La paranoia sui controlli anti-doping cresce tra i tennisti dopo i casi sinner e swiatek al roland garros
Il dibattito sui controlli anti-doping nel tennis si intensifica, con Jasmine Paolini che evidenzia la crescente apprensione tra gli atleti dopo i casi di Jannik Sinner e Iga Swiatek.

L'articolo affronta il tema dei controlli anti-doping nel tennis, evidenziando le preoccupazioni degli atleti come Jasmine Paolini a seguito dei casi di Sinner e Swiatek, e le novità normative WADA in arrivo nel 2027 per garantire maggiore trasparenza e sicurezza nel circuito internazionale. - Unita.tv
Il tema dei controlli anti-doping è tornato al centro dell’attenzione nel tennis, soprattutto dopo i recenti casi che hanno coinvolto giocatori del calibro di Jannik Sinner e Iga Swiatek. A Parigi, durante il Roland Garros 2025, Jasmine Paolini si è espressa a riguardo, evidenziando come questa situazione abbia creato un clima di crescente apprensione nel circuito. Il dibattito sulla prevenzione e le nuove regole Wada si fa quindi più vivo, con tennisti che devono fare attenzione anche agli aspetti più minuti della propria routine.
La percezione della sicurezza anti-doping tra i tennisti al roland garros
Durante la conferenza stampa alla Porte d’Auteuil, Jasmine Paolini ha descritto la sensazione che molti atleti stanno vivendo sul fronte anti-doping. Già attenta in passato, adesso Paolini ammette di sentirsi più vulnerabile. La sua riflessione si basa sui recenti casi emersi e sulla consapevolezza che un controllo può riguardare chiunque, senza eccezioni. Ha detto chiaramente che questa realtà “fa un po’ paura” e spinge a monitorare con ancora più cura ogni dettaglio, dalle sostanze autorizzate agli integratori quotidiani.
Nell’era in cui ogni minima traccia chimica può trasformarsi in un campanello d’allarme, gli atleti si ritrovano a dover considerare l’impatto anche di fattori apparentemente secondari. Paolini ha sottolineato che il lavoro per restare puliti richiede un impegno continuo e che l’attenzione si estende anche ai controlli effettuati fuori dai campi da gioco, che tanto preoccupano chi vuole mantenere una carriera trasparente. Questo clima di allerta fa sentire il processo molto più vicino e reale rispetto al passato.
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Come cambia la normativa e cosa aspettarsi
La crescente attenzione attorno ai controlli anti-doping rende più urgente la comprensione delle norme e delle loro evoluzioni, soprattutto per atleti che devono bilanciare allenamenti intensi e rigidità normative.
Come la wada modifica il codice anti-doping e l’impatto sui tennisti dal 2027
La conversazione si è poi spostata sulle novità previste dal codice anti-doping che la Wada introdurrà dal 2027. Paolini ha accolto questo passaggio come un cambiamento verso una normativa più chiara, anche se rimane consapevole che l’attività di controllo continuerà a incidere sulla quotidianità degli sportivi. Il nuovo codice dovrebbe rendere più trasparenti e aggiornate le regole riguardanti le sostanze vietate e le modalità di verifica.
La revisione del codice vuole evitare ambiguità e permette ai tennisti di conoscere con maggior precisione cosa è consentito e cosa no, contribuendo a ridurre quella sensazione di insicurezza che si respira ora. Il fatto che la Wada abbia deciso di intervenire indica che la questione anti-doping è considerata prioritaria a livello internazionale, anche in uno sport come il tennis, dove recenti episodi hanno acceso i riflettori. Secondo Paolini, questa revisione rappresenta un “passo avanti” per tutto il movimento.
Un cambiamento che interessa il circuito internazionale
Le modifiche al codice anti-doping non riguardano solo il Roland Garros o il circuito ATP e WTA, ma hanno riflessi su tutte le competizioni di livello globale, aumentando l’attenzione su aspetti normativi e pratici.
I casi sinner e swiatek come esempio della vulnerabilita degli atleti professionisti
Le vicende che hanno visto protagonisti Jannik Sinner e Iga Swiatek hanno dato un’immagine concreta e diretta del rischio che ogni tennista corre. Jasmine Paolini ha usato queste situazioni per spiegare che quello che è successo a loro può capitare “a tutti”. Non si tratta solo di norme da rispettare a livello formale, ma di un rischio reale e quotidiano che coinvolge chiunque abbia a che fare con i controlli.
Questi episodi hanno alimentato una sorta di paranoia legittima, soprattutto nei momenti in cui si attende il prelievo di un campione. L’ansia nasce dalla consapevolezza che anche un piccolo errore o una disattenzione nella gestione delle sostanze può portare a conseguenze pesanti. Le vittime illustri, proprio per il loro ruolo di modello nel tennis mondiale, hanno reso più concreta la preoccupazione di tutti gli altri. Il messaggio di Paolini non vuole spaventare, ma piuttosto raccontare un aspetto poco visibile del tennis moderno: dietro al colpo perfetto si nasconde una cura continua e spesso stressante nel garantire onestà sportiva.
Rischi e prospettive per gli atleti di élite
Gli sportivi d’élite devono convivere con una tensione costante legata alla responsabilità e alla trasparenza, elementi ormai imprescindibili della loro professione.
L’attenzione quotidiana dei tennisti verso una carriera trasparente
Per chi pratica il tennis ai massimi livelli, la trasparenza nei confronti dei controlli anti-doping è un impegno costante. Jasmine Paolini ha chiarito che ogni atleta cerca di “fare del proprio meglio” per rispettare le regole e mantenere pulita la propria attività agonistica. Questo significa organizzare un calendario con attenzione, evitare determinati integratori e comunicare sempre con i medici e il team.
Non si tratta più solo di preparare colpi e strategie sul campo, ma anche di un controllo dettagliato su ciò che entra nel corpo. La paura di un imput ingiustificato induce molti tennisti a ricorrere a verifiche continue. In contemporanea, le istituzioni sportive cercano di rendere la normativa meno opaca, facilitando così questo percorso. Anche se la tensione resta alta, lo sforzo è rivolto a mettere tutti nelle condizioni di competere con pari dignità, rafforzando un clima più giusto nel grande circuito internazionale.