Torino: la rinascita offensiva e il cambio di modulo che ha cambiato le sorti della squadra

Il Torino, sotto la guida di Paolo Vanoli, ha cambiato modulo passando al 4-2-3-1, ottenendo dieci punti nelle ultime quattro partite e avvicinandosi alla zona Europa dopo un inizio difficile.
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Il Torino sta vivendo un momento di grande trasformazione, grazie a un cambio di modulo che ha portato a un incremento significativo delle reti segnate. Dalla partenza di Duvan Zapata, il 3-5-2 ha ceduto il passo a un più efficace 4-2-3-1, permettendo alla squadra di Paolo Vanoli di guadagnare punti preziosi e di avvicinarsi alla zona Europa. Solo la Roma ha mostrato una striscia di partite consecutive con gol più lunga, mentre il Napoli ha interrotto la propria serie. Questo articolo esplorerà i dettagli di questa evoluzione tattica e i fattori che hanno contribuito al successo del Torino.

La trasformazione del Torino: un attacco più prolifico

Negli ultimi dieci incontri, il Torino ha sempre trovato la via del gol, un dato che evidenzia il cambiamento rispetto alle dieci partite precedenti, in cui la squadra era riuscita a segnare solo tre volte. Questo miglioramento ha portato a un totale di dieci punti nelle ultime quattro gare, un risultato che ha riacceso le speranze di avvicinarsi a un obiettivo europeo, un sogno che sembrava irraggiungibile solo due mesi fa. Il presidente Urbano Cairo ha commentato con entusiasmo la vittoria contro l’Empoli, affermando che “sognare è lecito”.

Il Torino ha iniziato a segnare regolarmente dal pareggio 1-1 contro la Juventus dell’11 gennaio, e attualmente solo la Roma ha una striscia di partite consecutive con gol più lunga, avendo raggiunto le tredici partite. L’Inter detiene il record di questo campionato, con ventidue reti tra agosto e febbraio. La storia recente del Torino ricorda una striscia così lunga solo nel 2017, quando la squadra, allenata da Sinisa Mihajlovic, arrivò a quattordici partite consecutive con gol.

Modulo e strategia: il passaggio al 4-2-3-1

Il cambio di modulo è stato uno dei fattori chiave nella rinascita del Torino. Paolo Vanoli ha iniziato a implementare il 4-2-3-1 due settimane prima della partita contro la Juventus, durante il secondo tempo di Udine, dove la squadra è riuscita a recuperare da uno svantaggio di 2-0 a un pareggio 2-2, grazie ai gol di Adams e Ricci. La conferma del nuovo modulo è avvenuta nella successiva partita casalinga contro il Parma, terminata 0-0, ma in cui il Torino ha mostrato un gioco offensivo promettente.

Da quel momento, la squadra ha collezionato quattro vittorie e cinque pareggi, accumulando un totale di diciassette punti. Tuttavia, una sconfitta contro il Bologna, con una rimonta che ha visto il Torino perdere 3-2, ha messo in evidenza alcune fragilità. Gli arrivi di gennaio, tra cui Biraghi, Casadei ed Elmas, hanno ulteriormente rinforzato la squadra, portando non solo reti ma anche solidità e qualità tecnica. Nonostante ciò, il Torino ha iniziato a segnare di più già a gennaio, prima dell’arrivo dei nuovi acquisti.

Adattamento e resilienza: il ruolo degli infortuni

L’infortunio di Duvan Zapata ha avuto un impatto significativo sul rendimento del Torino. Fino alla settima giornata, la squadra aveva segnato un totale di quindici gol con il 3-5-2, ma la situazione è cambiata drasticamente con l’assenza del capitano. Questo ha portato a un periodo difficile, durante il quale il Torino ha faticato a trovare la rete, realizzando solo quattro gol in dieci partite, sette delle quali senza segnare. Tuttavia, questo periodo di difficoltà ha fornito l’opportunità per costruire una base solida per la rinascita.

Il tecnico Vanoli ha dimostrato flessibilità tattica, adattando il modulo in base alle esigenze della squadra. Nella recente partita, ha optato per un centrocampo a tre, con Gineitis affiancato da Casadei e Ricci, e ha apportato modifiche durante la gara per migliorare l’equilibrio difensivo e l’efficacia offensiva. Questo approccio ha permesso al Torino di coprirsi meglio e di trovare spunti in attacco, culminando nel gol decisivo di Vlasic. La capacità di adattamento della squadra, unita alla qualità dei giocatori, ha giocato un ruolo cruciale nel ritorno alla vittoria.