Preparazione atletica e riatletizzazione: il metodo di Matteo Artina per gli sciatori

Matteo Artina, preparatore atletico di Sofia Goggia e Mattia Casse, presenta metodologie di allenamento e riatletizzazione al 11° convegno del Centro Ricerche Mapei Sport il 24 marzo a Lomazzo (Como).
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Preparazione atletica e riatletizzazione: il metodo di Matteo Artina per gli sciatori - unita.tv

La preparazione fisica degli sciatori è un aspetto cruciale per il successo sulle piste, ma spesso avviene lontano da esse. Matteo Artina, preparatore atletico di atleti di spicco come Sofia Goggia e Mattia Casse, condivide la sua esperienza in vista dell’11° convegno del Centro Ricerche Mapei Sport, in programma il 24 marzo a Lomazzo, in provincia di Como. Durante l’evento, Artina approfondirà le metodologie di allenamento, recupero e performance, evidenziando l’importanza di una preparazione mirata e di un approccio scientifico.

La preparazione atletica: un lavoro fuori stagione

La preparazione atletica per uno sciatore è un processo complesso che si svolge principalmente durante i mesi estivi, lontano dalle piste. Questo sport presenta un ciclo annuale unico, suddiviso in un periodo di sei mesi in cui gli sciatori si dedicano poco alla pratica effettiva e un altro in cui possono sciare frequentemente. Artina sottolinea che la preparazione atletica è una vera e propria “scommessa”: gli atleti devono affrontare un lungo percorso di allenamento, e se qualcosa non funziona, è troppo tardi per correggere il tiro quando inizia la stagione delle gare. A novembre, infatti, gli sciatori devono già essere pronti a competere, e qualsiasi errore nella preparazione può compromettere le performance.

Durante l’estate, il lavoro si concentra su esercizi fisici che mirano a sviluppare forza, agilità e potenza, con un volume di lavoro significativo che non è direttamente legato allo sci. Artina spiega che, sebbene vi siano occasionali uscite sulla neve, la logistica e le reazioni fisiche degli atleti rendono difficile un allenamento costante in quota. Gli atleti di alto livello, ad esempio, si recano in Sudamerica a settembre per combinare lavoro fisico e sci, prima di tornare a un intenso programma di allenamento in vista della stagione.

Le fasi della preparazione atletica

La preparazione atletica degli sciatori può essere suddivisa in tre categorie principali. La prima è dedicata allo sviluppo fisico, con esercizi che includono l’uso di bilancieri e pesi, salti e ostacoli, tutti finalizzati a migliorare la forza esplosiva. La seconda categoria si concentra sulla resistenza, con attività come la corsa e l’uso della bicicletta, che sono diventate sempre più comuni negli ultimi anni. Infine, la terza categoria riguarda la “pre-habilitation“, un insieme di esercizi a bassa e alta intensità volti a prevenire infortuni e migliorare la mobilità articolare.

Artina evidenzia l’importanza della prevenzione nella preparazione atletica. Programmi specifici mirano a garantire che gli sciatori non soffrano di dolori alla schiena, ginocchia o caviglie durante la stagione. Esercizi di mobilità articolare e rinforzo del corsetto addominale sono fondamentali per creare una struttura protettiva e consentire agli atleti di esprimere il loro potenziale senza limitazioni fisiche.

La riatletizzazione: un passaggio cruciale

Un tema centrale del convegno sarà la riatletizzazione, un processo che Artina ha approfondito lavorando con atleti come Mattia Casse, reduce da un infortunio al piatto tibiale. La riatletizzazione rappresenta il collegamento tra la riabilitazione, gestita dal fisioterapista, e il ritorno dell’atleta alla sua condizione di allenamento naturale. Questo processo è essenziale per garantire che l’atleta recuperi non solo la forza necessaria, ma anche la forma fisica specifica per competere.

Artina spiega che il termine “return to play” si riferisce al momento in cui un atleta torna ad allenarsi con i compagni. La riatletizzazione è fondamentale per riportare l’atleta a livelli di prestazione comparabili a quelli dei suoi colleghi. Ad esempio, un corridore che ha superato un infortunio deve affrontare un percorso di riatletizzazione per ripristinare la sua resistenza e velocità.

L’esperienza di Matteo Artina con atleti di alto livello

Matteo Artina ha lavorato con diversi atleti di alto livello, tra cui Sofia Goggia, Michela Moioli e Maurizio Bormolini, tutti reduci da infortuni significativi. Ogni percorso di recupero è unico e richiede un approccio personalizzato. Nel caso di Maurizio Bormolini, ad esempio, il lavoro è iniziato dopo una rottura del legamento crociato anteriore, mentre per Sofia Goggia il recupero è stato complicato da un infortunio alla tibia e al malleolo, che ha richiesto un doppio percorso di riabilitazione.

Artina sottolinea che il recupero da un infortunio richiede tempo e pazienza, e che ogni atleta deve affrontare un processo di riatletizzazione per tornare a competere ai massimi livelli. La sua esperienza con atleti di spicco dimostra l’importanza di un approccio scientifico e metodico nella preparazione atletica e nel recupero.

La partecipazione al convegno del Centro Ricerche Mapei Sport è gratuita, ma è necessaria la registrazione tramite email all’indirizzo segreteria@mapeisport.it.

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