Home Sportivi, presidenti e appassionati omaggiano nino benvenuti al coni dopo la scomparsa della leggenda olimpica

Sportivi, presidenti e appassionati omaggiano nino benvenuti al coni dopo la scomparsa della leggenda olimpica

L’Italia rende omaggio a Nino Benvenuti, oro olimpico a Roma nel 1960, con una cerimonia toccante al CONI, unendo campioni e appassionati per celebrare la sua eredità sportiva.

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L’Italia dello sport si è unita nel saluto a Nino Benvenuti, leggenda del pugilato e oro olimpico a Roma 1960, con la camera ardente allestita nel salone d’onore del CONI, tra emozioni e omaggi di campioni e dirigenti. - Unita.tv

L’Italia del pugilato e dello sport in generale si è stretta attorno a nino benvenuti, oro olimpico a roma nel 1960 e icona del pugilato italiano, per un ultimo saluto al salone d’onore del coni, a roma. La camera ardente allestita nella sede centrale dello sport italiano ha accolto campioni, dirigenti e appassionati venuti a rendere omaggio a chi ha segnato un’epoca.

Il salone d’onore del coni protagonista del commiato a nino benvenuti

Il 2025 ha visto un momento di commozione allo storico salone d’onore del coni, dove è stata allestita la camera ardente dedicata a nino benvenuti. L’intero ambiente, di solito riservato a eventi sportivi e cerimonie istituzionali, si è trasformato in un luogo di memoria e rispetto. Familiari stretti di benvenuti hanno accolto i tanti visitatori con emozione, tra questi figure di primo piano dello sport italiano.

I presidenti di importanti enti sportivi si sono alternati ai piedi della bara per un saluto carico di riconoscenza. Giovanni malagò, al vertice del coni, ha espresso con semplicità il valore del pugile nella storia dello sport italiano, sottolineando come nino abbia rappresentato non solo un esempio di talento, ma anche di determinazione e cuore. La presenza di Luciano buonfiglio, alla guida della federazione italiana canoa e kayak, ha sottolineato l’unità del mondo sportivo in questo momento di dolore.

Il numero uno della federpugilato, flavio d’ambrosi, ha ricordato la figura di benvenuti come pilastro del pugilato, capace di incarnare i valori di impegno e forza che ancora oggi spingono tanti giovani verso il ring. Tra i nomi noti c’erano anche franco carraro e marco mezzaroma, presidente di sport e salute, due personalità che hanno portato rispetto e ricordo di una persona amata in ambito sportivo e non solo.

Il mondo della boxe in prima fila per un addio a una leggenda

Sono stati molti gli esponenti della boxe italiana ad affollare il salone d’onore del coni per rendere omaggio a benvenuti. Giovanni de carolis, già campione e oggi direttore tecnico delle nazionali di pugilato, ha partecipato alla cerimonia con spirito di rispetto, ricordando i momenti in cui nino ha ispirato diverse generazioni in palestra e fuori. Il contributo di de carolis, ora impegnato a guidare i giovani pugili, conferma come l’eredità di benvenuti rimanga viva nei cuori di chi pratica questo sport.

Accanto a lui c’erano anche boxeur come emiliano marsili e emanuele blandamura, nomi conosciuti a livello nazionale, che hanno voluto testimoniare la loro vicinanza alla famiglia e alla storia del pugilato italiano. Un omaggio che unisce campioni di varie epoche, a dimostrare quanto benvenuti sia stato un punto di riferimento per chiunque si sia avvicinato al ring.

Walter de giusti, segretario generale della federazione pugilistica italiana, ha evidenziato l’impegno di benvenuti nel promuovere il pugilato sul territorio nazionale e internazionale. Il suo ruolo di ambasciatore dello sport ha contribuito a portare il pugilato oltre i confini italiani, valorizzando la disciplina e trasmettendo un’immagine positiva e seria.

Nino benvenuti, un simbolo di roma 1960 e del pugilato italiano

Il ricordo più forte legato a nino benvenuti rimane legato alla sua oro alle olimpiadi di roma nel 1960. Quel trionfo ha catapultato il pugile nella leggenda, trasformandolo in simbolo dello sport nazionale in un momento di grande tensioni internazionali e speranze per il paese. Quell’oro ha rappresentato molto più di una medaglia, diventando un modello per migliaia di giovani atleti in italia.

Benvenuti non è stato solo un campione dentro al ring, ma anche una figura autotentica per la sua generazione. Ha saputo mantenere un equilibrio tra disciplina sportiva e impegno personale, mostrando come si possa eccellere senza perdere umanità. Nel corso degli anni ha ricevuto numerosi riconoscimenti per il suo percorso, incluso l’ingresso in varie hall of fame internazionali, ma per tanti il suo vero titolo resta quello di ambasciatore dello sport italiano nel mondo.

La sua morte ha lasciato un vuoto che non si può colmare solo con parole o cerimonie. Nel salone del coni, tra silenzi e ricordi, la sua figura è rimasta viva nell’aria, portando con sé il ricordo di un uomo che ha scritto pagine importanti dello sport e della storia italiana.