
Tirana si prepara a ospitare la tesa partita di qualificazione al mondiale 2026 tra Albania e Serbia, con rigide misure di sicurezza e un’atmosfera carica di rivalità storica e politica. - Unita.tv
La capitale albanese si prepara ad ospitare uno degli eventi sportivi più attesi e delicati della regione: la gara di qualificazione al mondiale del 2026 fra la nazionale di calcio di albania e quella di serbia. L’atmosfera è tesa per via della storica rivalità tra le due squadre e dei precedenti episodi di conflitto che hanno caratterizzato gli ultimi anni. Tirana si è vestita a festa ma ha messo in campo anche misure di sicurezza molto rigide per controllare ogni possibile rischio durante la partita.
La tensione tra albania e serbia alla vigilia della partita
Le bandiere dell’albania sono esposte ovunque per le strade della capitale, a sottolineare l’importanza dell’evento per i tifosi locali. La partita di questa sera, che si disputa allo stadio “air albania” di tirana, vale per la qualificazione al mondiale negli Stati Uniti del prossimo anno. La serbia dovrà giocare senza i propri tifosi, poiché l’uefa ha deciso questa sanzione dopo un episodio avvenuto lo scorso anno in una gara contro la svizzera, quando alcuni tifosi serbi accesero il fuoco a una bandiera albanese. Quel gesto aveva aggravato sentimenti già forti fra i due paesi.
La rivalità fra albania e serbia non è solo sportiva ma si alimenta da retaggi storici e politici che tra i due paesi dei balcani pesano però più della semplice competizione calcistica. La presenza di migliaia di tifosi nelle piazze di tirana sta confermando come per molti questa sfida rappresenti qualcosa che va oltre il gioco.
Le misure di sicurezza straordinarie a tirana
Per evitare incidenti, il governo di tirana ha mobilitato più di duemila agenti per presidiare le aree intorno allo stadio e le vie principali della città. Ognuno degli spettatori sarà controllato due volte prima di entrare. L’uso di sistemi di riconoscimento facciale servirà a identificare eventuali persone già note per comportamenti violenti negli eventi precedenti.
Lo stadio air albania, che può ospitare circa 22 mila persone, è stato interdetto ai tifosi serbi per effetto della sanzione uefa e le autorità hanno vietato l’utilizzo di droni nelle vicinanze per eliminare il rischio di provocazioni dall’alto. Questa attenzione estrema ai dettagli della sicurezza testimonia l’importanza attribuita all’incontro e il timore di tensioni.
Il ricordo degli episodi passati alimenta la preoccupazione
Il 2004 rimane una data simbolica nella rivalità calcistica fra serbia e albania. In quell’anno, durante una partita a belgrado, un drone aveva sorvolato lo stadio con una bandiera della cosiddetta grande albania, suscitando l’irruzione dei tifosi serbi che aggredirono i giocatori albanesi in campo. Le immagini di quell’assalto sono state riproposte spesso nei giorni prima della partita di tirana, a ricordare quanto alta sia la posta in gioco emotiva.
All’epoca la seconda partita, quella di ritorno, si tenne a elbasan, città a pochi chilometri da tirana. Lì non si registrarono scontri, forse anche grazie allo sforzo delle autorità locali di mantenere alta l’attenzione sulla sicurezza. Quel precedente evidenzia però come episodi provocatori possano facilmente degenerare.
La risposta dei tifosi e l’atmosfera a tirana
La partita attirerà un numero record di spettatori allo stadio air albania, che stasera sarà tutto esaurito. Le richieste dei biglietti hanno superato quota 250 mila e i prezzi sul mercato nero hanno raggiunto valori fino a 1.500 euro. Nelle ore che precedono l’incontro, i locali attorno allo stadio e nelle piazze centrali di tirana sono presi d’assalto da tifosi che vogliono vedere la partita in diretta tv.
I bar e i ristoranti sono pieni e hanno ricevuto prenotazioni per molti giorni. L’attesa è palpabile, come pure la consapevolezza che in quella partita si incrociano tensioni e passioni di lunga data. La città si è candidata a cuore pulsante di una sfida delicata che impegna ogni istituzione per contenere possibili episodi di violenza e garantire un evento senza incidenti.