Dopo il ko pesante, il tecnico dei Colchoneros accusa: “Loro comprano a gennaio per 70 milioni”
l Paris Saint-Germain parte forte nel nuovo Mondiale per Club, lasciando subito il segno con una vittoria netta per 4-0 sull’Atletico Madrid. Dopo il 5-0 rifilato all’Inter nella finale di Champions League, la squadra di Luis Enrique conferma il suo momento brillante con una prestazione dominata dall’inizio alla fine.
I parigini si sono imposti con autorità nella prima uscita ufficiale della nuova stagione, mettendo in mostra una rosa profonda e ricca di talento, dove spiccano i volti giovani e i nuovi acquisti. Di fronte, un Atletico sorpreso dall’intensità del PSG, incapace di reagire e in evidente difficoltà dal punto di vista tattico.
Le parole amare di Simeone dopo il pesante ko
A fine partita, il tecnico dell’Atletico Madrid, Diego Simeone, ha espresso tutta la propria frustrazione per il divario tra le due squadre, puntando il dito contro le dinamiche economiche che influenzano il calcio europeo di vertice.
“Julián ha giocato come numero 9 e Griezmann come seconda punta, criticarlo non serve”, ha dichiarato il Cholo ai microfoni. “Griezmann ha avuto una splendida occasione, ed è per questo che l’ho messo in campo. Ma quando Luis Enrique ha bisogno di qualcosa, il PSG spende 70 milioni a gennaio per prenderlo.”
Il riferimento diretto è all’acquisto di Khvicha Kvaratskhelia dal Napoli, arrivato nel mercato invernale per rafforzare la corsia sinistra. Una mossa che, secondo Simeone, sottolinea la disparità economica tra il club francese e la gran parte delle altre big europee.
Il PSG, dal canto suo, ha potuto contare su un mix di giovani emergenti e campioni affermati, con una rosa che continua a crescere sotto la guida di Luis Enrique. L’Atletico, invece, esce ridimensionato da questo debutto mondiale, con diverse domande aperte sulla competitività del gruppo.
PSG dominante: un’altra prova di forza internazionale
Il 4-0 inflitto all’Atletico non è solo un risultato pesante, ma anche una chiara dimostrazione di forza da parte del PSG. La squadra parigina ha dominato in ogni zona del campo, gestendo i tempi di gioco e mostrando fluidità offensiva e solidità difensiva.
A fare la differenza sono stati i ritmi alti e la qualità tecnica dei singoli: un copione già visto nella finale di Champions contro l’Inter e ora riproposto nella nuova competizione FIFA. La sensazione è che la squadra francese, libera da ingombranti stelle e guidata da un progetto più collettivo, abbia trovato la propria identità.
In attesa delle prossime sfide del torneo, l’Atletico dovrà riflettere su una sconfitta che pesa anche sul piano psicologico. Per il PSG, invece, il cammino mondiale parte nel migliore dei modi, con un segnale chiaro agli avversari: questa squadra punta dritta al titolo.
