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Pepe Reina annuncia il ritiro dopo una carriera lunga 25 anni e un addio al Como

Pepe Reina annuncia il ritiro dal calcio a 42 anni dopo una carriera di oltre vent’anni, con esperienze in club prestigiosi e un futuro possibile come allenatore.

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Pepe Reina, portiere spagnolo campione del mondo 2010, si ritira a 42 anni dopo una carriera ventennale con club prestigiosi come Barcellona, Liverpool e Milan, chiudendo con il Como e aprendo a un futuro da allenatore. - Unita.tv

Pepe Reina ha ufficializzato il suo addio al calcio giocato, chiudendo una carriera che dura da più di due decenni. Il portiere spagnolo, campione del mondo con la nazionale nel 2010, si è ritirato all’età di 42 anni, salutando il campo con la maglia del Como. La sua decisione è stata comunicata durante un’intervista rilasciata a Movistar, dove Reina ha raccontato i motivi della scelta e ha anticipato un possibile futuro da allenatore.

I primi passi e i successi internazionali

Pepe Reina ha mosso i primi passi nel calcio professionistico nel 2000 con il Barcellona, il club che lo ha formato e lanciato in prima squadra. Da allora ha accumulato un palmarès straordinario, che include la vittoria della Coppa del Mondo con la Spagna nel 2010 e due titoli europei con la stessa nazionale. Ha indossato le casacche di squadre tra le più prestigiose d’Europa, tra cui il Bayern Monaco, il Liverpool e il Milan, contribuendo spesso in modo decisivo alle imprese dei suoi club.

Una carriera europea tra varie leghe

Il portiere spagnolo ha saputo adattarsi a diversi campionati, vivendo l’esperienza della Premier League, della Bundesliga, della Serie A e della Liga. La varietà delle sue tappe dimostra la sua capacità di restare competitivo in contesti molto diversi, mantenendo un livello di rendimento elevato. Nel corso degli anni ha anche vestito le maglie di Villarreal, Napoli, Aston Villa e Lazio, prima di approdare al Como, sua ultima destinazione, scelta per motivi sia tecnici sia personali.

Reina ha sempre mostrato grande professionalità e continuità, elementi che gli hanno permesso di giocare e vincere su più fronti. La sua carriera si è dipanata anche ai massimi livelli europei, partecipando in tante occasioni a competizioni continentali e nazionali di rilievo. Questo percorso lo colloca tra i portieri più presenti e vincenti degli ultimi venti anni di calcio europeo.

Le motivazioni dietro il ritiro a 42 anni

Nel corso dell’intervista a Movistar, Reina ha spiegato che la decisione di smettere è arrivata a gennaio scorso, dopo una lunga riflessione con la moglie. Ha definito la sua carriera “bellissima” e ha confermato di chiudere definitivamente, poco prima del suo 43° compleanno fissato per agosto. La sua ultima partita è stata una gara decisiva di Serie A contro l’Inter, proprio con la maglia del Como.

Pepe ha sottolineato come la scelta sia stata condivisa con la famiglia, un elemento fondamentale per lui. Il ritiro arriva al termine di un percorso sportivo durato 25 anni, durante i quali ha attraversato fasi di alto livello e momenti di adattamento a nuove realtà. La partita contro l’Inter, che poteva decidere la corsa allo scudetto, ha rappresentato un momento simbolico e intenso per lui.

Il legame con il como e cesc fabregas

Il portiere ha anche fatto cenno al suo legame con il Como, squadra in cui ha militato da circa un anno e mezzo dopo una chiamata diretta di Cesc Fabregas, suo amico personale. Questa parentesi italiana ha chiuso la carriera di un giocatore che ha vestito molte maglie importanti e che ha lasciato un segno tangibile in ogni club in cui ha militato.

Ultimi anni, amicizia e prospettive da allenatore

L’esperienza al Como ha rappresentato per Reina qualcosa di più di un semplice ultimo contratto. Ha scelto il club per la presenza di Cesc Fabregas, con cui ha un rapporto di amicizia e rispetto. Fabregas ha svolto un ruolo chiave nel convincerlo ad accettare questa nuova sfida nel calcio italiano, grazie a un’intesa che si è rivelata importante dentro e fuori dal campo.

Reina ha descritto il Como come una squadra dotata di “testa pensante” nel progetto e ha valorizzato il contributo di Fabregas, che ha agito anche come punto di riferimento. Questa fase ha rappresentato per lui un modo per avvicinarsi al calcio in un ruolo diverso, preparando progressivamente una nuova carriera. Il portiere ha confessato di pensare sempre più come un allenatore e meno come un giocatore.

Una visione pragmatica per la guida tecnica

Le sue dichiarazioni hanno messo in luce un interesse concreto verso la guida tecnica, con una visione pragmatica della gestione delle squadre. Reina ha precisato di voler adattare le tattiche alle caratteristiche degli atleti a disposizione, evitando di imporre da subito un modello rigido. Questo cambia molto rispetto al suo ruolo da calciatore, dove l’attenzione era tutta concentrata sulla prestazione personale.

Il futuro di Reina nel calcio sembra aprirsi dunque verso la panchina, in una carriera che potrebbe rinnovarsi nella direzione di guida tecnica. La sua esperienza sul campo, maturata in molti campionati, sarà una base solida per impostare questo nuovo capitolo professionale.

Un addio dopo aver vestito le maglie più importanti

Pepe Reina esce di scena dopo aver vestito le maglie di alcune tra le formazioni più prestigiose d’Europa. Oltre ai nomi già noti, ha militato in club come il Villarreal, Napoli, Aston Villa, Lazio e naturalmente il Como. A queste squadre si aggiungono i periodi passati nelle big continentali come il Barcellona, Bayern Monaco e Liverpool, dove ha raccolto i suoi trofei più importanti.

Longevità e capacità di adattamento

Ha avuto la fortuna di partecipare a competizioni di alto livello e di giocare in campionati diversi, mettendo in mostra una tenuta fisica e mentale rara per un ruolo così esigente come quello del portiere. La combinazione di questi elementi ha reso Pepe Reina uno dei personaggi più rispettati e riconosciuti negli ultimi anni.

Il suo nome resterà legato a momenti di grande successo, ma anche alla capacità di reinventarsi e di durare a lungo. La sua ultima sfida in Italia con il Como ha rappresentato un addio con i contorni di una stagione conclusiva che ha tenuto alto il suo nome sotto i riflettori. Un percorso lungo, denso di incontri e vittorie, che si conclude lasciando spazio a nuove aspirazioni professionali lontano dai pali della porta.