La presenza di calciatori oltre i trentacinque anni nei campionati professionistici, in particolare in serie a, non è un caso dettato dalla sola anagrafe. Al contrario, riflette un fenomeno che coinvolge la longevità atletica, grazie a miglioramenti nella preparazione fisica, nell’alimentazione e nella cura del corpo. L’aumento dell’età media dei giocatori di primo piano come luka modric e edin dzeko testimonia un cambiamento sostenuto anche da studi medici e geriatrici, come quelli condotti dal professor francesco landi del policlinico gemelli a roma.
Le prestazioni atletiche migliorano nonostante l’età
Il professor francesco landi, esperto in longevità sportiva e geriatra, ha messo in chiaro che non si tratta di uno slancio dettato dalla semplice età avanzata degli atleti ma da un miglioramento delle loro prestazioni. Il fatto che molti calciatori si mantengano ad alti livelli anche verso la fine dei trent’anni o dopo non sorprende chi studia l’evoluzione della capacità atletica nel tempo.
Atleti di alto livello e longevità fisica
Nomi come luka modric e edin dzeko, rientrati a quasi quaranta anni nella serie a, riflettono una realtà già ampiamente osservata negli sport più competitivi. Landi parla di un presente consolidato, dove il talento rimane fondamentale ma viene affiancato da rigore nella cura del corpo e da tecniche avanzate di allenamento. Oggi la qualità delle prestazioni dipende meno dall’età anagrafica e più da una combinazione di metodi validi per presidiare la forma fisica nel tempo.
Nel calcio, i ruoli contano per la longevità. Si sapeva che i portieri potevano durare oltre i trentacinque senza cali eclatanti — il caso storico di dino zoff, campione del mondo a 40 anni, non è casuale. Ma anche nei ruoli più impegnativi fisicamente, la longevità fisica si è estesa, toccando sport come il tennis, con novak djokovic ancora competitivo a 37 anni e capace di risultati importanti nel 2024.
Alimentazione e allenamento le chiavi per rimanere ai vertici
La dieta e i metodi di allenamento rappresentano i pilastri che sostengono l’allungamento delle carriere sportive. Landi evidenzia quanto l’attenzione ai nutrienti e l’uso mirato degli integratori abbiano trasformato il modo di preparare gli atleti. Questo non significa introdurre sostanze artificiali ma puntare su estratti naturali che aiutano a gestire infiammazioni e recuperi.
Un esempio è il succo di cetriolini, il consumo di barbabietola o l’estratto di ananas che, grazie alle loro proprietà, supportano la riduzione dello stato infiammatorio senza dover ricorrere sempre ai farmaci. Questo approccio, noto come nutraceutica, valorizza l’azione degli alimenti e integratori naturali, di cui djokovic è un noto sostenitore in campo internazionale.
Strategie scientifiche per l’atleta moderno
Il progresso scientifico ha portato ad adattare queste strategie alle esigenze fisiche di ogni atleta, prolungando così la fase di alto rendimento. L’alimentazione curata insieme a esercizi studiati e mirati contribuisce non solo a mantenere la forza muscolare ma anche a ritardare l’insorgere di problemi fisici che tradizionalmente segnano il calo delle prestazioni.
Il potenziale di salute degli sportivi si riflette nella vita quotidiana
Le lezioni che arrivano dal mondo dello sport possono diventare preziose indicazioni di vita per tutti. Landi evidenzia come l’effetto combinato di una buona alimentazione, esercizio regolare e prevenzione sanitaria possa far vivere meglio e più a lungo. In ambienti come quello del policlinico gemelli, gli studi mostrano che chi segue queste regole a ottant’anni può mantenere la forza e la mobilità paragonabili a un cinquantenne sedentario.
Non tutte le mode nel campo della salute sportiva hanno fondamenti solidi. La crioterapia, una tecnica che promette miglioramenti antinfiammatori, non è ancora supportata da prove scientifiche rilevanti in termini di aumento della longevità o miglioramento sostanziale delle prestazioni.
Regole sane per prolungare la vita
L’esperienza nel mondo dello sport mette in luce come l’adozione di regole sane e consapevoli possa offrire vantaggi concreti e non solo agli atleti. Landi ricorda che evitare abitudini dannose, come il fumo, e mantenere un peso normale possono allungare la vita di venti anni e conservare una buona salute, un messaggio valido per chiunque, non solo per chi pratica sport ad alti livelli.
Longevità e sport: una nuova prospettiva per tutti
Il fenomeno della presenza di atleti con età anagrafica elevata in sport competitivi come calcio e tennis rappresenta un cambiamento di paradigma. Non si tratta di un “campionato di vecchietti” ma di persone che hanno allungato il proprio equilibrio fisico grazie a un insieme di fattori legati alla cura del proprio corpo.
Questa trasformazione, riconosciuta da esperti come il professor landi, sposta l’attenzione sul concetto generale di salute e benessere. Si traduce in una possibilità reale di migliorare la qualità della vita anche dopo i sessanta o gli ottanta anni, applicando al quotidiano strategie ispirate alla preparazione atletica.
L’esempio di giocatori come modric e djokovic mostra cosa si può ottenere con rigore e consigli medici adeguati. Restare attivi a livelli alti diventa così la testimonianza pratica di un cammino più ampio, che ha riflessi anche fuori dai campi sportivi. Proviamo a immaginare quante altre persone potrebbero guadagnare anni di benessere adottando abitudini simili.
