Una giornata segnata dalla notizia che Claudio Ranieri ha detto no alla proposta di diventare commissario tecnico della nazionale italiana di calcio. Dopo il flop degli azzurri sotto la guida di Luciano Spalletti, la federazione aveva puntato proprio su Ranieri per risollevare la squadra, ma il tecnico ha scelto di restare al fianco della Roma come consulente, senza accettare il ruolo tricolore. Ora la Figc torna a valutare una lunga lista di candidati, mentre cresce la pressione per trovare una guida in tempi brevi, prima dell’avvio delle qualificazioni mondiali e degli impegni ufficiali fissati a settembre.
Il rifiuto di ranieri e le implicazioni per la figc
La mattina del rifiuto Ranieri ha cambiato radicalmente il panorama intorno a via Allegri. La federazione si attendeva un sì che avrebbe chiuso in fretta la crisi azzurra, ma l’ex allenatore della Roma ha scelto di rinunciare alla panchina nazionale per restare dedicato alla sua nuova figura nella società giallorossa. L’accordo ipotizzato prevedeva che potesse svolgere il ruolo di ct mantenendo una posizione consulenziale a Trigoria, ma alla fine ha prevalso la decisione di dedicarsi esclusivamente al club.
Il presidente federale Gabriele Gravina ora dovrà riaprire la ricerca del tecnico, con crescente urgenza. Il calendario non lascia spazio a ritardi, visto l’avvicinarsi delle gare di qualificazione ai Mondiali 2026. Ranieri ha spiegato che i Friedkin gli hanno fornito pieno appoggio per qualunque scelta, ma lui ha preferito mantenere le promesse fatte a Roma e non esporsi a un ruolo che avrebbe richiesto uno sforzo e un impegno incompatibili con il doppio incarico.
“Questo rifiuto, riportato da Ranieri all’ANSA, ha preso di sorpresa non solo la federazione ma anche il mondo del calcio. Il tecnico è noto per la sua serietà e coerenza, fattori che hanno certamente inciso nella decisione.” Anche per i tifosi giallorossi è stata una notizia positiva, visto che hanno gioito per la sua permanenza, soprattutto dopo l’arrivo di Gasperini sulla panchina della Roma. Ranieri resta così un punto di riferimento per la società e per i supporter.
Candidati papabili e scenari aperti per la guida della nazionale
Con Ranieri fuori dai giochi, la Figc si trova a guardare oltre, rivisitando una lista di nomi che era stata quasi accantonata. C’è chi pensa a Stefano Pioli, ancora legato a impegni con club arabi e la Fiorentina e poco disposto ad accettare la riduzione economica del compenso. Il tecnico ha esperienza ma per ora non sembra avviato a un ritorno nel calcio italiano in veste di ct.
Sul tavolo ci sono anche alcuni ex campioni del mondo del 2006, come Gennaro Gattuso e Daniele De Rossi, entrambi con esperienze da allenatori ma senza un percorso molto lungo o strutturato. Gattuso è libero dopo l’esperienza in Croazia, mentre De Rossi ha vissuto una parentesi nello staff di Mancini a Euro 2020 ma deve ancora consolidarsi come capo allenatore. Il loro profilo è più legato al coinvolgimento emotivo e alla motivazione, un aspetto considerato importante dopo le ultime delusioni ma anche un rischio per una squadra da rilanciare tatticamente in poco tempo.
Nomi meno noti, come Fabio Cannavaro e Gianni De Biase, quest’ultimo reduce da incarichi in nazionali minori come Albania e Azerbaigian, rappresentano scenari più di nicchia ma aperti a valutazioni. In particolare, il Consiglio federale previsto per il 19 giugno diventerà il momento decisivo per presentare una candidatura ufficiale e chiudere la questione in tempi stretti.
Il momento critico della nazionale italiana dopo il flop spalletti
L’ambiente azzurro sta vivendo una fase delicata. Dopo il successo di Roberto Mancini a Euro 2020, la nazionale italiana non ha più trovato stabilità nei risultati. Spalletti ha guidato la squadra in un periodo complicato, culminato con la netta sconfitta contro la Macedonia del Nord e la poco convincente prova a Reggio Emilia. La classifica delle qualificazioni ai Mondiali 2026 complica ulteriormente il quadro: l’Italia si trova terza nel girone I, dietro a Norvegia e Macedonia del Nord, con tre punti e differenza reti negativa.
Il rischio di dover affrontare i playoff è alto, e ciò alimenta la pressione sulla federazione per individuare un tecnico che sappia motivare i giocatori e preparare tatticamente la squadra nel breve tempo rimasto. Ogni cambio di guida richiama la necessità di stabilità e di evitare ulteriori scossoni, elementi che dovranno essere posti al centro delle valutazioni nelle prossime settimane.
Ruolo e prospettive di ranieri nella roma dopo il no alla nazionale
Ranieri ha deciso di cessare la sua carriera da allenatore e dedicare le sue energie a un ruolo di consulente senior nella Roma, dove rimarrà punto di riferimento. La proprietà Friedkin lo sostiene pienamente in questa scelta e riconosce il valore del tecnico come simbolo di continuità e legame con la città.
Il contratto e l’incarico affidato a Ranieri prevedono che possa intervenire su eventuali criticità tecniche o gestionali, a supporto del tecnico Gasperini e della squadra, ma senza un coinvolgimento diretto in panchina. Questa scelta riflette anche la volontà di consolidare un percorso strategico a Trigoria, puntando su stabilità e identità del club.
Ranieri aveva già annunciato l’intenzione di interrompere la carriera da allenatore dopo la fine del campionato scorso e non ha voluto tornare sui suoi passi. Il tecnico ha spiegato che questa decisione non mette fine al suo impegno nel calcio, ma lo sposta su un piano diverso, più legato all’organizzazione e alla consulenza. L’obiettivo principali resta quello di proiettare la Roma verso obiettivi importanti, come il ritorno in Champions League.
Il suo rifiuto del ruolo di ct chiude una fase e impone alla Figc di ripartire da zero nella ricerca del nuovo tecnico della nazionale, in un clima di incertezza che tocca tifosi e addetti ai lavori. La strada per il rilancio degli azzurri è ancora lunga e passa da scelte rapide e chiare.