La nazionale italiana rugby pronta al raduno all’aquila per il tour estivo 2025 in africa meridionale
La nazionale italiana di rugby si radunerà a L’Aquila per prepararsi al tour estivo 2025 in Africa meridionale, affrontando Namibia e Sudafrica con un gruppo di 33 giocatori, inclusi sette esordienti.

La nazionale italiana di rugby si raduna all’Aquila a giugno per prepararsi al tour estivo 2025 in Africa meridionale, con 33 convocati tra cui sette esordienti, in vista della Coppa del Mondo 2026. - Unita.tv
La nazionale italiana di rugby si prepara a un importante raduno a L’Aquila da metà giugno. La squadra si ritroverà per iniziare la preparazione verso il tour estivo 2025 in Africa meridionale, una trasferta impegnativa che vedrà gli azzurri sfidare Namibia e Sudafrica. Il commissario tecnico Gonzalo Quesada ha convocato 33 giocatori, compresi sette esordienti, per testare forze nuove e gestire al meglio la rosa in vista della prossima stagione.
Il raduno all’aquila e il programma del tour estivo 2025
Dal 14 giugno 2025 la nazionale azzurra si radunerà nella città dell’Aquila, dove avrà modo di lavorare insieme al gruppo schierato per il tour estivo. La trasferta prevede tre gare contro squadre della cosiddetta Africa meridionale. Si inizia il 27 giugno a Windhoek con la Namibia, mentre le sfide contro il Sudafrica sono fissate al 5 luglio a Pretoria e al 12 luglio a Port Elizabeth. Queste partite avranno un peso significativo per valutare giocatori e assetti tattici, soprattutto perché coincidono con l’ultima stagione prima della Coppa del Mondo 2026.
Il raduno all’Aquila servirà per testare lo stato fisico degli atleti e consolidare intese in campo tra giovani promettenti e elementi di maggiore esperienza. La scelta del luogo non è casuale: la città è storicamente legata al rugby ed è sede spesso di preparazioni azzurre, grazie alle infrastrutture adatte e al clima che favorisce allenamenti intensi.
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La selezione dei 33 giocatori e l’attenzione al recupero
Il ct Gonzalo Quesada ha motivato la scelta dei 33 convocati sottolineando la necessità di gestire la condizione fisica dei giocatori migliori. Diversi big, come capitan Lamaro e Ange Capuozzo, non figurano nella lista per ragioni legate al recupero dopo un’intensa attività nelle ultime stagioni. Questa decisione lascia spazio a nuovi inserimenti e consente allo staff tecnico di offrire chance a chi ha lavorato bene durante la stagione, dando così un senso di meritocrazia alla convocazione stessa.
Il mix di atleti giovani ed esperti permetterà di mantenere un equilibrio tra freschezza fisica e conoscenza del gioco a livello internazionale. Avere sette esordienti significa anche sperimentare talenti meno conosciuti, ma considerati capaci di performare su palcoscenici difficili. Questa è una mossa che cerca di allargare la profondità della rosa azzurra prima dell’impegno più decisivo, ovvero il Mondiale di rugby 2026.
I sette esordienti e alcune conferme nel gruppo azzurro
Tra i nuovi volti figura il tallonatore Pablo Dimcheff, giocatore del Colomiers che porta con sé radici materne calabresi, elemento interessante per il profilo internazionale della squadra. Sono stati convocati anche David Odiase e Giovanni Montemauri, già parte dell’organico azzurro in occasioni passate, come il tour del 2024 per Odiase. Rimane confermato l’inserimento di giovani come Mirko Belloni, trequarti del Rovigo, che riceve finalmente la chiamata in nazionale dopo diversi inviti per i raduni di preparazione al Sei Nazioni.
Gli altri membri della squadra rappresentano una rosa variegata, dai piloni ai mediani, centrali, ali ed estremi. Questa articolazione permette al ct Quesada di lavorare su più soluzioni tattiche e moduli, in vista delle sfide africane e di quella imminente stagione di avvicinamento al Mondiale.
La lista completa dei convocati e i ruoli in campo
Il gruppo formato da 33 atleti si presenta così:
- piloni: Danilo Fischetti, Muhamed Hasa, Marco Riccioni, Mirco Spagnolo, Giosuè Zilocchi
- tallonatori: Tommaso Di Bartolomeo, Pablo Dimcheff, Giacomo Nicotera
- seconde linee: Matteo Canali, Niccolò Cannone, Riccardo Favretto, Andrea Zambonin
- terze linee: Lorenzo Cannone, Alessandro Izekor, Sebastian Negri, David Odiase, Ross Vintcent, Manuel Zuliani
- mediani di mischia: Alessandro Fusco, Alessandro Garbisi, Stephen Varney
- mediani di apertura: Giacomo Da Re, Giovanni Montemauri
- centri: Giulio Bertaccini, Leonardo Marin, Tommaso Menoncello, Federico Mori, Marco Zanon
- ali/estremi: Mirko Belloni, Simone Gesi, Monty Ioane, Paolo Odogwu, Jacopo Trulla
Questo schieramento copre tutti i ruoli necessari per costruire una squadra versatile e capace di rispondere a diverse situazioni di gioco. Ogni giocatore è stato scelto anche tenendo conto delle condizioni fisiche e della possibilità di incrementare le rotazioni in campo.
L’importanza del tour come banco di prova per la stagione mondiale
Il tour estivo all’estero si configura come un passaggio essenziale per il rugby italiano in vista del Mondiale. Giocare in Africa contro squadre forti e fisiche come il Sudafrica rappresenta una prova dura, che può mettere in mostra punti di forza, gap da colmare e soprattutto la tenuta mentale dei giocatori. Le tre gare in programma saranno le uniche occasioni prima della nuova stagione per testare nuovi schemi e affiatarsi in squadra.
Il tecnico Quesada punta a delineare un gruppo che permetta di ingrandire la scelta dei convocabili, affrontando situazioni reali di competizione internazionale. Questa competizione è un banco di prova per molti under, oltre che un’occasione per ripartire dopo le ultime stagioni segnate da infortuni e impegni intensi per alcuni giocatori di punta.
Gli azzurri si trovano dunque di fronte a un mese intensissimo che darà indicazioni concrete per il futuro. La preparazione all’Aquila e i match in Namibia e Sudafrica faranno il punto su un lavoro che guarda già a Parigi 2026. Al momento i 33 convocati rappresentano la volontà di costruire qualcosa di solido mantenendo sempre alta l’attenzione su equilibri e forma fisica.