Tadej Pogacar, alla sua sesta partecipazione al Tour de France, si è raccontato in conferenza stampa durante la giornata di riposo. La maglia gialla ha sottolineato l’importanza della concentrazione continua e ha parlato apertamente delle sue ambizioni, della rivalità con Jonas Vingegaard e dei programmi dopo il Tour.
L’esperienza di Pogacar al Tour e la consapevolezza maturata in gara
Pogacar ha evidenziato come ogni settimana e ogni tappa della Grande Boucle richiedano una presenza mentale costante, fatta di attenzione e impegno. Alla sua sesta presenza alla corsa francese, ha riconosciuto un’evoluzione personale: “Sono cresciuto e più maturo”, ha detto. Resta però il rimpianto di non aver ancora conquistato la maglia bianca, simbolo del miglior corridore under 26, un obiettivo che continua a inseguire.
Il corridore classe 1998 ha spiegato che, con il passare degli anni, ha imparato a gestire meglio la pressione e a mantenere la lucidità durante le fasi più dure della gara. La routine fatta di pasti calibrati, riposo adeguato e atteggiamento positivo rappresenta il suo modo per prepararsi ad ogni sfida. La quotidianità in gara, fatta anche di momenti di convivialità con il gruppo, è per lui un aspetto fondamentale che aiuta a restare concentrato e motivato.
La Sfida Sul Ventoux e la rivalità con Vingegaard
Alla vigilia della tappa che prevede la salita del Mont Ventoux, Pogacar ha illustrato la posta in gioco chiara e diretta: “Sono pronto a combattere”. La scalata al Ventoux rappresenta un banco di prova importante, perché Jonas Vingegaard si è dimostrato un avversario in grado di impensierirlo in diverse occasioni, soprattutto in salita. Il danese ha saputo essere più veloce in almeno tre passaggi in montagna, facendo cresce la tensione tra i due contendenti.
Pogacar ha ammesso di avere fiducia nelle proprie capacità ma sa che anche il rivale potrebbe essere altrettanto motivato e preparato. L’attenzione posta al mantenimento di un buon ritmo alimentare e di sonno è parte integrante della strategia che vuole seguire per tenere alto il suo livello fisico e mentale fino alla fine della corsa. Ha inoltre sottolineato come l’atmosfera nel gruppo squadra, fatta di collaborazione e buon umore, abbia un peso notevole sulla sua performance.
I programmi dopo il Tour: dubbi sulla partecipazione alla Vuelta
Riguardo al futuro immediato, Pogacar non si sbilancia sulla partecipazione alla Vuelta a España, in partenza il 23 agosto. Alla domanda sui suoi programmi, ha fatto sapere di non avere ancora deciso se correre la seconda grande gara a tappe della stagione o prendersi una pausa dopo le fatiche del Tour. Altri corridori hanno già organizzato i propri giorni di vacanza, ma lui preferisce concentrarsi sui sei giorni che mancano alla conclusione della corsa francese.
Questa scelta riflette una visione chiara del suo momento: ogni gara richiede energie e concentrazione massime. Per ora, Pogacar vuole puntare al presente, senza anticipare impegni o decisioni che potrebbero distrarlo dalla gara in corso. Solo dopo aver chiuso questa avventura valuterà se tornare in corsa per la Vuelta o dedicarsi al recupero fisico e mentale necessario.
Un approccio pragmatico quello del campione sloveno, che sembra voler affrontare un giorno per volta, con la consapevolezza dei propri punti di forza ma anche dei rischi legati a una stagione così intensa come quella 2025. Le prossime tappe saranno decisive per delineare meglio il prosieguo di un’annata che potrebbe riservare altre sfide importanti.
Ultimo aggiornamento il 21 Luglio 2025 da Serena Fontana
