Romelu Lukaku ha chiarito la sua intenzione di restare al Napoli, sottolineando l’importanza dell’arrivo di Kevin De Bruyne come rinforzo per la squadra. L’attaccante belga ha rilasciato queste dichiarazioni durante un’intervista con l’emittente Vtm Nieuws a Bruxelles, offrendo dettagli sulla trattativa e sul clima che si respira nel club partenopeo.
Lukaku conferma il suo impegno con il Napoli fino al 2027
Lukaku si è detto certo della sua permanenza a Napoli fino al termine del contratto nel 2027. Ha ribadito il forte legame con la città e con il club, evidenziando come l’esperienza in Italia abbia arricchito sia sotto il profilo professionale che personale. Durante l’intervista ha indossato una maglia dell’Anderlecht, squadra della sua città natale Bruxelles, spiegando che dopo Napoli potrebbe tornare in Belgio per chiudere la carriera e mantenere una promessa fatta a suo figlio.
Prestazioni e numeri di Lukaku nella Serie A
Il centravanti ha chiuso lo scorso campionato con 14 gol e 10 assist in Serie A, numeri importanti che testimoniano quanto sia centrale nel progetto tecnico del Napoli. La volontà di rimanere si lega anche alla fiducia costruita all’interno dello spogliatoio e alla convinzione di poter contribuire ulteriormente ai successi futuri del club partenopeo.
De Bruyne: un acquisto voluto da Lukaku e Mertens
Lukaku ha raccontato come lui stesso insieme a Dries Mertens abbiano giocato un ruolo decisivo nella scelta di Kevin De Bruyne di trasferirsi dal Manchester City al Napoli. In una conversazione telefonica durata circa mezz’ora gli hanno spiegato le dinamiche del club partenopeo, consigliandolo anche su dove trovare casa a Napoli.
Secondo Lukaku, De Bruyne rappresenta “quello che serve” per migliorare realmente la squadra oltre a consolidarne i valori attuali. Il centrocampista belga arriva portando esperienza internazionale ma soprattutto tanta passione per questa nuova avventura italiana. Lukaku sottolinea inoltre come i calciatori qui ricevano molto affetto dai tifosi, elemento spesso determinante nelle scelte dei giocatori stranieri.
Vivere il calcio italiano tra passione intensa e pressioni costanti
L’attaccante azzurro descrive bene le peculiarità del calcio italiano: “Qui c’è una passione unica”, dice parlando dei tifosi napoletani ma non nasconde anche le difficoltà vissute negli anni precedenti quando i sostenitori seguivano da vicino allenamenti ed eventi anche nei momenti più delicati della stagione.
Questa pressione può essere pesante ma allo stesso tempo stimola ogni calciatore a dare sempre tutto sul campo senza risparmiarsi mai. Per Lukaku questo aspetto rappresenta un motore fondamentale per mantenere alta la concentrazione durante tutta la stagione agonistica.
Ricordi dello scudetto: fiducia ritrovata grazie ad Antonio Conte
Nel corso dell’intervista non sono mancati riferimenti alla vittoria dello scudetto conquistata dal Napoli nella scorsa stagione. Lukaku racconta come fosse convinto già dalle prime fasi della stagione che quella squadra potesse arrivare fino in fondo.
Un momento chiave è stato quando Antonio Conte – allora allenatore – comunicò ai giocatori l’obiettivo preciso da raggiungere cinque giornate prima della fine del campionato: vincere lo scudetto contro ogni pronostico dato dalla stampa sportiva favorendo invece l’Inter.
Quel segnale diede nuova energia all’intero gruppo permettendo ai giocatori di crederci davvero fino all’ultimo minuto utile delle gare finali stagionali.
Preparazione estiva e riflessioni sul calendario calcistico mondiale
Lukaku anticipa poi alcuni dettagli riguardo il ritiro estivo previsto dal 17 luglio prossimo presso Dimaro . Parla anche degli impegni internazionali imminenti quali il Mondiale per club osservandolo dall’esterno visto che preferisce prendersi qualche giorno per recuperare energie fisiche dopo una lunga annata sportiva intensa.
Durante l’intervista suggerisce modifiche necessarie nell’organizzazione delle competizioni calcistiche internazionali invitando ad adottare modelli simili all’NBA americano dove i giocatori godono obbligatoriamente sei settimane consecutive di riposo seguite da quattro settimane dedicate agli allenamenti prima dell’inizio ufficiale delle gare competitive.