
L’Italia ha riconosciuto per la prima volta il cavallo come atleta, introducendo nuove tutele giuridiche nel settore sportivo e promuovendo l’estensione di questa normativa a livello europeo. - Unita.tv
L’Italia ha segnato un passaggio storico nell’ambito sportivo e giuridico riconoscendo per la prima volta il cavallo come atleta. Questo riconoscimento apre a nuove tutele e responsabilità legali, modificando il ruolo tradizionale dell’animale da semplice mezzo di trasporto o lavoro a vero e proprio compagno sportivo. La federazione italiana sport equestri mira ora a estendere questa normativa a livello europeo, per uniformare la protezione del cavallo in tutte le discipline equestri dell’Unione.
La rivoluzione del riconoscimento giuridico del cavallo come atleta in italia
Nel 2021, con il decreto legislativo 36, l’Italia ha inaugurato un nuovo concetto legislativo, considerando il cavallo come atleta a tutti gli effetti. Questa decisione rappresenta un cambio significativo rispetto al passato, quando il cavallo veniva trattato principalmente come un bene materiale, impiegato nel lavoro, nel trasporto o in ambiti fiscali e alimentari. Ora, il cavallo acquisisce una dimensione giuridica che ne tutela la salute, il benessere e le condizioni durante le attività sportive.
Marco Di Paola, presidente della federazione italiana sport equestri , ha sottolineato che “il riconoscimento deriva dalla natura speciale dello sport equestre, dove il cavallo è molto più che un semplice strumento: è un vero compagno di gara.” Il percorso legislativo che ha portato a questo cambiamento è stato accompagnato da convegni e studi che hanno analizzato le implicazioni di questa novità. Il risultato è confluito nella pubblicazione del libro intitolato “Il cavallo atleta: prospettive e tutele” presentato al Senato, che approfondisce le nuove normative e i diritti connessi.
L’importanza di una disciplina giuridica dedicata al cavallo atleta
La normativa italiana individua il cavallo come soggetto attivo nello sport, con diritti specifici e meccanismi di tutela più stringenti. Questo riconoscimento comporta un impatto sulla gestione degli eventi equestri, sulle responsabilità degli allenatori, dei proprietari e degli organizzatori di competizioni. Si prevede un controllo più attento sulle condizioni fisiche e psicologiche degli animali, considerando le esigenze di salute e sicurezza.
Prima di questa legge, la mancanza di una classificazione precisa limitava le tutele specifiche per il cavallo sportivo. Ora, con la definizione di atleta, si introduce un quadro più rigoroso che coinvolge anche aspetti come la prevenzione degli abusi e il corretto trattamento durante le competizioni. La federazione Fise ha promosso questo approccio per dare maggiore dignità al cavallo e sviluppare protocolli di salvaguardia. Il libro presentato al Senato approfondisce questi dettagli, segnando una base normativa su cui intervenire con successive migliorie.
L’obiettivo di estendere la normativa a tutta l’unione europea
Dopo la risposta positiva a livello nazionale, la federazione italiana sport equestri ha dichiarato l’intenzione di portare questa normativa a livello europeo. L’obiettivo è che tutti i paesi membri dell’Unione adottino una disciplina simile, in modo da uniformare le regole e proteggere in modo omogeneo i cavalli utilizzati nello sport. Questo passaggio amplierebbe le garanzie e consentirebbe un approccio coerente nel campo equino-sportivo su scala continentale.
Una normativa europea creerebbe un quadro condiviso, facilitando lo svolgimento delle competizioni internazionali e garantendo protezioni equivalenti ovunque si gareggi. Il presidente Di Paola ha evidenziato come l’Italia si ponga all’avanguardia, facendo da esempio per altri stati. “La sfida sarà ora coinvolgere i legislatori europei e convincere i vari governi ad adottare misure analoghe, sostenendo la tutela del cavallo come valore comune dentro l’Unione.”
Il valore sportivo e culturale del cavallo negli sport equestri
Lo sport con il cavallo è riconosciuto da tempo come disciplina olimpica, caratterizzato da un rapporto unico tra uomo e animale. Questa relazione implica che il cavallo non sia un semplice mezzo ma un atleta che partecipa attivamente alla prestazione sportiva. Questo riconoscimento giuridico rafforza la consapevolezza dell’importanza del benessere dell’animale e della necessità di rispettare regole precise per la sua protezione.
Il cavallo atletico necessita di cure particolari, allenamenti calibrati e attenzione continua durante le gare. Elementi fondamentali per garantire performance sicure e sostenibili. La pubblicazione recente e il dibattito in seno alle istituzioni italiane riflettono il crescente interesse a considerare l’animale come parte integrante del successo sportivo e a valorizzarne il ruolo nel contesto sociale. Le leggi in crescita descrivono un modello più responsabile di convivenza e collaborazione tra uomo e cavallo.