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Sport e periferie 2025: 58 comuni premiati con 65 milioni per riqualificare impianti sportivi pubblici

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Sport nelle periferie, 58 comuni ricevono fondi per rinnovare gli impianti pubblici. - Unita.tv
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La pubblicazione della graduatoria per la linea A del bando “Sport e Periferie 2025” ha assegnato contributi economici a decine di comuni italiani. Questi fondi, rivolti alla riqualificazione degli impianti sportivi esistenti, mirano a rinnovare spazi fondamentali per la vita delle comunità, favorendo la salute e l’inclusione sociale nelle varie realtà territoriali.

Riqualificazione degli impianti sportivi: un investimento da 65 milioni per 58 comuni

La graduatoria ufficiale ha individuato 58 comuni beneficiari di un totale di circa 65 milioni di euro. L’importo erogato rientra in un piano più ampio che prevede finanziamenti dedicati alla messa in sicurezza, alla rimozione delle barriere architettoniche e all’efficientamento energetico degli impianti sportivi pubblici. I lavori interesseranno strutture distribuite in diverse regioni italiane, accomunate dalla necessità di trasformare gli spazi in luoghi più sicuri e accessibili.

La riqualificazione degli impianti non riguarda solo l’aspetto strutturale, ma coinvolge la fruibilità generale dei luoghi, rendendoli spazi aperti a tutti, senza ostacoli fisici o problemi di sicurezza. Questi interventi rispondono a esigenze crescenti di comunità che vedono nello sport un elemento chiave per il benessere collettivo e la coesione sociale. Le risorse destinate garantiranno inoltre una riduzione dei costi energetici, favorendo una gestione più sostenibile delle strutture nel tempo.

Sport e periferie 2025: la risposta all’esigenza di spazi sportivi sicuri e accessibili

Il bando “Sport e Periferie 2025” è stato concepito per rispondere alla necessità di ammodernare impianti non più adeguati, spesso abbandonati o in condizioni di degrado. Il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi ha sottolineato l’urgenza di portare avanti questi interventi in tempi rapidi. Questo perché tali luoghi rappresentano non solo luoghi per svolgere attività motoria, ma anche centri di socialità molto importanti per le comunità.

Il programma punta a combattere la sedentarietà, il degrado e il disagio sociale attraverso la creazione di ambienti più accoglienti e inclusivi. I progetti presentati in appena due ore dall’apertura della piattaforma sono stati ben 130 solo per la linea A, a testimonianza del forte bisogno da parte dei territori di ricevere supporto per strutture più funzionali. Questo alto numero di candidature ha impegnato il Dipartimento sportivo nella valutazione accurata di ogni proposta per stilare una graduatoria efficace.

La volontà del Ministero è anche quella di rafforzare l’idea dello sport come fattore che riduce isolamento e solitudine sociale. Nei progetti finanziati ci sono interventi che favoriranno la frequentazione degli spazi sportivi senza discriminazioni di età o condizione sociale, rendendoli punti di aggregazione diffusi su tutto il territorio italiano.

Importanza delle risorse pubbliche per infrastrutture sportive inclusive

Il bando, con uno stanziamento totale di 110 milioni di euro accompagnato da ulteriori 70 milioni del Fondo sviluppo e coesione, rappresenta la cifra più consistente stanziata negli ultimi anni per questo tipo di interventi. Questi fondi consentono di intervenire su una rete di impianti sportivi pubblici che spesso viveva di manutenzioni sporadiche o insufficienti, e che invece ora potrà contare su un finanziamento realmente dedicato e strutturato.

Il piano permette di migliorare la qualità della vita negli ambiti territoriali coinvolti, favorendo non solo la pratica di attività sportiva ma più in generale una maggiore partecipazione della cittadinanza a momenti di incontro e aggregazione. La riqualificazione degli impianti si traduce in un effetto sociale che riguarda tutta la comunità, andando oltre la semplice funzione di luogo per lo sport.

Le risorse così messe a disposizione garantiscono inoltre un’occasione per un cambiamento duraturo, grazie alle opere di messa in sicurezza e all’abbattimento delle barriere architettoniche. L’attenzione all’efficienza energetica contribuisce a rendere questi investimenti sostenibili nel tempo, riducendo i costi di gestione. I comuni che hanno ottenuto il contributo potranno così realizzare interventi significativi per conservare e valorizzare spazi pubblici essenziali.

Lo sport come strumento di coesione sociale e rigenerazione urbana

L’obiettivo non è soltanto rinnovare le strutture fisiche, ma anche valorizzare il ruolo sociale che gli impianti sportivi possono svolgere nei territori. Le realtà selezionate, distribuite in modo capillare sull’intero territorio nazionale, potranno creare luoghi capaci di contrastare isolamento e disagio.

Il ministro Andrea Abodi ha evidenziato come l’attività sportiva, praticata in spazi adeguati, costruisca occasioni per favorire l’inclusione di persone di diversa età e provenienza sociale. Questi impianti diventano centri di aggregazione dove si crea socialità, migliorando il tessuto comunitario e contribuendo a prevenire fenomeni di emarginazione.

L’intervento da parte del governo sugli impianti sportivi va quindi oltre la semplice infrastruttura, si rivolge al cuore delle sfide sociali e urbane. Azioni mirate al recupero e ammodernamento delle strutture sportive rappresentano un importante contributo al riequilibrio delle aree periferiche e svantaggiate.

Questo progetto dimostra come l’investimento pubblico, calibrato e diffuso, possa favorire un’ampia redistribuzione dei servizi, offrendo a tutti l’opportunità di vivere lo sport in condizioni migliori e in spazi più accoglienti. Gli interventi finanziati offriranno a molte comunità, anche di piccole dimensioni, la possibilità di tornare a contare su impianti rinnovati, sicuri e inclusivi.

Ultimo aggiornamento il 17 Luglio 2025 da Davide Galli

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Davide Galli

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