Apple ha scelto di puntare sull’intelligenza artificiale alla wwdc 2025, ma l’assenza di John Giannandrea, capo del settore AI, ha attirato molte attenzioni. Dopo essere stato protagonista nel 2024 con il lancio di Apple Intelligence, quest’anno è stato messo in secondo piano, segnalando un cambiamento importante nel suo ruolo. La decisione racconta di tensioni e difficoltà interne che emergono in un momento cruciale per la mela.
Le difficoltà di giannandrea nel guidare l’intelligenza artificiale di apple
Nel 2024, Giannandrea era stato in prima fila nel presentare la visione di Apple sull’intelligenza artificiale. Era stato l’interprete principale durante gli eventi stampa, dove illustrava la strategia dell’azienda. Tuttavia, il suo modo di comunicare si è rivelato poco adatto a un pubblico vasto. Meno fluido e carismatico rispetto a colleghi come Craig Federighi o Greg Joswiak, ha mostrato un approccio più tecnico che ispiratore. In occasione di un’intervista, aveva espresso critiche sulla tecnologia AI, cosa che non ha aiutato la sua immagine. Joswiak spesso sembrava pronto a correggerlo o a prendere la parola in sua vece, testimoniando un certo disallineamento.
Rallentamenti e riorganizzazioni interne
Apple ha vissuto intanto un periodo di rallentamenti nei miglioramenti di Siri, il suo assistente vocale. Questa situazione ha portato a una riorganizzazione interna del team AI e a un evidente ridimensionamento del ruolo di Giannandrea. In questo scenario, la scelta di non coinvolgerlo nella comunicazione ufficiale durante la wwdc 2025 appare strategica. È un modo per mantenere il focus sulle novità senza mettere in primo piano una figura considerata meno efficace o affidabile. Negli anni precedenti, l’azienda aveva sempre mostrato sostegno pubblico a dirigenti finiti in difficoltà, come Federighi o Johny Srouji. Qui invece si nota un atteggiamento diverso.
Il segnale dietro l’assenza di giannandrea ai riflettori
La wwdc 2025 ha focalizzato l’attenzione sulle funzioni di intelligenza artificiale, vero punto di forza per Apple nella tecnologia attuale. L’assenza di Giannandrea in questo contesto pesa per la sua posizione interna. Formalmente continua a essere a capo del settore AI, ma è tenuto distante dalla comunicazione. Questo cambiamento non è solo simbolico ma indica un declino della sua influenza nelle scelte chiave. Secondo fonti vicine all’azienda, Giannandrea non è mai stato pienamente integrato nel gruppo decisionale. La sua figura è stata spesso marginale rispetto ad altri manager con ruoli più definiti nelle strategie di Apple.
Una causa delle difficoltà nell’AI
Lo scenario si caratterizza dunque per un posizionamento complicato. Giannandrea diventa, in un certo senso, una delle cause identificate delle difficoltà incontrate dall’azienda nel settore AI. Al tempo stesso, il suo allontanamento dai riflettori accentua la sensazione di sfiducia interna. Apple, che nel passato ha sempre mostrato una certa compattezza anche nelle situazioni delicate, ora sembra lasciare che alcune tensioni emergano pubblicamente proprio nel momento in cui la concorrenza nell’AI si fa più dura.
La storia di chi ha saputo superare le difficoltà comunicative in apple
Osservando i dirigenti di Apple noti al grande pubblico, si nota come tutti abbiano avuto un inizio incerto nelle presentazioni. Tim Cook, oggi volto della mela, iniziava con un linguaggio molto sobrio e poco coinvolgente. Nel 2011, Craig Federighi era visibilmente nervoso quando presentò mac os x lion, segnando la sua prima vera apparizione pubblica importante. Entrambi hanno affinato la capacità di parlare in pubblico grazie all’esperienza, aumentando quel coinvolgimento che oggi è naturale.
Esclusione significativa a wwdc 2025
Questo dato rende ancora più rilevante la scelta di escludere Giannandrea dalla wwdc 2025. Se Apple lascia in disparte il capo dell’AI durante un evento cruciale, non è semplicemente per preferenze comunicative ma per un problema più ampio. La mela sembra aver perso fiducia nel suo contributo strategico in questo ambito. Nel mondo hi-tech, dove la tecnologia AI diventa ogni giorno più centrale, la marginalizzazione di un dirigente responsabile di quel campo racconta molto dei ritmi e dei giochi di potere all’interno dell’azienda.
La mela ora deve superare una fase di stallo e tensioni interne proprio nel momento in cui l’intelligenza artificiale dà ritmo al futuro. I prossimi mesi saranno decisivi per capire se Giannandrea riuscirà a recuperare spazio o se Apple cambierà definitivamente volto sull’AI, puntando su altre figure per consolidare una presenza che pesa sempre di più nelle scelte globali dell’industria tecnologica.