Lotta alla pirateria nel calcio, Marotta: la legge rafforza la difesa dei diritti audiovisivi
La pirateria audiovisiva nel calcio rappresenta una minaccia economica per club e broadcaster, con nuove leggi che mirano a proteggere i diritti e garantire la sostenibilità del settore.

L’articolo analizza l’impatto negativo della pirateria audiovisiva nel calcio e presenta la legge del 2023 che introduce sanzioni più severe per tutelare i club, i broadcaster e gli investimenti nel settore, con un focus sulle parole di Giuseppe Marotta, presidente dell’Inter. - Unita.tv
La pirateria audiovisiva nel calcio continua a rappresentare una sfida pressante per club e broadcaster. La nuova legge entrata in vigore due anni fa vuole garantire uno stop più deciso a questo fenomeno, che sottrae risorse fondamentali al mondo del pallone. Giuseppe Marotta, presidente dell’Inter, ha commentato l’evoluzione normativa, evidenziando come questo cambiamento porti benefici concreti per la sostenibilità economica del movimento calcistico.
La pirateria audiovisiva: un danno persistente per il calcio
Il fenomeno della pirateria audiovisiva rappresenta un problema che si trascina da tempo nel calcio italiano e internazionale. La diffusione illegale delle trasmissioni di partite e contenuti correlati sottrae risorse essenziali ai club, agli organizzatori e agli investitori che sostengono il settore. Non si tratta soltanto di una questione economica: la diffusione non autorizzata di eventi sportivi mina la qualità dell’offerta e la capacità di investimento nelle infrastrutture tecniche e umane.
Le cifre relative alle perdite causate dalla pirateria si aggirano su importi elevati, con conseguenze dirette sulla capacità dei club di programmare spese per giocatori, stadi e attività di promozione. Nel tempo, questa pratica ha indebolito un movimento già spesso alle prese con difficoltà economiche. Anche il sistema delle leghe e delle federazioni soffre per la minore percezione di valore dei diritti, riducendo la possibilità di attirare sponsor e finanziamenti.
L’impatto economico sulle società sportive
I danni economici derivanti dalla pirateria comportano una pressione sui bilanci dei club che si riflette anche sulla cura dei settori giovanili e sulle condizioni delle strutture. “Senza una tutela efficace – spiega Marotta – il calcio perde la capacità di innovare e crescere, con effetti che ricadono su tutto il sistema.”
La legge del 2023 e il cambio di strategia contro la pirateria
Il quadro normativo è cambiato nel 2023, con l’approvazione di una legge mirata a rendere più incisive le misure contro la pirateria audiovisiva nel calcio. Secondo Giuseppe Marotta, l’inasprimento delle sanzioni equivale a un “cartellino rosso” rivolto alle pratiche illecite che prima venivano solo ammonite con un “cartellino giallo”. Questa metafora calcistica spiega la volontà di passare da un controllo meno rigido a un sistema di punizioni più severe.
La norma intende riequilibrare i mancati ricavi, proteggendo investimenti e sostenendo la stabilità economica dei club. Le maggiori tutele dovrebbero dissuadere la raccolta e la distribuzione illegale dei contenuti televisivi, proteggendo così le pay tv e gli operatori che acquistano i diritti legittimi. È un tentativo di arginare una perdita che pesava nel bilancio di molti attori coinvolti, specialmente in un momento in cui il calcio fatica a mantenere livelli di introiti costanti.
La novità delle sanzioni più severe
Tra le novità più rilevanti della legge del 2023 vi è la possibilità di intervento più rapido e di sanzioni più dure nei confronti di chi sfrutta illegalmente i contenuti sportivi, con conseguenze anche penali per i trasgressori. “Serve una linea dura per tutelare gli investimenti – aggiunge Marotta – e ristabilire equità nel mercato.”
Le implicazioni per l’inter e il movimento calcistico italiano
Giuseppe Marotta ha sottolineato come la salvaguardia dei ricavi sia fondamentale per il successo dell’Inter e, per estensione, dell’intero calcio italiano. Il club milanese si trova a operare in un contesto competitivo che richiede risorse e stabilità finanziaria. Limitare la pirateria significa garantire fondi per reclutamento, infrastrutture e sviluppo giovanile.
L’intervento legislativo è visto come un passo in avanti necessario, capace di restituire fiducia agli investitori e agli sponsor. Se il flusso di denaro derivante dai diritti audiovisivi si stabilizza o cresce, i club possono pianificare con maggior sicurezza e proiettarsi verso competizioni internazionali. Marotta lascia intendere che solo combinando un sistema normativo forte a controlli efficaci si potrà recuperare terreno contro chi sfrutta il lavoro altrui.
La tutela dell’ecosistema calcistico
La tutela dei contenuti audiovisivi raggiunge così un ruolo centrale nel disegno complessivo, accanto a programmi di educazione e informazione nei confronti dei tifosi. “Combattere la pirateria significa difendere un ecosistema che alimenta passioni, economia e posti di lavoro.” Lo sappiamo, il calcio continua ad essere uno specchio delle tensioni di una società che evolve ma resta legata ai valori dello sport.
La battaglia per fermare la pirateria audiovisiva è quindi al centro di un confronto che non riguarda solo l’Inter ma l’intero movimento calcistico nazionale, chiamato a ripensare le proprie strategie difensive in un mercato sempre più complesso.