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Un nuovo velodromo all’eur di roma rilancia la tradizione del ciclismo su pista con un impianto polivalente da 35 milioni

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A Roma si prepara un progetto che punta a riportare al centro della scena il ciclismo su pista, proprio dove nel 1960 si scrissero pagine storiche dello sport italiano. Il nuovo velodromo sorgerà all’Eur, sulla stessa area in cui negli anni Sessanta campioni come Sante Gaiardoni e Franco Testa conquistarono medaglie olimpiche. L’idea è quella di realizzare un impianto moderno, capace di ospitare eventi internazionali e attività sportive di ogni livello, dal professionismo all’amatoriale.

La storia del ciclismo su pista all’eur e il declino dell’impianto originale

Negli anni Sessanta l’Eur fu teatro di grandi successi per il ciclismo italiano su pista. La struttura esistente allora era caratterizzata da una superficie in legno proveniente dal Camerun, che garantiva prestazioni ottimali agli atleti. Nomi come Sante Gaiardoni e Franco Testa fecero brillare questa arena con vittorie indimenticabili durante le Olimpiadi del 1960. Quel periodo rappresentò l’apice dell’attività ciclistica nella zona, con una partecipazione intensa sia da parte degli sportivi sia degli appassionati.

Col passare dei decenni però la struttura iniziò a mostrare segni evidenti d’usura e obsolescenza. Il lento declino culminò nella demolizione definitiva avvenuta nel 2008 dopo anni di abbandono progressivo. Da quel momento l’area è rimasta priva di un impianto adeguato per gli sport su pista o altre discipline simili legate al ciclismo indoor.

Il progetto eos: caratteristiche tecniche e ambizioni sportive

Il piano per il nuovo velodromo nasce sotto il nome EOS ed è stato presentato ufficialmente nell’aula consigliare del IX Municipio della capitale alla presenza delle autorità politiche e sportive più rilevanti: tra queste Valentina Grippo vicepresidente della Commissione Cultura della Camera e Marco Di Paola vicepresidente del Coni.

L’impianto previsto sarà polivalente ma avrà come focus principale due discipline: il ciclismo con una pista lunga 250 metri in legno tecnico adatto alle gare professionistiche; l’atletica indoor dotata invece di una pista da 200 metri per competizioni nazionali ed internazionali. La capienza sarà modulabile tra i 5mila fino a oltre 13mila spettatori grazie ad uno studio architettonico flessibile pensato per adattarsi alle esigenze dei diversi eventi.

Il costo stimato supera i 35 milioni di euro, cifra necessaria non solo alla costruzione ma anche alla dotazione tecnologica richiesta dagli standard moderni delle federazioni sportive internazionali coinvolte nel progetto . L’obiettivo dichiarato è quello di rendere questo spazio punto riferimento non solo per le gare d’élite ma anche luogo dove atleti amatoriali possano allenarsi quotidianamente beneficiando delle strutture più avanzate disponibili sul territorio nazionale.

Sostegno istituzionale e prospettive future dello sport romano

La proposta ha raccolto subito consensi importanti tra figure chiave dello sport italiano. Marco Di Paola ha definito EOS «un sogno che potrebbe realizzarsi», sottolineando quanto manchi ancora oggi a Roma una struttura coperta dedicata al ciclismo simile ai principali centri europei; secondo lui sarebbe «il secondo velodromo in Italia» dopo quello già esistente a Montichiari ma molto meno funzionale rispetto ai nuovi standard richiesti dagli atleti top level.

Ruolo di federciclismo e investimenti europei

Cordiano Dagnoni, presidente Federciclismo, ha rimarcato l’importanza strategica dell’iniziativa ricordando come Londra abbia investito pesantemente sull’impiantistica dopo aver ottenuto i giochi olimpici del 2012 costruendo cinque velodromi capaci non solo creare campioni su pista ma alimentare anche la crescita nelle competizioni su strada grazie alla qualità degli allenamenti disponibili tutto l’anno sotto copertura climatica controllata.

Adesso resta aperta la fase burocratica: Ente Eur Spa, proprietario dell’area, dovrà valutare fattibilità tecnica ed economica prima che si possa passare concretamente alla raccolta fondi necessari per dare avvio ai lavori veri propri sul terreno storico dove lo sport romano guarda avanti senza dimenticare le sue radici più gloriose.

Written by
Andrea Ricci

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