Nella penultima tappa del Tour de France 2025, Kaden Groves ha tagliato il traguardo tutto solo nelle umide terre del Giura. La corsa si avvicina alla fine con la classifica generale praticamente immutata, ma non sono mancate sorprese nelle sfide di giornata, su strade bagnate e con condizioni meteo proibitive. I protagonisti hanno dato spettacolo nelle ultime frazioni prima della passerella finale a Parigi.
Groves scappa e vince la 20ª tappa: primo successo al Tour per l’australiano
Nonostante la pioggia e il freddo del Giura, la ventesima tappa ha regalato una vittoria solitaria a Kaden Groves. L’australiano dell’Alpecin-Deceuninck è partito in fuga da lontano. La fuga si è sgretolata, ma lui ha avuto la forza di andare via negli ultimi chilometri. Ha chiuso con oltre sette minuti di vantaggio sul gruppo dei big, guidato dalla maglia gialla Tadej Pogacar.
Un risultato importante per Groves, che ha saputo giocarsi bene le sue carte e reggere fino alla fine. La sua squadra ha lavorato bene dietro, tenendo sotto controllo il gruppo e assicurandogli un vantaggio prezioso. In una tappa resa difficile dal meteo e dalla fatica, Groves ha colto un’occasione che pochi riuscivano a sfruttare.
Pogacar resta in testa, Vingegaard conferma il secondo posto
Tadej Pogacar è arrivato con un ritardo superiore ai sette minuti rispetto a Groves. Il campione sloveno ha rischiato una caduta negli ultimi chilometri, a causa dell’asfalto bagnato, ma è riuscito a mantenere la maglia gialla senza problemi. Dietro di lui, Jonas Vingegaard resta secondo a 4’24’’, consolidando la doppietta slovena al vertice.
La tappa non ha mai messo in pericolo la sua posizione, anche se le condizioni meteo e il fondo scivoloso hanno reso la gara più dura. Pogacar ha parlato di uno sforzo enorme, definendo questo Tour “uno dei più impegnativi degli ultimi anni.” Ha confermato la sua forma stabile e la concentrazione altissima, pronto a chiudere domani a Parigi. Ha anche accennato a un possibile futuro alla Vuelta, ma la decisione arriverà nei prossimi giorni.
Jonathan Milan conquista la maglia verde: un nuovo record per l’Italia al Tour
Mentre si giocava la testa della corsa, a mettersi in luce c’è stato anche Jonathan Milan, che si è aggiudicato la maglia verde, simbolo della classifica a punti. Per il corridore friulano è il primo Tour della carriera, ma ha già vinto due tappe e riportato un successo italiano nella classifica a punti dopo sei anni. Milan entra così nell’Olimpo dei grandi azzurri come Franco Bitossi e Alessandro Petacchi.
Nella tappa di oggi ha scelto la prudenza, stando lontano dalle fughe ma mantenendo un vantaggio sufficiente per non rischiare. Il Tour ha falcidiato il gruppo: alla fine sono rimasti in gara 158 corridori, con la selezione naturale che ha spremuto le energie di tutti. Milan si è detto felice del suo Tour, definendolo “un sogno realizzato, anche se un po’ condizionato da qualche scaramanzia.”
Meteo avverso e strade scivolose mettono in difficoltà i corridori nel finale
La pioggia e il clima fresco hanno complicato le tappe di montagna e quelle finali nel Giura. L’asfalto bagnato ha causato diverse cadute o quasi cadute, anche vicino al traguardo. Pogacar, per esempio, ha evitato una scivolata per un soffio. E domenica, sulle strade acciottolate di Montmartre, il rischio sarà ancora più alto. Quella tappa, tradizionalmente una passerella, quest’anno si presenta con salite e tratti tecnici che potrebbero fare la differenza.
Negli ultimi giorni, la corsa ha richiesto massima attenzione. Il vantaggio degli uomini di classifica è rimasto solido, ma il gruppo ha rallentato, stanco dopo tre settimane intense. Questo ha lasciato spazio alle fughe di corridori più freschi o meno coinvolti nella lotta per il podio. Le condizioni del fondo hanno spinto molti a non correre rischi inutili.
L’ultima tappa a Parigi si fa dura: Montmartre mette alla prova gli sprinter
La tradizionale passerella sugli Champs-Élysées, prevista per domenica, sarà diversa dal solito. I corridori affronteranno tre giri con salite sulle strade di Montmartre, un tratto in acciottolato che rende il percorso più insidioso. Questo cambio potrebbe complicare la vita agli sprinter, abituati a dominare la volata finale, e selezionare ulteriormente la corsa prima dell’arrivo.
Le salite di Montmartre aprono uno scenario più combattuto per chiudere il Tour. Potrebbero nascere occasioni per ribaltare qualche posizione, soprattutto nella classifica a punti o per chi punta a una vittoria di tappa. Il vantaggio di Pogacar è però così ampio che sembra difficile immaginare sorprese sul podio finale. Resta però tanta attenzione per possibili cadute o imprevisti causati dal fondo.
Questa edizione 2025, alla vigilia dell’ultima frazione, conferma la supremazia di Pogacar ma mette in luce nuovi protagonisti pronti a dare spettacolo fino all’ultimo. L’arrivo a Parigi si annuncia meno scontato del previsto, con corridori decisi a giocarsi ogni chance prima che cali il sipario su tre settimane di grande fatica.
Ultimo aggiornamento il 26 Luglio 2025 da Davide Galli