La Lazio riporta alla luce un momento storico della sua storia calcistica con la celebrazione del 25° anniversario dello scudetto del 2000. Sergio Cragnotti, ex presidente protagonista di quella impresa, torna a Formello dopo due decenni per partecipare a un evento che unisce passato e presente del club biancoceleste. La giornata sarà dedicata a ricordi, racconti e un omaggio a due giovani tifosi recentemente scomparsi che resteranno nel cuore della comunità sportiva.
La presenza di sergio cragnotti a formello dopo 22 anni
Il ritorno di Sergio Cragnotti a Formello è uno degli eventi più attesi dai tifosi della Lazio. A 22 anni dall’ultima volta, l’ex presidente è stato invitato dal club stesso per una ricorrenza che vale ben più di una semplice commemorazione. Cragnotti guidò la Lazio durante un periodo cruciale, che si concluse con la vittoria dello scudetto nel 2000, un trionfo storico per la società capitolina. Anche l’attuale presidente, Claudio Lotito, ha voluto sottolineare l’importanza di questo momento accogliendo personalmente Cragnotti in quella che si prospetta una giornata dal forte valore simbolico.
Questa partecipazione dimostra l’intento di mantenere viva la memoria di quella vittoria e di riaffermare il legame tra coloro che hanno scritto pagine importanti della Lazio e la realtà di oggi. L’evento rappresenta un ponte tra epoche diverse, che si incontrano nel centro sportivo di Formello, teatro di formazione e crescita per i giocatori attuali. La presenza di Cragnotti ha avuto eco nei media e nei social, segno di quanto quella squadra e quel successo rimangano centrali nell’immaginario dei tifosi.
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La presentazione del libro “diluvio e delirio” e il racconto dello scudetto inflessibile
Al centro della giornata c’è la presentazione del libro “Diluvio e delirio, lo scudetto più incredibile di sempre”, curato dai giornalisti Valerio Spina e Manuele Baiocchini. Questa pubblicazione ripercorre con dettagli precisi e curiosità inedite tutta la stagione che portò la Lazio al titolo italiano. Gli autori hanno raccolto testimonianze dirette e racconti esclusivi, svelando il dietro le quinte di una cavalcata che ancora oggi emoziona chi ha vissuto quegli anni o ne ha sentito parlare.
Il libro mette insieme storie dei protagonisti, aneddoti sui match chiave, e descrive il contesto di quegli anni con uno sguardo attento ai momenti decisivi. La guida tecnica, affidata a Sven-Goran Eriksson, e le scelte di Cragnotti costituiscono una parte centrale del racconto. Il volume è stato progettato per offrire non solo un ricordo di quei giorni, ma anche un modo per comprendere la forza e la determinazione che portarono la Lazio a imporsi su tutte le concorrenti.
Questa occasione ha suscitato interesse tra i tifosi che si sono ritrovati a discutere sul valore di quella squadra e del suo impatto nel calcio italiano. Le pagine del libro servono a mantenere vive emozioni che rischierebbero di affievolirsi con il passare del tempo. “Diluvio e delirio” si configura come una testimonianza scritta che affianca foto, interviste e documenti per rendere vivi quei momenti di gloria.
L’intitolazione della biblioteca del centro sportivo a flavio e francesco rosci
La giornata di festeggiamenti è stata anche l’occasione per un tributo particolare all’interno del centro sportivo di Formello. La Lazio ha deciso di intitolare la nuova biblioteca a Flavio e Francesco Rosci, due giovani tifosi che sono venuti a mancare di recente. Questo gesto ha un valore umano e comunitario profondo, collegando la memoria dei tifosi alla storia del club.
La biblioteca diventerà un luogo di cultura e socialità, un punto di ritrovo che porta il nome dei ragazzi ricordati con affetto dalla società e dalla tifoseria. Attraverso questo spazio si vuole mantenere vivo il legame con le nuove generazioni, offrendo un ambiente dove si possano incontrare passione e curiosità. L’omaggio ai Rosci trasmette un messaggio di inclusione e vicinanza, ricordando che la squadra è anche fatta di persone e sentimenti.
In questo modo la Lazio conferma un impegno verso le sue radici e verso chi ne fa parte, oltre il campo di gioco. La scelta di dedicare a Flavio e Francesco una biblioteca testimonia il valore attribuito alla memoria collettiva e l’attenzione ai tifosi, elemento che rende il club un punto di riferimento anche fuori dal contesto sportivo.
Il significato della celebrazione per la lazio e i suoi tifosi
Questa ricorrenza non è solo una festa sportiva ma un momento per rinsaldare un’identità condivisa. La Lazio mette in mostra il proprio passato, quel titolo che rimane uno dei traguardi più prestigiosi nella storia del club. Presentare un libro che racconta dettagli e segreti di quella stagione, insieme al richiamo diretto di una figura chiave come Cragnotti, crea un’occasione rara di confronto con i valori che hanno costruito la squadra.
Accogliere quei protagonisti, ricordare le vittorie e onorare la memoria di tifosi scomparsi serve a rafforzare la relazione tra società e sostenitori. La manifestazione riconosce il passato come parte integrante del presente e futuro. In fin dei conti, il legame con una storia importante aiuta a motivare chi oggi veste la maglia biancoceleste e chi tifa dalle tribune o da casa.
L’evento racconta come il calcio non sia solo competizione ma anche racconto di persone e di momenti che diventano patrimonio di una città e dei suoi abitanti. Formello, in questa occasione, diventa non solo centro sportivo ma un luogo di memoria e comunità, dove si incontrano generazioni diverse sotto lo stesso segno: la Lazio.