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Apple introduce nuove regole per sviluppatori su App Store in Europa dopo la multa della UE

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Apple ha aggiornato le condizioni per gli sviluppatori che pubblicano applicazioni sull’App Store in Europa, adeguandosi alle richieste del Digital Markets Act . Questa mossa arriva dopo l’intervento della Commissione Europea, che aveva contestato alcune pratiche del colosso americano ritenute non conformi alle norme sulla concorrenza digitale. Il provvedimento europeo aveva anche comportato una multa da 500 milioni di euro ad aprile 2025, legata a ostacoli posti agli sviluppatori nel promuovere acquisti fuori dall’ecosistema Apple.

Il contesto normativo e la sanzione europea ad apple

La Commissione Europea ha imposto ad Apple di modificare alcune regole entro 30 giorni per rispettare il Digital Markets Act, una legge pensata per garantire un mercato digitale più aperto e competitivo nell’Unione Europea. L’UE ha rilevato che Apple limitava la possibilità degli sviluppatori di indirizzare gli utenti verso acquisti esterni all’App Store attraverso pratiche definite “anti-steering“. Questo comportamento impediva agli utenti di scegliere liberamente dove completare i pagamenti.

Ad aprile 2025 l’autorità europea ha inflitto una multa da mezzo miliardo di euro a Apple proprio per queste restrizioni. La società è stata chiamata a rivedere le proprie politiche entro un mese dalla comunicazione ufficiale. Nonostante ciò, Apple mantiene il diritto di presentare ricorso contro questa decisione fino al 7 luglio dello stesso anno.

Il DMA mira a evitare che grandi piattaforme digitali abusino della loro posizione dominante imponendo condizioni svantaggiose ai partner o bloccando canali alternativi. Nel caso specifico dell’App Store, l’obiettivo è consentire agli sviluppatori maggior libertà nella gestione dei pagamenti e nella comunicazione con i propri clienti.

Le nuove commissioni: tier 1 e tier 2 spiegate

Tra le novità introdotte da Apple ci sono due livelli distinti nelle commissioni applicate sugli acquisti effettuati tramite App Store: Tier 1 e Tier 2. Questi livelli differenziano costi e servizi offerti agli sviluppatori in base alla scelta fatta.

Il Tier 1 prevede una commissione ridotta al 5% sulle transazioni in-app ma limita l’accesso delle app solo alle funzionalità essenziali fornite da Apple come distribuzione dell’applicazione, sicurezza base e supporto tecnico standardizzato. Questa opzione può risultare interessante soprattutto per chi punta a mantenere bassi i costi pur rinunciando ad alcuni servizi avanzati o personalizzazioni più profonde all’interno dell’ambiente App Store.

Il Tier 2 invece mantiene una percentuale più alta sulle vendite – pari al 13%, ridotta al 10% solo se lo sviluppatore aderisce allo Small Business Program oppure offre abbonamenti con durata prolungata – ma garantisce piena accessibilità all’intera gamma dei servizi forniti da Apple nell’ecosistema App Store come strumenti avanzati di analisi dati o supporto marketing dedicato.

Al momento tutte le app vengono automaticamente inserite nel livello superiore , ma gli sviluppatori possono decidere volontariamente se passare alla tariffa inferiore scegliendo così un modello meno oneroso ma con meno funzioni disponibili.

La nuova core technology commission dal gennaio del prossimo anno

Un’altra modifica riguarda la cosiddetta Core Technology Commission: si tratta di una nuova tassa pari al 5% applicata quando un utente scarica un’app dallo store ufficiale Apple ed effettua poi un acquisto cliccando su link esterni alla stessa app verso siti terzi. Questo meccanismo sostituirà dal primo gennaio 2026 quello precedente chiamato Core Technology Fee.

Questa decisione stabilisce uno schema unico valido nell’intera Unione Europea sul modo in cui Apple trattiene parte delle entrate generate dagli scambi commerciali avvenuti grazie alla sua piattaforma ma conclusisi fuori dall’App Store vero e proprio.

Con questa misura si cerca dunque un equilibrio tra permettere ai consumatori maggiore libertà negli acquisti fuori dall’ambiente chiuso Apple senza però eliminare completamente il contributo economico dovuto dalla mela morsicata rispetto ai flussi generati dalle sue infrastrutture digitali fondamentali come download ed installazioni iniziali delle app stesse.

“Questa riforma rappresenta un importante passo verso un mercato digitale più trasparente e competitivo,” ha commentato un portavoce della Commissione Europea.

Written by
Andrea Ricci

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