
Roberto Mancini, durante "The coach experience" a Rimini, ha espresso il suo rammarico per aver lasciato la nazionale italiana e ha riconosciuto gli errori nella gestione del rapporto con la federazione saudita, sottolineando l'importanza della comunicazione e rispondendo con pragmatismo alle critiche ricevute. - Unita.tv
Roberto Mancini ha rilasciato dichiarazioni significative durante l’evento “The coach experience” a Rimini, affrontando il tema della sua decisione di lasciare la nazionale italiana e la successiva esperienza in Arabia Saudita. Il tecnico ha riconosciuto gli errori commessi nella gestione del rapporto con la federazione saudita, mostrando un pentimento chiaro sulla sua scelta. Nel contesto, non ha evitato di rispondere anche alle critiche rivoltegli indirettamente da alcuni giocatori.
Il rimpianto di mancini sulla separazione dalla nazionale italiana
In un confronto aperto Mancini ha ammesso di essersi pentito della scelta di lasciare la guida della nazionale italiana. Ha spiegato che le incomprensioni con la federazione saudita, in particolare con il presidente, avrebbero potuto essere risolte con una comunicazione più diretta e frequente. Mancini ha sottolineato come questa mancanza di dialogo abbia influito negativamente sul lavoro, definendola una sconfitta personale.
Il tecnico ha ribadito il valore emotivo e professionale di allenare la nazionale italiana, definendolo un privilegio raro. Ha ricordato che guidare la squadra azzurra rappresenta qualcosa di unico, e vincere con la nazionale è un’emozione difficilmente replicabile in club o altre esperienze. Questo preso di coscienza da parte di Mancini arriva dopo la sua breve ma poco soddisfacente esperienza come ct in Arabia Saudita, che ha definito deludente rispetto alle aspettative iniziali.
La gestione delicata della carica in arabia saudita e i problemi con la federazione
Il passaggio di Mancini alla guida della nazionale araba non ha portato ai risultati sperati, né a un clima di lavoro positivo. Secondo le parole del ct durante “The coach experience”, il problema principale è stato proprio il rapporto con la federazione saudita, in particolare con il presidente. Mancini ha detto che un dialogo più aperto e frequente avrebbe evitato molte difficoltà.
Non ha nascosto che è stato un errore non aver gestito meglio quel rapporto, dettaglio che ha causato la fine anticipata di quell’esperienza. Mancini ha fornito un ritratto più scarno e concreto di quella vicenda, evitando giustificazioni ma evidenziando le divergenze che non sono state superate. Il tecnico si è espresso con una certa franchezza, riconoscendo che una comunicazione più puntuale avrebbe potuto evitare lo sfaldarsi del rapporto.
Lo scambio di battute tra mancini e spalletti sul caso acerbi
Durante l’incontro a Rimini, Mancini ha anche commentato indirettamente le recenti parole di Luciano Spalletti riguardo al no di Francesco Acerbi alla convocazione della nazionale. Acerbi, difensore dell’Inter, aveva rifiutato la convocazione con parole critiche verso il tecnico. Spalletti aveva espresso solidarietà a titolo personale con un like a un post di Acerbi, attirando attenzione mediatica.
Mancini ha liquidato la questione con una battuta lapidaria, invitando a concentrarsi su questioni più importanti. Ha suggerito che queste polemiche interne non dovrebbero distogliere l’attenzione dai problemi reali legati alla squadra e ai risultati. L’allenatore ha preferito non alimentare ulteriori tensioni pubbliche, mostrando un atteggiamento pragmatico e focalizzato sul lavoro da fare.
Riflessioni sulla comunicazione e gestione nella carriera di mancini
Nel complesso Mancini si è mostrato critico con sé stesso e con alcune dinamiche di gioco e gestione, sottolineando l’importanza di una comunicazione chiara e di un rapporto solido all’interno di qualsiasi organizzazione calcistica. Aggiungendo un pizzico di autocritica ha offerto un quadro realistico della sua esperienza recente e dei passaggi difficili che ha attraversato.