Home Sport La nascita dell’AIC nel ’68: il giorno che cambiò il calcio italiano
Sport

La nascita dell’AIC nel ’68: il giorno che cambiò il calcio italiano

Condividi
La fondazione dell’AIC nel 1968, svolta storica per il calcio italiano. - Unita.tv
Condividi

Una foto scattata a Padova nel luglio del 1968 racconta più di mille parole. Sergio Campana, Sandro Mazzola, Gianni Rivera e Giacomo Bulgarelli seduti attorno a un tavolo, uniti da un obiettivo comune: dare voce ai calciatori italiani. Quel momento segnò l’inizio di una nuova era per il calcio e per i diritti dei giocatori. Le parole di Mazzola, uno dei protagonisti, ci riportano a quel giorno e a tutto quello che è venuto dopo.

Quando il calcio si mise in piedi: Campana, Mazzola, Rivera e Bulgarelli al lavoro

Nel ’68, a Padova, un gruppo di calciatori decise di fare qualcosa di mai visto prima: un’associazione per difendere i propri diritti. Sergio Campana, avvocato e calciatore, Sandro Mazzola, capitano dell’Inter, Gianni Rivera, bandiera del Milan, e Giacomo Bulgarelli, leader del Bologna, furono i volti di quella svolta.

La foto di quel giorno resta il simbolo di un cambiamento. Mazzola ricorda con affetto quel momento, sottolineando l’importanza di quell’alleanza tra un avvocato e alcuni dei più grandi giocatori dell’epoca. Campana, mediano di Serie A con una laurea in legge, fu la molla che trasformò un sogno in realtà: garantire diritti a chi fino ad allora ne era privo.

Il sindacato nacque per difendere chi, senza un’organizzazione forte, rischiava di essere messo da parte, spesso in difficoltà economiche e senza alcuna tutela sul lavoro. E fu proprio la collaborazione tra rivali storici, come Mazzola e Rivera, a dimostrare che in certi momenti serve mettere da parte la rivalità per un bene più grande.

Sergio Campana, il mediano con la toga: un leader dentro e fuori dal campo

Sergio Campana è ancora oggi una figura chiave per i diritti nel calcio italiano. Mazzola lo definisce «un buon giocatore e un avvocato ancora migliore». Quella doppia natura gli permise di unire la passione per il gioco alla capacità di far sentire la voce dei calciatori davanti a società e istituzioni.

Campana sapeva ascoltare, lasciava spazio agli altri e riusciva a mettere insieme idee diverse per trovare accordi condivisi. Era un punto di riferimento solido, capace di mettere ordine dove regnava il caos. La sua capacità di mediazione e il senso della giustizia gli valsero rispetto non solo tra i calciatori, ma anche negli ambienti legali e sportivi.

Ha scritto una pagina importante della storia del calcio, non solo in tribunale o nelle trattative, ma anche per la sua guida morale. Chi lavorava con lui lo ricordava come un uomo capace di costruire ponti e di difendere con fermezza chi rappresentava.

Mazzola e il ricordo di quella stagione che cambiò tutto

Intervistato dall’ANSA dopo la morte di Campana, Sandro Mazzola ha espresso un misto di rammarico e gratitudine. Quel giorno a Padova è rimasto impresso nella sua mente. Racconta che fu l’unico momento in cui strinse la mano a Gianni Rivera, il rivale di sempre sui campi da gioco.

Mazzola dice che quell’associazione ha permesso ai calciatori di ottenere diritti che prima erano impensabili. Senza quell’organizzazione, i miglioramenti sarebbero arrivati molto più tardi, o forse mai. È la dimostrazione che il calcio non è solo uno sport, ma anche una lotta per il riconoscimento civile e sociale.

Conservando ancora la foto di quel momento, Mazzola continua a onorare quei valori. La sua voce, calda e sincera, ricorda quanto Campana e gli altri non fossero solo campioni in campo, ma veri artigiani del progresso per i calciatori italiani.

L’eredità dell’AIC: dal ’68 a oggi, la voce dei giocatori

L’AIC ha cambiato la vita di tanti calciatori, spesso costretti a subire contratti ingiusti e senza garanzie. La nascita del sindacato ha protetto i giocatori dagli abusi e aperto un dialogo con club e federazioni.

Il lavoro dei primi fondatori ha gettato le basi per i diritti contrattuali e previdenziali che oggi molti considerano normali. Le battaglie legali più difficili, quelle sui contratti e i trasferimenti, hanno trovato nell’AIC un interlocutore capace di tenere testa ai club e alla federazione.

Campana è il simbolo di questa storia: un ponte tra il calcio e il diritto, in un’epoca in cui nessuno aveva il coraggio di farlo. Il suo lavoro resta un punto di riferimento per chi si occupa di diritti sportivi.

Dal tavolo di Padova a oggi, l’AIC è rimasta una realtà fondamentale, capace di evolversi senza mai perdere la sua missione. Ogni nuova generazione di giocatori guarda a quell’eredità fatta di battaglie, incontri e uomini che hanno cambiato per sempre la storia del calcio nel nostro Paese.

Ultimo aggiornamento il 19 Luglio 2025 da Davide Galli

Written by
Davide Galli

Davide Galli scrive per capire, non solo per raccontare. Blogger dallo stile asciutto e riflessivo, attraversa i temi di cronaca, politica, attualità, spettacolo, cultura e salute con uno sguardo mai convenzionale. Nei suoi articoli c’è sempre una domanda aperta, un invito a leggere tra le righe e a non fermarsi alla superficie.

Unita.tv è un sito d’informazione generalista che offre aggiornamenti su cronaca, politica, spettacolo, gossip, sport e altri temi d’attualità, con uno stile dinamico e accessibile.

Info & Comunicati

Per info e comunicati stampa inviare email a: info@unita.tv

Questo blog non è una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001.