pista da bob a Cortina pronta per le olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026 dopo lavori e test
La pista da bob di Cortina d’Ampezzo, ristrutturata per le Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026, rappresenta un’importante opportunità economica e sportiva per la regione e il turismo locale.

La pista da bob di Cortina d'Ampezzo, rinnovata e pronta per le Olimpiadi Milano Cortina 2026, rappresenta un importante investimento sportivo, economico e turistico per la regione, con un futuro dedicato a competizioni internazionali e formazione atletica. - Unita.tv
La pista da bob di Cortina d’Ampezzo, chiamata “Eugenio Monti Sliding Centre“, tornerà protagonista per le Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026. Dopo essere rimasta chiusa per quasi diciassette anni, l’impianto è stato completamente ristrutturato con un investimento significativo e ha già superato i test di pre-omologazione con la presenza di atleti internazionali. Questa pista non rappresenta solo uno scenario sportivo di alto livello, ma anche un tassello importante per l’economia e il turismo locale.
Storia e ricostruzione dell’impianto a cortina
La pista da bob di Cortina d’Ampezzo ha origini che risalgono al lontano 1920 ed è stata un elemento centrale durante le Olimpiadi invernali del 1956. Dopo lunghi anni di inattività, la pista ha subito un intervento di ricostruzione veloce e articolato. Il progetto ha visto l’impiego di 135 operai e il coordinamento di oltre 150 realtà tra appaltatori e fornitori, con la guida della società Pizzarotti.
La nuova struttura ricalca parte del tracciato originale, conservando così un legame con il passato, ma introducendo soluzioni tecnologiche più avanzate per migliorare la sicurezza e la performance. Il cantiere si è concluso in poco più di un anno, un risultato raggiunto grazie all’organizzazione puntuale e a un ritmo serrato dei lavori. Il costo definitivo è salito da una stima iniziale di 81,6 milioni a 118,4 milioni di euro, un aumento spiegato dalla necessità di rispettare rigorose norme di sicurezza e qualità.
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Test di pre-omologazione: prove e partecipazione internazionale
Tra il 24 e il 28 marzo 2025, la pista ha ospitato i test di pre-omologazione fondamentali per valutare l’idoneità dell’impianto a ricevere gli eventi olimpici. Sono scesi lungo il tracciato 62 atleti provenienti da 12 nazioni, impegnati nelle tre discipline previste: bob, skeleton e slittino.
Queste prove hanno avuto come obiettivo la verifica delle condizioni tecniche e la conferma della sicurezza. Il passaggio di atleti di diverse nazionalità ha permesso di testare la pista in ogni sua componente, dall’aderenza alla stabilità del ghiaccio. Mattia Gaspari ha dato il via alle discese, seguito da nomi noti come Dominik Fischnaller e la coppia italiana Bertazzo-Fantozzini, protagonisti nelle varie specialità.
Dichiarazioni istituzionali durante i test di pre-omologazione
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha visitato il cantiere nel corso delle prove preliminari, dichiarando di aver avvertito una forte responsabilità nel recupero dei ritardi passati del progetto. Ha sottolineato il valore del lavoro degli ingegneri e architetti italiani, che hanno contribuito a portare a termine l’opera secondo standard elevati, destinando la pista a diventare un punto di riferimento a livello mondiale.
Anche il ministro Abodi ha espresso il suo apprezzamento per la qualità dell’impianto, evidenziando il ruolo che questo avrà non solo per gli atleti italiani ma per tutta la comunità internazionale. L’infrastruttura è pronta per ospitare gare di rilievo e supportare la crescita dello sport invernale nel nostro Paese.
Sfide e critiche durante la fase finale dei lavori
Non sono mancati ostacoli nell’ultimo periodo prima della riapertura. Il 21 febbraio 2025 un atto di sabotaggio ha danneggiato un tubo di refrigerazione della pista durante la notte, un evento definito “irrispettoso” dallo stesso Salvini. Questo episodio ha richiesto un intervento urgente per evitare ritardi nei lavori.
In parallelo, il progetto ha visto un aumento significativo dei costi, raggiungendo 118,4 milioni di euro, il 45% in più rispetto alle previsioni iniziali. L’aumento è stato spiegato con l’introduzione di standard più stringenti e materiali di qualità superiore per la sicurezza e la durata dell’impianto.
Impatto economico e sviluppo turistico legato alla pista da bob
L’investimento sulla pista ha rappresentato una spinta al lavoro e all’economia della zona. Durante la fase di costruzione sono state impiegate centinaia di persone, mentre si attendono ricadute positive legate all’arrivo di turisti e appassionati di sport invernali. Il Veneto si prepara a sfruttare questa infrastruttura anche dopo i giochi olimpici, con eventi nazionali e internazionali.
La pista costituisce una nuova attrazione invernale, capace di richiamare visitatori interessati non solo alle competizioni, ma anche a momenti di allenamento e formazione. Sarà un punto di riferimento stabile per chi vive la montagna e i suoi sport, contribuendo così a rinforzare il tessuto economico locale.
Utilizzo futuro e crescita dello sport invernale sulla pista di cortina
L’impianto proseguirà la sua attività ben oltre le Olimpiadi del 2026. È previsto un calendario di gare valide a livello internazionale e nazionale. La pista rappresenta anche uno spazio per la formazione degli atleti più giovani, che potranno affinare la tecnica in condizioni professionali.
Questa funzione educativa riveste un ruolo importante per lo sport italiano, mettendo a disposizione un impianto moderno per lo sviluppo delle future promesse di bob, skeleton e slittino. Cortina si conferma così una delle sedi di riferimento per lo sport invernale, con effetti concreti sul tessuto sportivo e sociale della regione.