La Turris esclusa dal campionato: tra litigi, misteri e un futuro incerto

La Turris di Torre del Greco affronta una crisi profonda dopo l’esclusione dal campionato, con giocatori come Luca Giannone e Marcello Trotta che continuano ad allenarsi nonostante le difficoltà economiche e gestionali.
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La Turris esclusa dal campionato: tra litigi, misteri e un futuro incerto - unita.tv

La situazione della Turris, storica squadra di Torre del Greco, si fa sempre più complessa. Dopo l’esclusione dal campionato, i giocatori continuano ad allenarsi nonostante le difficoltà economiche e le tensioni interne alla società. Questo articolo esplora le dinamiche che hanno portato a questa crisi, i problemi di gestione e le prospettive future per il club.

La situazione attuale della Turris

Il cancello dello stadio Liguori è aperto, ma l’atmosfera è tutt’altro che serena. Il pullman della squadra è parcheggiato accanto alla gradinata, mentre sul campo una dozzina di giocatori, tra cui il capitano Luca Giannone e il noto Marcello Trotta, si allena. Nonostante l’esclusione dal campionato, i calciatori, che non ricevono stipendio dal mese di ottobre, continuano a lavorare con dedizione. Giannone ha dichiarato: “Siamo atleti, cerchiamo di restare allenati”. Alcuni membri della società sperano ancora in un ricorso, ma la situazione appare disperata. Il settore giovanile, tuttavia, continua a operare, con Andrea Juliano, ex allenatore dell’U17, che si è assunto la responsabilità della prima squadra dopo l’esonero di Mirko Conte. Juliano ha espresso il desiderio che i giovani talenti possano continuare a giocare, sottolineando il valore dei ragazzi coinvolti.

In questo contesto, emergono anche storie di difficoltà personale: due giovani calciatori stranieri, sfrattati, hanno trovato rifugio in auto per vergogna. La mancanza di attenzione per i dipendenti e le loro famiglie è stata evidenziata da Salvatore Romano, ex vice-presidente della Turris, che ha sottolineato l’importanza di supportare chi ha responsabilità familiari.

Le cause della crisi

La crisi della Turris ha radici profonde, risalenti alla scorsa stagione, quando la società ha iniziato a mostrare segni di instabilità sotto la direzione di Antonio Colantonio. Poco prima della scadenza per le iscrizioni, il passaggio delle quote al costruttore Ettore Capriola è avvenuto senza una due diligence adeguata. La squadra, guidata da Conte, ha iniziato la stagione con diversi titolari assenti a causa della mancata ratifica dei contratti. Un altro aspetto inquietante è che, al 30 agosto, la Turris aveva contratti federali per 669.206 euro, più 414.910 euro di bonus, ben al di sotto del milione necessario per la fideiussione integrativa. Nonostante ciò, i giocatori hanno dovuto accettare un abbattimento degli accordi per continuare a giocare.

Le tensioni tra i vecchi e i nuovi proprietari hanno alimentato litigi e accuse reciproche riguardo a debiti e intese non rispettate. Il bilancio al 30 giugno 2024 non è mai stato approvato e si parla di un attivo che, in realtà, nasconde un passivo di circa 1,5 milioni di euro. Un’istanza di fallimento è pendente e rinviata a martedì 25. La manifestazione di dissenso da parte dei tifosi, espressa attraverso uno striscione allo stadio, evidenzia la frustrazione nei confronti della dirigenza.

Il futuro della Turris e della città

Con l’esclusione dal campionato, Torre del Greco deve ora affrontare un futuro incerto. La squadra potrebbe ripartire dall’Eccellenza con una nuova società. Giannone, dopo una carriera trascorsa in diverse squadre italiane, ha espresso la sua disponibilità a contribuire alla rinascita del club. I rivali storici del Savoia hanno già manifestato solidarietà per la situazione della Turris, ma il futuro rimane nebuloso.

Si vocifera di un possibile spostamento del Pompei, attualmente in Serie D, a Torre del Greco, con un cambio di nome e una proprietà legata ai vecchi proprietari della Turris. Tuttavia, non è chiaro se questa soluzione possa davvero portare a una ripresa del calcio in città.

Il sindaco Luigi Mennella ha espresso il suo dispiacere per la situazione, sottolineando che la Turris è un simbolo per la comunità. Ha avviato un progetto per una cittadella dello sport, che include una piscina e un palazzetto, mentre per lo stadio si apre una gara. Le incertezze e i misteri che circondano la gestione del club pongono interrogativi sul futuro del calcio a Torre del Greco, una città che ha sempre dimostrato resilienza nonostante le avversità.

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