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Aleksandr Sokurov ospite alla Milanesiana tra cinema, politica e cultura russa

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Aleksandr Sokurov, regista russo tra i più riconosciuti a livello internazionale, sarà protagonista di due appuntamenti della Milanesiana 2025. La manifestazione culturale, ideata da Elisabetta Sgarbi, unisce letteratura, musica e arti visive in eventi che coinvolgono grandi nomi del panorama artistico. Sokurov presenterà il suo film L’arca russa e parteciperà a una conversazione sul presente della cultura e della politica.

La carriera visionaria di Aleksandr Sokurov tra Hermitage, Milanesiana e il Teatro Verdi di milano

Aleksandr Sokurov ha 74 anni ed è considerato uno dei cineasti più innovativi degli ultimi decenni. Il suo film L’arca russa , girato in un’unica inquadratura lunga 96 minuti all’interno del museo Hermitage di San Pietroburgo, è uno dei suoi lavori più noti. Il piano sequenza si muove attraverso le sale del museo senza tagli visibili mostrando opere d’arte e personaggi storici rivisitati dalla sua lente poetica.

Tra i riconoscimenti principali spiccano il Leone d’oro ricevuto al festival di Venezia nel 2011 per Faust e il premio alla carriera conferito dagli European Film Awards nel 2017. Da sempre legato alla sua città natale San Pietroburgo dove continua a vivere, Sokurov rappresenta una voce critica sulla realtà complessa della Russia contemporanea.

Appuntamenti a Milano: dialoghi su cinema, arte e intelligenza artificiale con sokurov, sgarbi e ospiti internazionali

Martedì sera alle ore 21 all’Anteo Palazzo del Cinema di Milano Sokurov incontrerà il pubblico insieme ad Aliona Shumakova che segue da anni la sua attività artistica. Verrà presentata la proiezione de L’arca russa seguita da un dialogo con la curatrice sul significato dell’opera.

Il giorno successivo a Gorizia presso il teatro Verdi si terrà una conversazione fra regista e Shumakova preceduta dalla lettura dello scrittore Claudio Magris. Entrambi gli eventi sono gratuiti ma richiedono prenotazione online vista l’attesa partecipazione.

Riflessioni sulla Russia contemporanea tra spiritualità, diversità culturale e tensioni geopolitiche

Sokurov descrive la Russia come una realtà articolata difficile da definire con semplicità perché attraversa dieci fusi orari ed ospita sette religioni diverse. Questo territorio vastissimo vive tensioni continue dovute anche alle differenze religiose: cattolicesimo poco diffuso ma presente sotto pressione; islam radicalizzato; ortodossia strettamente intrecciata con la politica statale.

La condizione quotidiana è segnata dall’instabilità sia interna che nei rapporti internazionali come testimonia anche l’attuale conflitto ucraino iniziato tre anni fa secondo lui inevitabile per ragioni profonde radicate nella storia recente dell’area eurasiatica.

Dibattito su Putin e le tensioni diplomatiche tra Europa, Russia e ucraina

Sokurov esprime scetticismo verso Vladimir Putin definendolo “il politico meno ascoltato al mondo”. Nonostante abbia tentato un confronto diretto con lui le divergenze restano molteplici soprattutto riguardo alla politica estera russa attuale. Nel contesto europeo manca secondo lui una guida filosofica o scientifica autorevole nei parlamenti mentre prevalgono esclusivamente posizioni politiche spesso distruttive o polarizzate.

Questa situazione complica ulteriormente qualsiasi possibilità reale di dialogo costruttivo fra Russia ed Europa così come fra Mosca e Kiev nonostante vi sia bisogno urgente di maggiore saggezza per superare questa crisi umanitaria drammatica che dura ormai da tempo prolungando sofferenze immense nelle popolazioni coinvolte direttamente o indirettamente dal conflitto armato.

Progetti culturali italo – russi tra Dante, l’ eredità di Tarkovskij e la Milanesiana

Nonostante le difficoltà economiche incontrate oggi nella produzione cinematografica in Russia Sokurov non abbandona l’idea di realizzare un grande film ispirato a Dante Alighieri ambientandolo idealmente in Italia dove sarebbe felice anche trasferirsi se ce ne fosse occasione concreta . Riconosce però quanto sia complicato trovare fondi adeguati per portare avanti questo progetto ambizioso nel proprio paese attuale .

Ricorda poi con affetto Andrej Tarkovskij, altro gigante del cinema russo emigrato stabilmente in Italia negli ultimi anni della vita . Tra loro c’è stato uno scambio umano intenso pur mantenendo opinioni diverse sui colleghi registi italiani come Federico Fellini.

Attualmente lavora insieme ad altri cineasti italiani su Taccuino di un regista, progetto collettivo ancora senza data certa per l’uscita pubblica ma già completato nelle riprese . Per ora resta aperta l’opportunità futura per girare nuovi lavori immerso nell’ambiente culturale italiano apprezzandone profondamente lo spirito umano che contraddistingue questa terra .

Fonte articolo: quotidiano.net.

Ultimo aggiornamento il 14 Luglio 2025 da Matteo Bernardi

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Matteo Bernardi

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