L’admiral’s cup, una delle regate più importanti nel mondo della vela d’altura, riprende il suo posto nel calendario internazionale dopo oltre vent’anni di assenza. L’Italia si prepara a tornare protagonista in questa storica competizione che si svolgerà nell’estate 2025 a Cowes, sull’isola di Wight. Il team italiano, rappresentato dallo Yacht Club Costa Smeralda, schiera due barche per affrontare la sfida e riportare in auge il prestigio azzurro nella vela offshore.
La rinascita dell’admiral’s cup: storia e significato della regata
L’admiral’s cup è considerata da molti come il campionato mondiale della vela d’altura. La sua prima edizione risale al 1957 e ha visto crescere negli anni un seguito appassionato tra gli sportivi del mare. Dopo una pausa durata più di due decenni, la manifestazione tornerà dal 17 luglio all’1 agosto 2025 nella sua sede storica di Cowes sull’isola di Wight.
La regata è organizzata dal Royal Ocean Racing Club , che festeggia proprio nel 2025 il suo centenario. La conclusione dell’evento sarà affidata alla celebre Rolex Fastnet Race, un appuntamento noto per le sue difficili condizioni meteorologiche e tecniche impegnative.
L’Italia ha partecipato all’admiral’s cup dal 1969 fino al 1999 con risultati importanti. Il momento più significativo fu senza dubbio quello del 1995 quando la squadra italiana vinse grazie alle prestazioni delle imbarcazioni Capricorno , Brava Q8 e Mumm a’ Mia . Queste barche erano armate rispettivamente da Rinaldo Del Bono, Pasquale Landolfi e Paolo Gaia.
Questa vittoria rimane uno dei traguardi più rilevanti nella storia velica italiana ed è proprio questo spirito che spinge oggi lo Yacht Club Costa Smeralda a schierare un team competitivo per riportare l’Italia ai vertici della competizione.
Team django: le imbarcazioni italiane pronte alla sfida
Il Team Django rappresenta lo Yacht Club Costa Smeralda nell’edizione del ritorno dell’admiral’s cup. Saranno presenti due imbarcazioni distinte ma complementari: il wallyrocket51 Django e il JPK1180 Django.
Il wallyrocket51 è una barca innovativa progettata da Botin Partners; questa imbarcazione rientra nella categoria Big Boat ed è pensata per offrire prestazioni elevate nelle condizioni tipiche delle regate offshore lunghe o costiere impegnative.
Il JPK1180 Django invece gareggerà in IRC2 ed è già stato testato in acque difficili durante la Myth of Malham Race – una prova offshore lunga circa 235 miglia caratterizzata da vento forte con raffiche superiori ai trenta nodi e onde alte oltre i due metri. Questo test ha permesso all’equipaggio di acquisire esperienza preziosa sulle reazioni della barca sotto stress elevati.
Entrambe le imbarcazioni correranno sotto bandiera italiana portando avanti la tradizione nazionale nelle acque britanniche dove si svolge questa classica manifestazione velica internazionale.
Equipaggi italiani tra esperienza internazionale e campagne americane
A bordo del wallyrocket51 Django ci sarà un gruppo formato da velisti esperti provenienti dai circuiti internazionali più competitivi come Coppa America o altre grandi regate offshore mondiali. Tra i nomi spiccano Vasco Vascotto – considerato uno dei migliori tattici al mondo –, Guillermo Parada, Bruno Zirilli e Michele Paoletti; tutti portano con sé anni di navigazione ad alto livello su diverse tipologie di imbarcazioni d’altura.
Per quanto riguarda il JPK1180 Django l’equipaggio sarà guidato dall’esperto Michele Ivaldi insieme ad altri professionisti riconosciuti come Dirk de Ridder, Alberto Bolzan, Ross Halcrow, Juan Vila. Questi atleti vantano partecipazioni multiple nei principali eventi internazionali sia su derive sia su monoscafi oceanici.
La presenza simultanea dei due equipaggi permette allo Yacht Club Costa Smeralda non solo di coprire differenti categorie ma anche mettere in campo strategie diversificate basate sulle caratteristiche specifiche delle singole barche.
Programma gare: format articolato tra prove costiere ed eventi offshore
L’edizione dell’admiral’s cup prevista nel luglio-agosto del 2025 prevede un calendario composto da varie prove distribuite lungo quasi tre settimane. Le competizioni includono sei regate costiere, dove le flotte affrontano percorsi vicini alla costa caratterizzati dalla necessità continua di manovre precise rispetto agli ostacoli naturali.
Sono previste anche due prove offshore brevi. Queste tappe richiedono resistenza fisica degli equipaggi ma anche capacità tattiche per gestire condizioni meteo variabili lontano dalla terraferma.
Come gran finale si disputerà poi la Rolex Fastnet Race: gara simbolo nota soprattutto per i suoi passaggi impegnativi intorno allo scoglio Fastnet situato sulla costa sud-occidentale irlandese. Questa prova mette alla prova ogni aspetto tecnico degli skipper dando spettacolo agli appassionati grazie alle condizioni spesso estreme incontrate durante il percorso lungo circa seicento miglia nautiche totali.
In sintesi queste diverse fasi rendono l’admiral’s cup unica perché combina velocità pura, tecnica marinaresca raffinata ed endurance atletico garantendo uno spettacolo completo sulla scena mondiale della vela d’altezza.