Il Premio ASI Sport&Cultura ha celebrato la sua 19a edizione al Salone d’Onore del Coni a Roma, un evento che ha messo in luce i successi e i valori dello sport italiano. Tra i vincitori spiccano nomi illustri come Daniele De Rossi, la coppia di velisti Ruggero Tita e Caterina Banti, e il torneo di calcio multietnico Mundialido. La cerimonia, condotta da Claudia Conte e Remo Pannain, ha visto la partecipazione di figure di spicco del mondo sportivo e istituzionale, rendendo omaggio a chi si è distinto nel promuovere la cultura sportiva.
I vincitori del premio: un riconoscimento a sportivi e iniziative
La cerimonia ha visto la premiazione di cinque categorie, ognuna rappresentativa di un aspetto fondamentale dello sport. Daniele De Rossi ha ricevuto il “Gesto Etico” per il suo impegno con l’Ostia Mare, una storica società calcistica che ha deciso di acquisire, dimostrando una forte volontà di inclusione sociale. Il campione del mondo del 2006 ha sottolineato l’importanza dello sport come strumento di aggregazione e crescita per i giovani, evidenziando la necessità di un codice etico che coinvolga sia i giocatori che i genitori.
La coppia di velisti Tita-Banti ha trionfato nel “Premio Atleta dell’Anno”, confermando il loro status di campioni olimpici nel Nacra-17. Caterina Banti ha condiviso il premio con il suo compagno Ruggero, assente per impegni agonistici, esprimendo il suo onore nel ricevere un riconoscimento così prestigioso. La loro vittoria rappresenta non solo un traguardo sportivo, ma anche un esempio di dedizione e passione per la vela.
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Il Mundialido, un torneo di calcio che promuove la coesione tra le diverse comunità di migranti, ha ricevuto il “Premio Media”. Ideato da Eugenio Marchina, questo progetto si distingue per la sua capacità di unire attraverso lo sport, creando spazi di dialogo e integrazione. A ritirare il premio, Sheikh Tijan Touray, un giovane calciatore gambiano, ha raccontato la sua incredibile storia di migrazione e resilienza, sottolineando il potere del calcio come mezzo di inclusione.
L’importanza delle infrastrutture sportive e della comunicazione
Durante l’evento, è stata data particolare rilevanza alle infrastrutture sportive, con il premio assegnato alla Cantù Arena. Beniamino Quintieri, Presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale, ha evidenziato come gli impianti sportivi non siano solo luoghi di pratica, ma anche centri di aggregazione sociale. La Cantù Arena, realizzata grazie a un modello di partenariato pubblico-privato, rappresenta un esempio di come le infrastrutture possano contribuire allo sviluppo della comunità locale.
Antonello Aurigemma, Presidente del Consiglio Regionale del Lazio, ha parlato del “Premio sulla comunicazione”, sottolineando l’importanza dei valori sportivi come il rispetto e la lealtà. La comunicazione efficace è fondamentale per trasmettere questi principi e per coinvolgere un pubblico sempre più vasto. La cerimonia ha messo in luce come lo sport possa fungere da veicolo per messaggi positivi e di cambiamento.
Un evento che celebra il trentennale di ASI
La 19a edizione del Premio ASI Sport&Cultura ha rappresentato anche un momento di celebrazione per il trentennale dell’ASI. Claudio Barbaro, Presidente dell’ASI, ha ricordato come il premio sia nato per valorizzare le eccellenze sportive e culturali del nostro Paese. Con oltre due milioni di tesserati, l’ASI continua a crescere e a promuovere lo sport in tutte le sue forme, contribuendo a costruire un futuro migliore per le nuove generazioni.
L’evento ha visto la partecipazione di numerosi ospiti, tra cui Giovanni Malagò, Presidente del Coni, e Marco Mezzaroma, Presidente di Sport e Salute, entrambi concordi nell’affermare l’importanza di promuovere uno stile di vita attivo tra gli italiani. La cerimonia ha chiuso in bellezza un anno ricco di eventi e successi, lasciando un messaggio di speranza e impegno per il futuro dello sport italiano.