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Sorrento calcio cerca casa a potenza: sfide e tensioni attorno allo stadio viviani nel 2024/2025

Il Sorrento Calcio 1945 affronta una stagione difficile giocando allo stadio Viviani di Potenza, sollevando preoccupazioni per la sicurezza e la gestione delle rivalità tra tifoserie.

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Il Sorrento Calcio 1945 ha disputato la stagione 2024/2025 giocando le partite casalinghe allo stadio Viviani di Potenza, affrontando sfide logistiche, di sicurezza e di gestione delle tifoserie in un contesto fuori regione. - Unita.tv

Il Sorrento calcio 1945 si è trovato a dover affrontare una stagione con una sede diversa per le partite casalinghe. La scelta dello stadio “Viviani” di Potenza ha acceso discussioni e sollevato preoccupazioni di sicurezza legate a incontri contro squadre rivali. Questo cambio ha coinvolto istituzioni, tifoserie e la Lega Pro, mettendo in luce problemi logistici e organizzativi del calcio italiano contemporaneo.

La complicata ricerca di uno stadio per il sorrento calcio 1945

La storia del Sorrento calcio 1945 negli ultimi anni ha mostrato difficoltà di natura sia finanziaria sia organizzativa, legate soprattutto alla mancanza di una struttura idonea per ospitare le partite casalinghe. Il club campano ha valutato più opzioni, ma alla fine ha deciso di stabilirsi temporaneamente presso lo stadio “Viviani” di Potenza, piazzandosi così fuori regione per tutta la stagione 2024/2025.

Il passaggio alla sede lucana non è stato semplice. Le autorità locali di Potenza, tra cui il Prefetto e il Sindaco, sono entrati in campo per agevolare gli accordi, lavorando con la società guidata dal presidente Macchia. Hanno mostrato un’apertura rara per una squadra proveniente da una regione diversa, favorendo la collaborazione tra le comunità sportive. La scelta ha richiesto approfondite negoziazioni, non solo per aspetti tecnici, ma anche per gestire le ricadute sul territorio e assicurare che tutto si svolgesse senza intoppi.

Il Sorrento si è trovato dunque a convivere con la sfida di adattarsi a un pubblico nuovo e a una città che per la prima volta ospita le sue partite ufficiali, una situazione che coinvolge atleti, staff e tifosi.

Lo stadio viviani di potenza nel ruolo di casa provvisoria

Lo stadio “Viviani” di Potenza ha avuto un ruolo centrale in questa vicenda. Con una capacità adatta a eventi sportivi di medio livello, dispone di strutture che soddisfano i requisiti della Lega Pro per ospitare match ufficiali. Negli anni lo stadio ha accolto incontri significativi, diventando un punto di riferimento per la comunità calcistica locale.

L’arrivo del Sorrento ha modificato l’uso abituale dello stadio, imponendo nuove esigenze. I tifosi campani hanno dovuto organizzarsi per seguire i match lontano dalla loro città, mentre gli addetti alla sicurezza e gli operatori locali si sono preparati a gestire eventi con un pubblico più eterogeneo. Questo ha richiesto un lavoro coordinato tra club, istituzioni, forze dell’ordine e società dello sport.

Il “Viviani” ha retto all’impatto, ma non senza qualche malumore. Sul piano sportivo e logistico la struttura ha garantito spazi adeguati, ma le dinamiche tra tifoserie e il nuovo contesto territoriale hanno posto delle sfide difficili, specialmente per partite a rischio. La convivenza tra tifosi di diverse provenienze in un’arena estranea ha stimolato misure nuove per la sicurezza.

La partita sorrento-avellino fra tensioni e controlli rigidissimi

Il match tra Sorrento e Avellino, disputato al “Viviani“, ha rappresentato un banco di prova significativo per la gestione della nuova casa del Sorrento. Si trattava di un incontro di Lega Pro, a forte rischio per le rivalità storiche fra le tifoserie. Proprio per questo le autorità avevano suggerito di spostare l’incontro su un altro campo neutro, ma la Lega Pro ha deciso di mantenere Viviani come sede.

Per limitare le tensioni, i biglietti destinati ai tifosi di Avellino sono stati limitati a 700. Questa misura restrittiva aveva lo scopo di evitare affollamenti e potenziali disordini all’interno e intorno allo stadio. Nonostante questo, la presenza massiccia dei sostenitori irpini si è fatta sentire, creando uno scenario di alta tensione.

Le forze dell’ordine hanno allestito un ampio dispositivo di sicurezza, con controlli serrati agli ingressi e presidio del territorio circostante. Il rischio di scontri è stato gestito con attenzione, mobilitando agenti anche fuori dallo stadio e regolando il traffico nell’area. Le autorità locali di Potenza hanno emesso ordinanze specifiche per limitare la sosta e aumentare il controllo nelle zone adiacenti, dimostrando prudenza e preparazione per un evento difficile da gestire.

Dibattiti e reazioni dopo la decisione della lega pro

Dopo la partita, le reazioni sono state contrastanti. La Lega Pro ha difeso la scelta di non spostare l’incontro, motivando la volontà di evitare precedenti che avrebbero potuto influenzare altre partite del campionato. Alcuni club hanno infatti chiesto in passato degli spostamenti per motivi di sicurezza.

Non tutti però hanno condiviso questo orientamento. Le istituzioni locali di Potenza hanno manifestato qualche preoccupazione sulle modalità di gestione, soprattutto in vista della presenza di tifoserie dalle rivalità acese, mentre parte della tifoseria avellinese ha espresso malcontento per la capienza limitata e le misure adottate. Anche alcuni dirigenti hanno sottolineato come il lavoro di coordinamento sia stato particolarmente complesso.

L’attenzione si è concentrata molto sulla pianificazione degli eventi e sulla sicurezza, temi che tornano ciclicamente in partite di questo tipo, specie in categorie dove il tifo organizzato spesso si fa sentire in modo molto acceso. L’esperienza ha messo in evidenza la necessità di una continua verifica sui dispositivi di vigilanza e sui protocolli da seguire.

Criticità nel calcio italiano: infrastrutture e sicurezza sul campo

Dietro a questa vicenda si nascondono problematiche diffuse nel mondo del calcio italiano. La difficoltà per squadre con risorse limitate di trovare impianti adeguati impedisce un pieno svolgimento delle stagioni in modo efficace. Il materiale obsoleto o la mancanza di strutture idonee genera spostamenti forzati come quello del Sorrento a Potenza.

Oltre agli aspetti logistici, la gestione delle partite a rischio richiama un discorso più ampio sulla sicurezza negli stadi. I controlli devono garantire l’ordine pubblico, ma devono contemperare il diritto degli appassionati di assistere alle gare. Le rivalità tra tifoserie spesso portano a situazioni difficili da contenere.

L’interazione fra club, leghe e forze dell’ordine si dimostra dunque fondamentale. Nel caso del Sorrento un salto di territorio e cultura sportiva ha costretto a una risposta immediata e concreta. Con partite sul filo del rasoio, il metodo di lavoro coordinato sarà sempre di più un elemento che condizionerà lo svolgimento delle competizioni sportive.

Restano gli interrogativi su come garantire continuità alle squadre, mantenendo al tempo stesso l’attenzione sulla sicurezza e la partecipazione degli spettatori in modo pacifico nei prossimi anni.