Nel corso della presentazione del “Vocabolario della fraternità” a Roma, Luca Pancalli ha chiarito la sua posizione riguardo alla competizione per la presidenza del Coni. Pancalli, attuale presidente del Cip e candidato alla guida del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, ha escluso ricorsi formali contro la candidatura di Franco Carraro, uno degli altri otto pretendenti al ruolo. La sua visione si concentra su un confronto basato su progetti e idee, più che su rivalità dirette tra i candidati.
Il significato del “vocabolario della fraternità” presentato a roma
L’evento in cui Pancalli ha parlato della sua posizione si è svolto a Roma, con la presentazione del “Vocabolario della fraternità”. Questo testo propone una parola al giorno, analizzata e reinterpretata da diversi scrittori e curato da padre Francesco Occhetta, segretario generale della fondazione “Fratelli tutti”.
L’iniziativa mira a promuovere un messaggio di dialogo e condivisione, valori che emergono chiaramente anche nelle parole di Pancalli riguardo al confronto sportivo. Il richiamo alla fraternità si riflette in un modo di intendere la competizione che accoglie la diversità di opinioni senza personalismi, ponendo al centro la crescita comune del movimento sportivo.
I segnali di entusiasmo per il progetto di cambiamento di pancalli
Durante l’incontro romana, Pancalli ha riferito un clima positivo e un “grande entusiasmo” che sta incontrando nel suo percorso di candidatura. L’impressione che ha ottenuto dalle persone con cui si è confrontato lo spinge a proseguire con determinazione.
Luca Pancalli ha collegato questo favore all’idea di cambiamento che propone per il Coni, considerata da molti come una risposta necessaria alle sfide attuali dello sport italiano. La fiducia ricevuta testimonia una richiesta diffusa di rinnovamento e nuovi sviluppi nella governance del settore.
L’approccio di luca pancalli alla competizione per la presidenza del coni
Luca Pancalli ha definito la corsa al vertice del Coni come una “competizione” che vede coinvolti otto candidati. Pur in gara, Pancalli si considera ancora legato alla sua identità di atleta e sottolinea che lo scontro vero non si dà tra persone, ma tra differenti visioni e programmi per lo sport nazionale. A suo dire, questo confronto rappresenta uno scambio democratico prezioso per il mondo sportivo italiano e per chi lo vive direttamente.
Secondo Pancalli, non è utile considerare la candidatura di un rivale come un avversario da ostacolare con azioni legali. Anzi, il suo rifiuto di controbattere alla candidatura di Carraro sottolinea una prospettiva più aperta alla collaborazione e al dialogo. L’obiettivo è concentrare l’attenzione sulle proposte concrete piuttosto che sui contrasti personali.
Le dichiarazioni di Pancalli fotografano quindi una competizione aperta, in cui oltre agli schieramenti tradizionali sembra emergere un richiamo a una gestione più condivisa e meno conflittuale dello sport. Restano ora da vedere le mosse degli altri candidati e il riscontro degli organismi che dovranno decidere la nuova presidenza del Coni.