Monica Seles, ex campionessa di tennis, ha raccontato per la prima volta la sua battaglia contro la miastenia gravis, una malattia autoimmune che indebolisce i muscoli e stanca il corpo. Nel suo racconto, emerge come abbia riconosciuto i primi segnali e come questa malattia abbia cambiato il suo modo di vivere e di stare in campo. La diagnosi risale a tre anni fa e mette in luce una patologia ancora poco conosciuta, ma che pesa molto su chi ne soffre.
Quando la pallina si sdoppiava: i segnali che hanno fermato Seles
Monica ha spiegato di aver avvertito i primi problemi proprio durante le partite. La pallina, racconta, sembrava sdoppiarsi davanti ai suoi occhi, un disturbo insolito che l’ha spinta a cercare aiuto medico. A questo si sono aggiunti una debolezza crescente alle braccia e alle gambe, tanto da rendere difficili gesti semplici come asciugarsi i capelli. Questi segnali l’hanno convinta a rivolgersi a un neurologo.
Quel disturbo alla vista è uno dei sintomi più comuni della miastenia gravis, che colpisce i recettori nervosi responsabili del movimento muscolare. Il risultato è una fatica anomala. Per Monica, quella difficoltà in campo è diventata un campanello d’allarme, un motivo per fermarsi e capire cosa stava succedendo nel suo corpo.
La malattia che colpisce soprattutto donne giovani
La miastenia gravis, ancora senza una cura definitiva, si presenta più spesso nelle donne sotto i 40 anni e negli uomini oltre i 60. Dati medici americani indicano queste fasce come più a rischio, sottolineando quanto i muscoli vengano messi a dura prova dalla malattia.
Monica, che ha 51 anni, rientra in una fascia d’età in cui la malattia è meno frequente, ma non per questo meno dura da affrontare. La patologia si manifesta con episodi di stanchezza muscolare che peggiorano con l’attività fisica. Come ha raccontato lei stessa, questo rende complicate sia le prestazioni sportive che le azioni quotidiane più semplici.
La vita di Monica: tra sfide, ripartenze e la malattia
Nel suo racconto, Monica ha parlato di veri e propri “reset” nella sua vita. Il primo, quando è arrivata negli Stati Uniti dall’ex Jugoslavia, senza conoscere la lingua e lontana dalla famiglia. Un momento difficile, che ha segnato il suo percorso umano.
Il secondo reset è legato alla carriera sportiva. La fama e la pressione da adolescente hanno cambiato il suo mondo. Poi c’è stato l’attentato subito in campo negli anni ’90, una ferita profonda da cui è stata costretta a ripartire. Ora, la diagnosi di miastenia gravis segna un altro capitolo, che Monica affronta con lo stesso spirito di sempre: “La palla rimbalza e bisogna imparare a reagire”, dice.
Da queste parole emerge una visione concreta e senza illusioni della malattia. Una realtà che condiziona, certo, ma che non ferma. Monica invita chi la segue a trovare la forza per affrontare le difficoltà e a non perdere mai il controllo sulle proprie passioni e sui propri sogni.
Ultimo aggiornamento il 12 Agosto 2025 da Giulia Rinaldi