Il Tour de France 2025 si prepara a partire da Lille con un percorso di oltre 3.300 chilometri che porterà i corridori fino agli Champs Elysées di Parigi il 27 luglio. La sfida principale ruota attorno a Tadej Pogacar, campione sloveno già vincitore in tre edizioni, ma l’intero gruppo cercherà di contrastarlo lungo ventuno tappe fitte di salite, cronometro e tratti pianeggianti.
Un percorso interamente francese tra montagne, cronometro e volate
La partenza del tour avverrà da Lille nel nord della Francia con una prima tappa adatta ai velocisti su un tracciato di circa 185 chilometri. Gli organizzatori hanno deciso che tutte le ventuno tappe si svolgeranno su strade francesi, dopo aver ospitato la partenza nel 2024 in Italia a Firenze. Quest’anno il gran finale tornerà sugli Champs Elysées a Parigi con una novità significativa: la salita di Montmartre inserita nel circuito finale.
Il percorso prevede due prove contro il tempo individuali e sei tappe montane dove cinque termineranno in salita. Le altimetrie sono impegnative soprattutto nelle giornate alpine e pirenaiche dove i dislivelli superano spesso i tremila metri. Non mancano però anche frazioni pianeggianti pensate per gli sprinter che potranno giocarsi le volate senza troppi ostacoli altimetrici.
I corridori avranno solo due giorni per recuperare durante le tre settimane della corsa; questo rende ancora più dura la competizione perché non ci sarà molto spazio per errori o cedimenti fisici.
Dettagli delle prime dieci tappe: velocisti e prime sfide in salita
La seconda giornata porterà i ciclisti da Lauwin-Planque a Boulogne-sur-Mer su un percorso collinare lungo poco più di duecento chilometri ricco di saliscendi brevi ma continui. La terza frazione invece favorirà nuovamente chi punta sulle volate grazie ai centosettantotto chilometri tra Valenciennes e Dunkerque.
Nelle giornate successive si alterneranno occasioni diverse: dalla quarta tappa da Amiens a Rouen dove qualche fuga potrebbe avere successo alla quinta prova contro il tempo sul circuito cittadino di Caen che misurerà le capacità individuali dei partecipanti sul cronometro.
Giovedì dieci luglio è previsto uno dei momenti chiave con la tappa Bayeux-Vire Normandie lunga oltre duecento chilometri caratterizzata da tremilacinquecento metri complessivi di dislivello distribuiti su numerose salite brevi ma dure.
La settima frazione porterà il gruppo verso Saint-Malo fino al muro famoso della Bretagna Mùr-de-Bretagne Guerlédan mentre l’ottava sarà favorevole ai velocisti sulla tratta Chinon-Châteauroux, località che quest’anno celebra Mark Cavendish per i suoi record al tour .
Al decimo giorno è attesa una delle prove più dure finora con arrivo al Puy de Sancy dopo sette salite importanti; qui molti corridori potrebbero perdere terreno prezioso prima del primo giorno dedicato al riposo generale del gruppo.
Seconda settimana intensa tra pirenei, cronometro breve e grandi montagne
Dopo lo stop forzato arriva la ripresa dal centro città Tolosana su un circuito medio corto prima dell’ingresso nei Pirenei, vero banco prova per scalatori veri come Pogacar o Vingegaard. Il primo appuntamento sui monti sarà una lunga frazione da Auch ad Hautacam ricca di pendenze difficili seguita dalla breve crono individuale poco sopra i dieci chilometri tra Loudenvielle e Peyragudes dove ogni secondo conterà molto nella classifica generale.
Sabato diciannove luglio vedrà partire il plotone da Pau verso Luchon-Superbagnères affrontando altre rampe significative; domenica venti luglio invece toccherà alla classica tratta Muret-Carcassonne meno dura ma comunque insidiosa se qualcuno vuole tentare azioni coraggiose lontano dal gruppo principale prima del secondo giorno libero previsto lunedì ventuno luglio.
Giorni decisivi e sfide in alta quota
Martedì ventidue partirà poi una giornata decisiva verso Mont Ventoux, nota cima mitica amata dai tifosi storici mentre mercoledì seguiranno altri centosessanta chilometri dall’area Bollène-Valence. Giovedì toccherà affrontare Vif-Courchevel con Col de la Loze, considerata probabilmente come l’arrivo più duro dell’intera gara grazie alle sue rampe lunghe alternate però anche a tratti pianeggianti perfetti per fughe strategiche fuori controllo.
Le ultime due tappe alpine saranno altrettanto impegnative: Alberville-La Plagne presenta arrivo difficile in quota potenzialmente decisivo nella lotta alla maglia gialla, seguita dalla Nantua-Pontarlier, preludio all’ultima frazione completamente piatta prevista domenica ventisette luglio sui cento trentaquattro km finalizzati all’arrivo storico parigino.
Protagonisti principali della corsa: pogacar favorito ma attenzione agli avversari
Tadej Pogacar parte come grande favorito essendo già vincitore tre volte negli ultimi cinque anni . Dietro c’è sempre Jonas Vingegaard, danese campione uscente nelle ultime due edizioni supportato dal connazionale Simon Yates, fresco vincitore del Giro d’Italia, pronto ad aiutare tutta la squadra Visma nei momenti chiave delle montagne o nelle fasi decisive della gara.
Remco Evenepoel rappresenta invece l’alternativa belga capace spesso d’imporre ritmi elevati sulle salite lunghe mentre Primož Roglič cerca riscatto dopo aver mancato il successo assoluto nel 2020 nonostante fosse uno dei favoriti assoluti allora.
L’Italia punta principalmente su Filippo Ganna, noto soprattutto come specialista delle crono, sperando possa guadagnare posizioni importanti almeno nelle prove contro il tempo o aiutando compagni nelle fasi iniziali. I francesi sembrano privati quest’anno d’un leader capace davvero ambire alla maglia gialla; Bernard Hinault ha commentato amaramente questa situazione sottolineando quanto sia difficile immaginare un suo connazionale vittorioso senza imprevisti clamorosi durante tutto lo svolgimento della corsa.
In totale saranno presenti al via ben 23 squadre composte complessivamente da 184 atleti prontissimi ad affrontare questa edizione particolarmente dura sotto diversi punti vista tecnici ed atletici.