Home Team New Zealand nel mirino di Alinghi Red Bull Racing per la gestione della Coppa America 2027 a Napoli

Team New Zealand nel mirino di Alinghi Red Bull Racing per la gestione della Coppa America 2027 a Napoli

Alinghi Red Bull Racing contesta la scelta di Napoli come sede della Coppa America 2027, denunciando mancanza di dialogo con Team New Zealand e Athena Racing su costi e organizzazione.

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Il team Alinghi contesta la scelta unilaterale di Team New Zealand di Napoli come sede della Coppa America 2027, chiedendo trasparenza, un protocollo condiviso con Athena Racing e un’organizzazione equa per tutti i partecipanti. - Unita.tv

La gestione della Coppa America 2027 a Napoli diventa oggetto di confronto acceso tra i protagonisti. Team New Zealand ha infatti annunciato la città come sede ospitante senza un accordo condiviso con il Challenger of Record, Athena Racing. Alinghi Red Bull Racing, infatti, contesta la trasparenza e l’equità delle scelte organizzative e solleva dubbi sull’impatto dei costi e della logistica per i team sfidanti.

Le critiche di alinghi red bull racing sul protocollo mancante con athena racing

Alinghi Red Bull Racing ha emesso un comunicato volto a denunciare una mancanza di dialogo tra Team New Zealand e Athena Racing, il Challenger of Record, cioè il team designato a rappresentare le sfidanti nella Coppa America. L’accusa centrale riguarda l’annuncio della città di Napoli come sede per la manifestazione velica entro il 2027, fatto senza previa consultazione né accordo scritto. Già in precedenza Alinghi aveva espresso preoccupazione sul procedimento, ma l’evento ufficiale organizzato da Team New Zealand in città ha accentuato i timori.

Il problema risiede nel fatto che la scelta di Napoli incide direttamente sui costi e la pianificazione logistica per tutte le squadre in gara. Alinghi sostiene che non confrontarsi con Athena Racing mina la trasparenza e la condivisione di una decisione così influente, senza riguardo per gli impegni economici e operativi che gli altri team dovranno affrontare.

Importanza del protocollo nella gestione della coppa america

Il concetto di protocollo, in questo contesto, indica un regolamento preciso che dovrebbe essere approvato congiuntamente per garantire un campo di gara equo, con pari opportunità per tutti i contendenti. La mancanza di questo accordo implica una gestione poco chiara dell’intero processo di organizzazione.

La contestazione sui diritti di gestione e gli accordi commerciali di team new zealand

Alinghi si è soffermata anche su un aspetto legale e commerciale. Secondo il comunicato, Team New Zealand avrebbe firmato un accordo con la città di Napoli comprensivo dell’organizzazione delle Challenger Series, cioè la fase eliminatoria della competizione . Il punto contestato è che il defender non possiede pieni diritti commerciali e decisionali su queste fasi e, perciò, non avrebbe potuto cedere tali diritti unilateralmente.

La cessione di spazi o contenuti commerciali, senza consultare tutti i team coinvolti, rappresenta una violazione rispetto al regolamento tradizionale della Coppa America, dove il Challenger of Record riveste un ruolo centrale nelle decisioni. Alinghi interpreta questa operazione come una vendita di diritti non spettanti e una compressione della partecipazione e del controllo che gli altri team dovrebbero avere.

Richieste di alinghi per un confronto e una condivisione degli accordi

La posizione di Alinghi punta quindi a un intervento in cui le scelte vengano rimediate. Si auspica un confronto serio e una condivisione formale degli accordi commerciali e sportivi, per evitare che singole squadre possano prendere decisioni che influenzano l’intera manifestazione.

La richiesta di trasparenza sul format delle regate e le preoccupazioni sui costi

Uno dei punti più delicati riguarda la mancanza di informazioni chiare sul format della competizione. Al momento, né la città di Napoli né alcuno dei team sfidanti conosce il regolamento definitivo e le modalità di disputa delle regate. Questo crea grande incertezza sul futuro dell’evento e rende difficile definire i piani operativi.

Senza sapere quanto dureranno le tappe, dove si disputeranno le singole prove, o quali saranno le condizioni di partecipazione, i team non possono stimare con precisione i costi logistici, tecnici e di allestimento. Le spese possono variare notevolmente in base a scelte che influiscono su modalità, durata e location delle gare.

Alinghi evidenzia che questa situazione non consente una pianificazione efficace né una preparazione adeguata alla manifestazione. L’organizzazione rischia così di diventare onerosa e sproporzionata rispetto ai budget e alle esigenze di ciascun equipaggio, aumentando il rischio di riduzione nella partecipazione o problemi gestionali.

La speranza e la disponibilità di alinghi verso un accordo equo e condiviso

Il comunicato si chiude con un’apertura da parte di Alinghi Red Bull Racing. Il team si dice fiducioso sulla possibilità di raggiungere un’intesa fra Team New Zealand e Athena Racing, che stabilisca regole chiare e trasparenti, sia sotto il profilo sportivo che commerciale. Una soluzione condivisa potrebbe creare condizioni più eque per tutti i partecipanti alla Coppa America 2027.

Alinghi manifesta inoltre la volontà di valutare un’eventuale partecipazione all’evento a Napoli, a patto che il protocollo garantisca un’organizzazione equa e sostenibile. Il riferimento va al contesto di Napoli, definita “straordinaria”, ideale per ospitare la competizione ma da non sfruttare come pretesto per decisioni unilaterali.

La posizione pubblica di Alinghi cerca di mantenere aperto il dialogo e spingere per un confronto costruttivo fra tutte le parti chiamate in causa. La speranza è che il percorso delle decisioni sulla Coppa America ritorni a una dimensione di trasparenza e collaborazione fra defender e challengers.