colossi tecnologici occidentali.

Dal 1° settembre 2025 etichette obbligatorie per i contenuti IA

A partire dal primo settembre 2025, entra in vigore in Cina una legge che impone alle piattaforme online di indicare chiaramente quando un contenuto è stato generato con l’intelligenza artificiale. La norma nasce dall’esigenza di mettere un freno all’uso sempre più diffuso di questi strumenti nel paese. Dietro la proposta ci sono diverse agenzie governative, tra cui la Cyberspace Administration of China , che ha guidato il progetto per contrastare disinformazione, manipolazione dell’opinione pubblica e frodi online.

La legge stabilisce che ogni testo, immagine, video o altro materiale prodotto con l’IA debba avere un’etichetta ben visibile, così da informare subito l’utente che sta guardando o leggendo qualcosa di artificiale. È un giro di vite importante sulla trasparenza digitale, che mette in chiaro le responsabilità di chi crea o condivide contenuti online. Questa attenzione alla chiarezza riflette le crescenti preoccupazioni sull’impatto sociale dei contenuti generati dall’IA e sull’influenza che possono avere nel dibattito pubblico.

Wechat, Douyin e Weibo: come si adeguano alle nuove regole

I principali social cinesi hanno messo a punto strumenti per rispettare la nuova legge e assicurare che le regole vengano applicate. WeChat, usato ogni giorno da milioni di persone per messaggi, pagamenti e condivisione di contenuti, ha imposto che le etichette sui contenuti IA non possano essere rimosse o modificate. Così gli utenti non possono nascondere l’origine artificiale del materiale condiviso, aumentando la responsabilità nella diffusione delle informazioni.

Douyin, la piattaforma simile a TikTok molto popolare soprattutto tra i giovani, ha introdotto un sistema di tracciamento basato sui metadati. Questo permette di verificare con precisione quando un video o un’immagine è stato creato con l’intelligenza artificiale.

Anche Weibo, uno dei social più longevi e seguiti in Cina, ha dato agli utenti la possibilità di segnalare i contenuti generati con IA che non fossero correttamente etichettati. Una funzione che aiuta a tenere sotto controllo la qualità e la verità delle informazioni diffuse su larga scala.

Perché la Cina impone l’etichettatura dei contenuti IA

Dietro questa nuova norma c’è soprattutto la volontà di proteggere gli utenti da informazioni false o fuorvianti, create con testi e immagini artificiali. Mettere un’etichetta ben visibile aiuta chi naviga online a capire cosa è autentico e cosa no, riducendo il rischio che si diffondano fake news o contenuti usati per truffe, propaganda o manipolazioni.

Questa misura fa parte di un impegno più ampio per tutelare l’integrità del dibattito pubblico e la fiducia nelle piattaforme digitali. La Cina non è sola in questo: alcune aziende occidentali hanno già cominciato a sviluppare strumenti per certificare l’origine dei contenuti digitali. Google, per esempio, ha inserito nei suoi ultimi smartphone Pixel 10 tecnologie pensate per autenticare immagini e video, seguendo standard simili di trasparenza.

Controllare la natura artificiale di certi contenuti è un modo per cercare di creare un ambiente digitale più sicuro e chiaro, dove chi usa la rete possa capire meglio a chi o a cosa sta dando credito. In un mondo dove l’intelligenza artificiale generativa avanza veloce, il rischio di manipolazioni cresce, e norme rigide come quelle cinesi diventano necessarie.

L’applicazione severa di queste regole sui social cinesi mostra quanto la regolamentazione digitale sia ancora una priorità per governi e operatori, impegnati a limitare gli effetti negativi della tecnologia sull’informazione pubblica.

Ultimo aggiornamento il 2 Settembre 2025 da Matteo Bernardi