Nel giugno 2025, la tensione tra israele e iran ha visto una massiccia ondata di disinformazione online. Oltre sessanta siti web hanno condiviso decine di notizie e immagini false sui social network durante le fasi più calde del conflitto. Questi contenuti, spesso manipolati o generati artificialmente, hanno contribuito a creare un quadro distorto degli eventi militari in corso.
Diffusione di fake news durante il conflitto israele-iran
Secondo la piattaforma NewsGuard, specializzata nel monitoraggio della disinformazione digitale, almeno 62 siti hanno pubblicato oltre 22 notizie false nei giorni immediatamente successivi agli scontri armati tra i due Paesi. Tra queste fake news si trovano foto generate con intelligenza artificiale che mostrano presunte scene di distruzione totale a Tel Aviv. Queste immagini non corrispondono alla realtà ma sono state diffuse per suscitare paura e confusione.
Le informazioni errate non si limitano alle fotografie: molte riguardano eventi militari inesistenti come la cattura di piloti israeliani da parte delle forze iraniane o l’abbattimento di velivoli avanzati come il caccia F-35 israeliano. Questi racconti falsi cercano anche di attribuire vittorie strategiche all’iran mentre minimizzano o negano i danni subiti dalle sue forze.
Ruolo dei media affiliati allo stato iraniano nella diffusione delle bufale
NewsGuard segnala che gran parte della disinformazione proviene da media controllati direttamente dallo Stato iraniano o da canali Telegram legati all’esercito del Paese persiano. In particolare, fonti collegate all’Islamic Republic of Iran Broadcasting , un ente statale sottoposto a sanzioni dagli Stati Uniti per attività legate alla propaganda governativa, hanno diffuso messaggi volti a presentare l’attacco israeliano ai siti nucleari e ai vertici militari di Teheran come un insuccesso.
Il lancio dell’attacco da parte di israele il 13 giugno ha scatenato una reazione mediatica coordinata dall’iran per ribaltare la percezione pubblica internazionale sugli esiti bellici. Le fake news veicolate miravano anche ad alimentare dubbi sull’efficacia dell’intervento israeliano attraverso narrazioni che parlavano della morte del comandante della Marina israeliana David Saar Salama oppure della fuga in Grecia del primo ministro Benjamin Netanyahu.
Impatto delle informazioni false sulla percezione pubblica internazionale
La circolazione massiva delle notizie fasulle ha complicato ulteriormente il quadro già delicato del conflitto israelo-iraniano nel giugno 2025. La presenza su diverse piattaforme social rende difficile distinguere rapidamente le verità dai falsi narrativi costruiti ad arte per influenzare opinioni pubbliche interne ed esterne ai due Paesi coinvolti.
In particolare gli utenti meno esperti rischiano di credere a storie inventate sulle sorti degli attacchi militari oppure sulle condizioni dei protagonisti chiave del confronto armato. Questa situazione evidenzia quanto sia importante affidarsi sempre a fonti verificate quando si seguono eventi così complessi e delicati come quelli relativi alle tensioni internazionali in Medio Oriente.
Tecniche sofisticate per la diffusione di contenuti ingannevoli
L’ondata recente conferma inoltre quanto siano diventate sofisticate le tecniche usate per creare contenuti ingannevoli: dalle foto modificate digitalmente fino alle dichiarazioni completamente inventate diffuse tramite canali ufficializzati dallo Stato stesso coinvolto nel conflitto.
