Ruth Chepngetich, la maratoneta keniana che aveva appena stabilito un record mondiale, si trova ora sospesa per un caso di doping. La federazione internazionale ha annunciato la sospensione provvisoria dopo che un controllo antidoping del 2025 ha dato esito positivo a una sostanza vietata.
Il record di Chicago offuscato dal sospetto doping
Ad ottobre 2024, Chepngetich aveva corso la maratona di Chicago in 2 ore 09’56’’. Era la prima donna a scendere sotto le due ore e dieci minuti, un risultato che aveva fatto scalpore e attirato l’attenzione di tutti gli appassionati di corsa.
Ma qualche mese dopo, la sua prestazione viene messa in dubbio. Il 3 aprile 2025, un controllo antidoping ha rilevato la presenza di idroclorotiazide, un diuretico proibito. Questo tipo di farmaco è usato per curare problemi come la ritenzione idrica o l’ipertensione, ma è vietato nelle gare perché può nascondere l’uso di altre sostanze dopanti.
La sospensione e il forfait alla maratona di Londra
L’Unità di Integrità Atletica , l’organo indipendente che si occupa dei controlli, ha comunicato la sospensione solo dopo aver confermato il test positivo. In un primo momento, l’atleta non era stata bloccata.
Solo il 19 aprile 2025, pochi giorni dopo la notifica ufficiale, Chepngetich ha deciso di sospendersi da sola. Questa scelta spiega anche perché non ha partecipato all’ultima ora alla maratona di Londra, a cui era iscritta.
La sospensione volontaria serve a evitare sanzioni più pesanti e a gestire con più calma l’intero procedimento disciplinare.
Perché l’idroclorotiazide è vietata nello sport
L’idroclorotiazide è un diuretico che fa eliminare più liquidi dal corpo. Nel mondo dello sport è proibito perché può diluire le urine, rendendo più difficile scovare altre sostanze dopanti.
Oltre a questo effetto, può alterare il bilancio dei liquidi e la pressione sanguigna. Nel caso di gare di resistenza come la maratona, tutto ciò può influire sulla performance. Per questo motivo, il suo uso è considerato un campanello d’allarme che richiede approfondimenti.
Cosa succederà ora a Ruth Chepngetich
Con il test positivo ormai noto, si apre una fase in cui l’atleta potrà difendersi e spiegare la situazione. La decisione finale spetterà agli organismi sportivi, che potranno infliggere sanzioni che vanno dalla sospensione temporanea fino all’annullamento dei risultati ottenuti.
Il caso segna un brusco stop nella carriera di una campionessa che aveva già vinto l’oro mondiale ai Campionati di Doha nel 2019. I controlli antidoping restano un elemento essenziale per garantire la correttezza nello sport.
Nei prossimi mesi, il caso di Chepngetich sarà seguito con grande attenzione da tifosi e addetti ai lavori, in attesa di capire quali saranno le ripercussioni sulle classifiche e sui record.
Ultimo aggiornamento il 17 Luglio 2025 da Giulia Rinaldi