Spalletti e la Nazionale: cosa non funziona nella corsa verso i Mondiali

La Nazionale italiana di calcio, guidata da Luciano Spalletti, subisce una sconfitta contro la Germania nonostante il gol iniziale di Tonali, evidenziando limiti in attacco e assenze cruciali.
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Spalletti e la Nazionale: cosa non funziona nella corsa verso i Mondiali - unita.tv

La Nazionale italiana di calcio, sotto la guida di Luciano Spalletti, si trova in una situazione delicata nel cammino verso i Mondiali. Nonostante un inizio promettente, con un gol di Tonali che ha fatto sperare in una vittoria, la squadra ha mostrato limiti evidenti durante l’incontro con la Germania. La mancanza di incisività e la difficoltà nel mantenere il controllo del gioco sono emerse come fattori critici che necessitano di attenzione.

La prestazione della Germania: volontà e determinazione

L’incontro si è concluso con la Germania che ha dimostrato una volontà collettiva e un desiderio di affermarsi come una grande squadra. Nonostante ciò, gli azzurri hanno faticato a mantenere la leggerezza e la personalità che avevano mostrato in precedenti partite. La mancanza di alcuni elementi chiave, come Dimarco, ha reso evidente la difficoltà nel creare opportunità offensive. La sua assenza ha privato la squadra di corsa e qualità nei cross, elementi fondamentali per un gioco incisivo.

La prestazione di Politano, pur essendo quella di un’ala destra classica, ha evidenziato ulteriori limiti. La sua mancanza di velocità per coprire l’intera fascia ha reso il gioco azzurro prevedibile. La nostalgia per giocatori come Cambiaso è palpabile, evidenziando la necessità di un rinnovamento nelle fasce.

Le scelte di Spalletti e le problematiche in campo

Spalletti, consapevole della responsabilità di portare l’Italia ai Mondiali, ha dovuto affrontare diverse problematiche durante la partita. La posizione di Rovella, spesso troppo schiacciato sulla linea difensiva, ha limitato le possibilità di manovra. La sua tigna è apprezzabile, ma la squadra ha bisogno di maggiore qualità nel palleggio per evitare di essere macchinosa nelle uscite.

Inoltre, Raspadori, che dovrebbe essere un elemento di imprevedibilità, si è trovato spesso troppo basso in campo. La sua posizione ideale sarebbe sulla trequarti, dove potrebbe creare occasioni pericolose. La mancanza di incisività in attacco ha reso difficile per l’Italia mantenere il vantaggio iniziale.

L’andamento del match: dal vantaggio alla sconfitta

Nonostante il gol di Tonali, che ha aperto le marcature, la situazione è rapidamente cambiata. La Germania ha pareggiato con un colpo di testa di Kimmich, evidenziando la fragilità della difesa italiana. Spalletti ha cercato di rimediare ai problemi, sostituendo Politano e Rovella con Bellanova e Ricci, ma la confusione in campo era palpabile.

Il secondo gol tedesco, segnato da Goretzka, ha ulteriormente abbattuto il morale della squadra. La reazione italiana, purtroppo, è stata insufficiente. Anche con l’ingresso di Maldini e Lucca, il gioco non ha mostrato segni di ripresa. La tensione e la frustrazione tra i tifosi erano evidenti, con domande sulla vera identità della Nazionale.

Riflessioni finali sulla prestazione azzurra

La partita ha messo in luce le debolezze della Nazionale italiana, che deve affrontare una fase di riflessione profonda. La mancanza di giocatori chiave, come Dimarco e la difficoltà di alcuni elementi nel mantenere il ritmo di gioco, sono segnali preoccupanti. La squadra deve lavorare sulla propria identità e sulla capacità di reagire in situazioni di difficoltà. La strada verso i Mondiali è ancora lunga, ma è necessario un cambio di passo per ritrovare la competitività necessaria.

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